Perchè il carretto siciliano è un simbolo della Sicilia? Scopriamolo!
Un’altra curiosità di lunga data è data dalla presenza di intagli, colori, scene in uno dei simboli più amati di questa Isola di luce, il carretto siciliano: parliamone!
Il carretto siciliano è un simbolo della Sicilia: come e cosa
Impossibile dimenticare la sensazione di piacevole stupore che ci colpisce al primo incontro con queste vere e proprie opere d’arte. Nato come semplice mezzo di trasporto lungo strade polverose ha cambiato pelle trasformandosi da bruco in farfalla. Ma perché il carretto siciliano è un simbolo della Sicilia? Cosa lo ha reso così unico per bellezza e utile come strumento di trasmissione culturale?
Innanzi tutto comincio col dire che gli elementi essenziali di un qualsiasi carretto cioè pianale, sponde e ruote ci sono tutti! Ma decorazioni, intagli e pitture fanno l’enorme differenza! Spesso non c’è centimetro che non illustri momenti della storia dell’isola, dell’epica o della religiosità il che rende i carretti preziose costruzioni, vere opere d’arte itineranti. Ma anche le forme cambiano più o meno in tutte le varie province dell’Isola… vi segnalo solo le differenze più marcate. Nel palermitano ha sponde trapezoidali, una tinta gialla e decorazioni prevalentemente geometriche. I personaggi di tema cavalleresco e religioso hanno sfumature ridotte all’essenziale e prospettiva bidimensionale. Nel catanese invece le sponde sono rettangolari, la tinta di fondo rossa e le decorazioni molto complesse e rifinite. I personaggi nei quadri hanno tridimensionalità e i chiaroscuri sono marcati.
Creare un carretto non era lavoro da poco e soprattutto necessitava di artigiani con specializzazioni diverse. E allora vai con: l’intagliatore per tutte le parti in legno, il fabbro per gli elementi in ferro, il carradore per assemblare tutte le parti. Fatto questo diventava essenziale l’arte del pittore per dipingere praticamente tutto il possibile e il bardatore per creare gli addobbi che vestono il cavallo con i colori e i soggetti del carretto.
Un po’ di storia per saperne di più sul carretto siciliano…
Ma forse non sapete che il carretto siciliano che è un simbolo della Sicilia non è sempre esistito! Scoprire il perché forse è più semplice di quanto non pensiate. Difatti con la caduta dell’impero romano nessuno più curò la viabilità di questa Isola di luce ma evidentemente non di strade! Sino alla fine del 1700 le condizioni delle vie erano tali che nessun veicolo con due ruote poteva utilizzarle. Anzi al posto delle strade c’erano le così dette “trazzere” cioè discontinui sentieri tra i campi usati dalle truppe militari e dalle greggi transumanti. Per secoli tutti i commerci e i trasporti avvenivano per lo più via mare o se poco ingombranti a dorso di mulo o asino.
Ma ecco che nel 1778 il parlamento siciliano attua vari stanziamenti per il rifacimento delle strade e così nei primi del 1800 il carretto inizia a diffondersi. Trainato da un cavallo o un mulo o un asino il carretto inizia il trasporto di legna e prodotti agricoli come grano, legumi, agrumi, mandorle, vino. A volte nelle feste o nelle poche giornate libere diventa mezzo di trasporto per l’intera famiglia per una sorta di gita fuori porta! Naturalmente nella seconda metà del XX secolo con la diffusione dei veicoli a motore “u carrettu” perse la sua funzione originaria. Ma di certo oggi il carretto siciliano è un simbolo della Sicilia!
Tre valenze inaspettate di questo simbolo siciliano: eccole!
Molti affermano che per i tanti episodi storici, letterari, religiosi o cavallereschi che lo rivestono il carretto siciliano è in realtà una sorta di libro illustrato ambulante. Così da paesino in paesino via via che si inoltrava nelle terre siciliane veniva osservato da vecchi e bambini tramandando storie e miti. Quindi il carretto siciliano è un simbolo della Sicilia ma anche un mezzo di educazione e di salvaguardia delle tante tradizioni e credenze isolane.
Ma c’è ancora di più: in effetti oltre alla funzione di protezione per il legno e le parti metalliche la pittura assumeva una funzione scaramantica. Per i siciliani difatti i santi e i paladini raffigurati nei quadri avevano il potere di allontanare la malasorte. Non ci crederete ma è proprio così: oltre a essere una sorta di amuleti le pitture potevano essere un mezzo pubblicitario! Ma certo: pensate a come attiravano gli sguardi e quindi l’interesse dei possibili acquirenti delle merci trasportate. Insomma più bello il carro più ricco il carrettiere quindi il carretto divenne un vero e proprio status symbol dell’epoca.
