Tonnare siciliane, la cultura del mare che non tramonta
La Sicilia è da secoli terra di pescatori e tradizioni marinare. Tra queste, una delle più antiche e affascinanti è quella delle tonnare, impianti di pesca del tonno rosso che hanno caratterizzato non solo l’economia isolana, ma anche la cultura e la vita sociale di intere comunità. Oggi, le tonnare siciliane rappresentano una parte importante del patrimonio culturale dell’isola, nonostante il declino di questa pratica a causa dei cambiamenti nel mercato globale e della crescente attenzione alla sostenibilità delle risorse marine. Scopriamo le più famose con Sicilian Secrets.
Le tonnare siciliane affondano le loro radici nell’antichità. Già i Fenici, che dominarono il Mediterraneo tra il IX e il VI secolo a.C., furono tra i primi a sviluppare tecniche di pesca organizzate per catturare il tonno rosso. Questo pesce, apprezzato per le sue carni pregiate, era un bene di lusso che attraversava le rotte commerciali del Mediterraneo, raggiungendo popoli lontani come gli Egizi e i Greci. Durante il periodo romano, la pesca del tonno e la sua lavorazione divennero ancora più organizzate, grazie allo sviluppo delle ‘cetariae’, vere e proprie fabbriche dove si conservavano e si lavoravano i pesci, e alla diffusione della ‘garum’, una salsa ottenuta dalla fermentazione di interiora di pesce, molto apprezzata nella cucina romana.
Un’antica tradizione
Tuttavia, è durante il Medioevo che le tonnare siciliane assumono la struttura che oggi conosciamo, grazie all’influenza degli Arabi e, successivamente, dei Normanni. La tonnara era organizzata come un sistema di camere o reti posizionate in mare, destinate a intrappolare i tonni durante il loro passaggio nelle acque siciliane durante la migrazione primaverile. Il momento più spettacolare – sebbene crudele – era la mattanza, nella cosiddetta ‘camera del massacro’. È qui che si verificava la cattura e l’uccisione dei pesci. Un rito, carico di simbolismo e tradizione condotto da una squadra di pescatori sotto la guida del rais, una figura centrale nella gestione della tonnara. La parola ‘mattanza’ deriva dal latino ‘mactare’, che significa uccidere o sacrificare, e rende bene l’idea dell’intensità e del coinvolgimento emotivo di questa pratica che in passato richiamava l’intera comunità locale a partecipare o assistere.
Le tonnare siciliane, oggi
In Sicilia, la pesca del tonno era diffusa lungo tutta la costa, ma alcuni luoghi sono diventati famosi per le loro tonnare storiche, che hanno segnato l’economia e la vita sociale di intere generazioni. Nel XIX secolo c’è stata la massima espansione anche grazie alla famiglia Florio che arrivò a possedere decine di tonnare siciliane, mentre a partire dalla seconda metà del XX secolo, la pratica delle tonnare ha subito un declino a causa di diversi fattori, tra cui l’industrializzazione della pesca e l’introduzione di metodi più moderni ed efficienti che hanno reso le tonnare obsolete e antieconomiche.
Oggi, infatti, solo poche tonnare in Sicilia sono ancora operative, principalmente per scopi turistici o culturali, rappresentando un’impronta culturale dell’isola. In molti casi, le vecchie strutture sono state recuperate e valorizzate come attrazioni turistiche, dove è possibile scoprire la storia della pesca del tonno e delle comunità che vi ruotavano attorno. Inoltre, la crescente sensibilità verso la sostenibilità ambientale e la conservazione delle risorse marine ha portato a una maggiore attenzione alla pesca responsabile del tonno rosso, con l’obiettivo di preservare questa preziosa specie senza compromettere le tradizioni locali.
Quali tonnare visitare? Ecco tre idee da mettere nella wish list!
Favignana
La tonnara di Favignana è una delle più grandi e famose della Sicilia, situata nell’arcipelago delle Egadi. Sebbene non più in attività, è stata per secoli uno dei principali centri di pesca e lavorazione del tonno rosso nel Mediterraneo. La sua storia è strettamente legata alla famiglia Florio, imprenditori siciliani che, nel XIX secolo, trasformarono la tonnara in una vera e propria industria, introducendo moderni metodi di conservazione e trasformazione del tonno, come l’inscatolamento in olio.
Marzamemi
La tonnara di Marzamemi, nel sud-est della Sicilia, è una delle tonnare siciliane più antiche, con una storia che risale al X secolo. Fu impiantata dagli Arabi, e nei secoli è cresciuto il borgo, divenuto luogo pittoresco in riva al mare capace di affascinare e attirare turisti per la sua bellezza e la sua storia legata alla pesca del tonno.
Scopello
La tonnara di Scopello sorge sulla costa nord-occidentale dell’isola, vicino alla Riserva Naturale dello Zingaro ed è una delle tonnare siciliane più suggestive e meglio conservate. La sua costruzione risale al XIII secolo, le successive modifiche sono state numerose fino ad arrivare ai significativi interventi dei Florio. L’ultima mattanza avvenne negli anni ’80 del Novecento, anch’essa – infatti – non è più utilizzata ma è diventata una meta turistica molto apprezzata per la sua bellezza e per la possibilità di immergersi nella storia di questo antico mestiere.