Picciotto NYC, la cucina siciliana nella Grande Mela
Grattacieli, Times Square, hamburger e patatine. Ma non solo, anche tanta Sicilia! Sicilian Secrets vola negli Stati Uniti e incontra Picciotto NYC. Alessandro Ancona, da Castellammare del Golfo, ha portato le specialità della sua terra direttamente nella Grande Mela. Un’intervista di gusto tra New York e la Trinacria.
D: Alessandro, com’è arrivata la decisione di trasferirti a NY?
R: Dalla Sicilia a New York! Da sempre gli U.S.A. incarnano il mito della terra delle opportunità, esci fuori dal paesino e arrivi nella Grande Mela con tutti i tuoi sogni e le tue speranze. Se poi si avverano o no lo decide il destino, ma all’inizio parti con tanta grinta e voglia di fare. Io sono arrivato qui nel novembre 1998 e oggi con Picciotto NYC, nel mio piccolo, ho acquisito un po’ di popolarità.
D: Picciotto NYC: come ti è venuta l’idea di ricreare il carretto siciliano con il tuo food truck e portare i sapori della Sicilia in giro per la città?
R: È da una vita che opero nella ristorazione: so cucinare, sono un pizzaiolo abituato a lavorare col forno a legna. So inoltre servire ai tavoli, e volendo, faccio pure il barista. Ma dopo anni chiuso nei ristoranti mi sentivo in carcere. Il food truck al contrario, mi dà l’opportunità di stare per strada, in mezzo alla gente. Mi sposto da un punto all’altro della città e vivo con maggiore libertà perché alla fine è un vero e proprio ristorante – soltanto un po’ più piccolo! – su quattro ruote.
D: Siciliano 100%, cosa ti differenzia dagli altri ristoratori di cucina italiana presenti a New York?
R: Sicuramente rispetto agli italo-americani di Little Italy o di altre zone della città, Picciotto NYC ha il vantaggio di essere nato e cresciuto in Sicilia. Io conosco i nostri prodotti, la nostra cultura. L’italo-americano prova a imitare e mediamente non sa quale sia il vero sapore dei piatti tipici. Molti statunitensi non sanno cosa mangiano, alcuni pensano che la chicken parmigiana sia una specialità italiana! A volte sicuramente bisogna anche adattarsi ai gusti locali, il business è importante e vanno accontentati anche quei clienti che richiedono piatti come le famose fettuccine Alfredo o la Caesar Salad.
D: Nel creare le tue ricette, quanto metti del tuo essere siciliano?
R: Metto tutto me stesso, tutto quello che conosco e la mia passione. È questa la forza di Picciotto NYC.
D: Cosa ti manca della Sicilia e a cosa non saresti disposto a rinunciare di New York?
R: Della Sicilia mi manca il calore umano, quel senso di famiglia che qua non esiste. A New York la gente è abbastanza individualista, da noi invece c’è ancora quel sentimento di unione che qui invece manca. Allo stesso tempo, quello a cui non rinuncerei di NY è l’opportunità di poter fare quasi tutto, senza limiti. Puoi provare a realizzare i tuoi sogni e se sei uno in gamba, davvero meritevole, ce la fai!
D: Con Picciotto NYC sei sempre in giro per la città, ma qual è il tuo posto preferito nella Grande Mela?
R: Fino a qualche tempo fa mi piaceva posteggiare il mio food truck vicino Washington Square – adesso chiusa al traffico per lavori in corso -. È un luogo che mi piace perché ci si sente quasi in Europa, quasi a casa. Sei vicino a un parco e almeno per qualche ora riesci a dimenticarti della freddezza data dai grattacieli di Manhattan.
Se anche voi volete scoprire le avventure di Picciotto NYC e, trovandovi a New York avete voglia di conoscere Alessandro Ancona e assaggiare le sue creazioni, seguite la pagina Facebook e gustate i sapori di Sicilia proposti oltreoceano.