Il carretto siciliano è un simbolo della Sicilia: musica, letteratura, arte e moda
Il carretto siciliano è indissolubilmente collegato alla figura mitica del carrettiere. Viaggiavano da soli per ore e ore nelle giornate torride e nelle notti fredde… la malinconia si sa fa venire voglia di cantare. E difatti i carrettieri cantavano… gli esperti affermano che questi canti discendono direttamente dai plan cioè lamenti dei trovatori provenzali. Spesso i carrettieri si incontravano nei fondaci, luoghi per riposare e bere, dove nascevano vere e proprie competizioni. Una chicca: i più gettonati erano i canti sulle fidanzate reali o desiderate… problemi di cuore e innamoramenti… al solito direte… e stavolta avete proprio ragione. Veniva infine dichiarato il vincitore che acquisiva fama e rispetto e popolarità: insomma un talent canoro ante litteram!
Ma il carretto siciliano è un simbolo della Sicilia anche in molte opere letterarie di successo. Solo per citarne alcune ricordo la sua presenza in molte delle novelle di Vita dei Campi di Giovanni Verga. E infatti come dimenticare il ricco carrettiere Alfio che sfida a duello il focoso Turiddu per amore della bella Lola in Cavalleria Rusticana? E i numerosi richiami presenti da Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa ai tanti romanzi recenti… sino ai romanzi del commissario Montalbano di Andrea Camilleri!
Inoltre le influenze del carretto siciliano sono evidenti sia nell’arte che nella moda. Il pittore Renato Guttuso attinse al loro mondo per tutta la sua opera così come molti altri pittori forse meno conosciuti ma interessanti. Ma anche gioielli moderni, ex voto antichi, arredi particolari, auto insolite… e magliette, coppole, borse, abiti. A proposito proprio il celebre marchio Dolce & Gabbana si ispirò allo stile dei carretti nella collezione moda 2016 dedicata alla Sicilia!
Un po’ di curiosità per saperne di più sul carretto siciliano…
Oltre alle storie di matrice religiosa e popolare i racconti più richiesti ai pittori che li decoravano erano senza dubbio le opere dei paladini. Storie insomma basate su fonti bibliografiche cavalleresche medievali e poemi italiani del Rinascimento con Crociati e Mori. La stessa matrice insomma che troviamo nel teatro dei burattini detto Opera dei Pupi che proprio nel 2001 l’UNESCO ha inserito tra i Patrimoni Orali e Immateriali dell’Umanità. La Sicilia vanta ben 10 siti UNESCO: per conoscerli tutti clicca qui!
Vi interessa vederne tanti e apprezzarne da vicino le caratteristiche artistiche e storiche? Allora sappiate che diversi Musei dei carretti siciliani stanno via via nascendo. Intanto vi segnalo questi ma tenetevi aggiornati sui vari siti on line: Museo del carretto siciliano Gullotti a Bronte in provincia di Catania, Museo Regionale di Terrasini in provincia di Palermo.
Oggi naturalmente non circolano abitualmente per le vie ma potete ammirarli durante eventi quali sfilate, esposizioni, feste pubbliche e cerimonie folcloristiche. Ad esempio se vi trovate in maggio a Trecastagni alle falde del Vulcano Etna per la Festa dei Santi Alfio, Filafelfo e Cirino: gli spettacolari carretti saranno adunati nella piazza davanti il Santuario dei tre santi!
Una piacevole conoscenza: il pittore Roberto Caputo
Vi ho già detto quanti artigiani con specializzazioni diverse siano necessari per creare il vero carretto siciliano. Ma senza dubbio è il pittore quello che rende l’opera unica e che la fa risaltare maggiormente. Per saperne di più è stato un piacere conoscere l’artista Roberto Caputo. Opera da anni a Barrafranca in provincia di Enna ed è abilissimo nel decorare carretti siciliani con scene epiche, religiose ma anche traendo spunti da romanzi e eventi.
Il suo amore per lo stile pittorico tipico del carretto potrete riconoscerlo anche in altre sue produzioni artigianali come borse, tavoli, sedie e gioielli. Ha avuto numerosi riconoscimenti e molte sue opere sono state acquistate e portate sino negli USA eppure è rimasto una persona semplice e cordiale. Entrare nel suo laboratorio artistico e respirare l’aria che si riempie dei tantissimi colori è un tutt’uno.
Averlo conosciuto mi ha aiutato ad entrare nello spirito giusto per scrivere questo articolo e comprendere perché il carretto siciliano è un simbolo della Sicilia. Grazie davvero Roberto! Una chicca: se volete saperne di più visitate la sua pagina facebook Laboratorio Artistico Roberto Caputo. E se siete nelle vicinanze prendete contatto direttamente con l’artista… magari vi riceverà nel suo laboratorio!
Perché il carretto siciliano è un simbolo della Sicilia? Scopriamolo vi avevo promesso… ecco fatto! Di certo i siciliani lo amano davvero e sono orgogliosi di questo simbolo. Vi ha incuriosito conoscere questo argomento? Allora fa per voi anche Perché il simbolo della Sicilia è una triscele con una gorgone? Pensate a quanto altro potrà stupirvi in Sicilia con le mille proposte di Dimensione Sicilia per un viaggio su misura. E se invece volete un tour senza pensieri scegliete senza dubbio tra quelli proposti da Sicilian Secrets!
A Presto!
Saverio Garufi