Andrea Sarri, primo ballerino dell’Opéra di Parigi: “La Sicilia è l’essenza di me stesso”

Andrea SarriAndrea Sarri, palermitano, è il secondo siciliano dopo Eleonora Abbagnato a diventare primo ballerino dell’Opéra di Parigi. Il suo percorso, segnato da sacrifici e resilienza, lo ha portato a eccellere in una delle istituzioni più prestigiose della danza mondiale. La Sicilia è per lui una fonte inesauribile di ispirazione e forza, un legame profondo che sogna di celebrare esibendosi un giorno sul palco del Teatro Massimo di Palermo. Con dedizione e passione, Sarri continua a perfezionarsi, consapevole che l’arte della danza è un viaggio senza fine. Sicilian Secrets l’ha intervistato.

D: Quali sono state le sfide più significative che hai affrontato durante il tuo percorso dalla Scuola di Ballo dell’Opéra di Parigi fino alla nomina a primo ballerino?​

R: La sfida più grande è stata andare via di casa e arrivare in una realtà che non sentivo mia. Una realtà dove sai di essere stato selezionato per le tue capacità ma dove realizzi di trovarti in un ambiente ostile: dalla lingua al sentirti dire di tornare a casa tua. Con la mia presenza ho dovuto imparare a esistere. La distanza dalla mia famiglia è sempre dura da affrontare, ma credo che la difficoltà maggiore sia stata riuscire a essere me stesso, con la mia personalità esuberante, siciliana…senza dare troppo fastidio!

Andrea Sarri
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D: Dopo Eleonora Abbagnato, Andrea Sarri. Come descriveresti l’emozione di essere il secondo palermitano a ricoprire il ruolo di primo ballerino all’Opéra di Parigi?

R: Sono felice e orgoglioso di avere ricevuto questo titolo, un vanto per tutti noi siciliani di cui mi piace pensare di portare in alto la bandiera. È ovviamente un sentimento di orgoglio anche verso me stesso per avere raggiunto questo traguardo malgrado le difficoltà. E poi è una soddisfazione per ripagare gli sforzi della mia famiglia: è stato un cerchio che si è chiuso anche se la mia vita da solista inizia ora.

D: Tra i personaggi che hai interpretato, quale ti ha coinvolto maggiormente e perché?​

R: Prima di diventare primo ballerino, il primo ruolo da solista che ho ricoperto stando in compagnia, ‘Giselle’. Per la prima volta mi sono esibito in Corea, e poi il giorno del mio compleanno qui a Parigi dove tra il pubblico c’era anche la mia famiglia ed è stata una grande emozione. Spero ce ne saranno tanti altri di ruoli e di momenti così! Il mio è un lavoro che richiede costanza, ogni giorno. È una ricerca personale e con i nostri coach in studio per portare l’eccellenza della danza in scena.

Andrea Sarri
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D: Che ruolo ha avuto la tua terra d’origine, la Sicilia, nel tuo percorso artistico e personale? Ti senti ancora legato alle tue radici palermitane?

R: La Sicilia è l’essenza di me stesso, il mood che mi ha portato avanti. Non esiste Andrea Sarri senza la sua isola. Anche la tristezza di esser distante da casa mi ha condotto dove sono oggi, una tristezza che ho compensato con il lavoro per rendere fieri di me la mia famiglia e i miei amici, tutti gli affetti lontani. La Sicilia mi ha dato la spinta, è una grande vittoria. Noi siciliani siamo diversi, e chi non è siciliano forse non può capire il forte senso di appartenenza: un amore per la bellezza, il sole e il mare.

D: C’è un luogo in Sicilia, magari un teatro storico o un sito all’aperto, in cui sogni di esibirti un giorno?

R: Sicuramente il Teatro Massimo di Palermo. Di recente sono andato a vedere uno spettacolo lì, era la prima volta e nel frattempo pensavo a quanto questo teatro avesse qualcosa di magico. E nonostante sia ogni giorno in un luogo magnifico come l’Opéra, mi sono immaginato a ballare proprio su quel palco. Se parliamo di sogni, sarebbe interessante avere un ruolo con la compagnia del Teatro Massimo e danzare con loro.

Andrea Sarri

D: Qual è la giornata tipo di Andrea Sarri, primo ballerino?

R: Da quando sono diventato primo ballerino, la mia giornata tipo non è cambiata molto, a parte il fatto che alle prove sono solo con il mio coach o con la mia partner. Ogni giorno faccio lezione del mattino e poi le prove al pomeriggio. E se la sera c’è spettacolo, si va in scena.

D: ​Quali consigli daresti ai giovani ballerini che aspirano a una carriera come la tua?

R: ‘Non vi scordate chi siete, ognuno ha la propria opinione e visione di ciò che si dovrebbe fare’. Imparare cose nuove è parte di ciò che facciamo ma non bisogna perdersi in ciò che le altre persone dicono di te. Lavora, sii disciplinato e appassionati a quello che fai.

Andrea Sarri

D: Hai progetti o desideri futuri che desideri realizzare nel mondo della danza?​ Magari – perché no – connessi proprio alla Sicilia?

R: A volte mi interrogo sul futuro e mi rendo conto di avere davvero tante idee. Sono una persona molto creativa, mi piacerebbe disegnare una mia coreografia o perché no, dare vita a qualche progetto che mi porti in Sicilia così da collaborare con artisti siciliani. E poi, io sono sempre favorevole allo scambio di punti di vista, è quello che serve per crescere come uomo e come artista.

Con Andrea Sarri ci siamo immersi nell’eleganza e nel fascino del balletto. Una storia di successo che, ancora una volta, porta l’eccellenza della Sicilia in giro per il mondo. Ma le nostre news non finiscono qua. Continuate a seguire Sicilian Secrets, dagli articoli sul blog alle interviste, senza dimenticare le novità sulla pagina Facebook e su Instagram. Stay tuned!
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