Francesca Alotta, una vita in musica

Francesca AlottaVera, passionale, combattiva. È così che si descrive Francesca Alotta. 50 anni, palermitana e una di quelle voci che la musica italiana non ha mai dimenticato. Non Amarmi, canzone con cui vinse il Festival di Sanremo nel 1992 in duetto con Aleandro Baldi, è diventata un successo che non conosce confini temporali e geografici. Sicilian Secrets l’ha intervistata per voi.

Chi almeno una volta nella vita, magari a un karaoke con gli amici, non ha intonato il celebre Dimmi perché piangi…di felicità? È forse una delle melodie più conosciute e riconoscibili della musica leggera italiana e la voce femminile è quella della palermitana Francesca Alotta. Da Non Amarmi al nuovo programma di Rai 1 Ora o mai più condotto da Amadeus, passando per tanti nuovi progetti, ecco cosa ci ha raccontato.

D: Non Amarmi è e rimarrà un indimenticato successo, come ha impattato sulla tua carriera?

 R: Non amarmi è stata particolare fin dall’inizio. Fino a qualche anno fa, vi era molta reticenza a parlare di disabilità e affrontarlo all’interno di una canzone era considerato una follia. Alcuni discografici ci scoraggiarono e anche la partecipazione a Sanremo fu del tutto improvvisata. Ma gli applausi della gente hanno smentito ogni scetticismo, dimostrando che i sentimenti vanno oltre qualunque tipo di barriera. Ecco, definirei Non amarmi un vero e proprio spartiacque.

Francesca Alotta
Francesca Alotta & Aleandro Baldi

D: Francesca Alotta, palermitana e figlia d’arte. Quanto l’essere siciliana ha influenzato la tua creatività e il tuo essere artista?

 R: Essere siciliana ha contato eccome. La mia passionalità, la mia grinta, il mio calore ne sono la prova. Devo tantissimo alla mia terra, è baciata dal Signore, piena di colori, profumi. Se nasci in un posto del genere hai un imprinting fortissimo, è un bagaglio che ti porti dietro ovunque tu vada. È un legame che non si spezza mai.

Francesca Alotta
Francesca Alotta

D: Sei tornata in TV grazie al programma di Amadeus Ora o mai più. Perché hai deciso di cogliere in corsa questa opportunità?

R: È avvenuto letteralmente dall’oggi al domani! Mi hanno chiamata per sostituire Donatella Milani, e nonostante io abbia lavorato tanto in RAI e conosca tutti, l’impatto è stato tosto. Allo stesso tempo è stato come tornare in famiglia. Da buona siciliana prendo e mi butto in ogni avventura, noi donne del sud amiamo le sfide.

D: Quale consiglio daresti a chi oggi vuole intraprendere un percorso musicale partendo magari proprio dalla Sicilia?

 R: Il consiglio di Francesca Alotta come cantante è quello di studiare tantissimo, prepararsi a un’eventuale carriera imparando a suonare uno strumento e curare l’intonazione. Aggiungo che sebbene oggi l’idea di molti sia quella di partecipare a un talent, in realtà non basta andare in TV per avere un successo che duri nel tempo. Il rischio di chi non costruisce delle buone basi è avere un ‘Ora’ ma non una seconda occasione.

Francesca Alotta
Francesca Alotta

D: Il cassetto dei sogni di Francesca: desideri e progetti per il futuro?

R: Nel cassetto qualche sogno c’è sempre, uno su tutti cantare con un’orchestra in giro per il mondo. Parlando dell’imminente futuro, sto lavorando su un progetto di canzoni antiche siciliane e napoletane, inoltre mi dedicherò al video e al lancio del mio inedito Ti dirò. È una canzone molto forte che parla di una donna che si ribella a una violenza familiare, una tematica tristemente attuale. Gireremo il videoclip insieme a Francesco Benigno e il mio desiderio è coinvolgere altri artisti per mandare tutti insieme un messaggio sociale. Il 5 settembre infine, insieme a Sergio Castellitto, alcuni attori di Gomorra, Beppe Vessicchio e tanti altri, organizzeremo un evento a Pollica per non dimenticare Angelo Vassallo, il famoso sindaco pescatore ucciso in circostanze misteriose. Vogliamo rendergli giustizia proponendo di riaprire le indagini del suo omicidio, suoneremo dei brani inediti e avvieremo una raccolta fondi per realizzare un monumento in suo onore.

Francesca Alotta
Francesca Alotta

D: Hai un mantra o filosofia di vita con cui affronti le giornate?

R: Il mio maestro di vita è stato mio padre. Mi ha insegnato a non inseguire la perfezione, a non vivere per la bellezza esteriore. ‘Coltiva la tua anima’, è questo il mio pensiero nonché una filosofia che forse un po’ tutti dovremmo seguire.

 

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