Siti archeologici in Sicilia, le radici dell’isola – Parte I
Viaggiare in Sicilia è come leggere un libro di storia: luogo dopo luogo, racconta le dominazioni e le civiltà che si sono susseguite nei secoli. I siti archeologici siciliani, testimonianze delle radici dell’isola, fanno rivivere il passato con le sue influenze ed evoluzioni; grazie al loro splendore, molti di essi sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO e vantano una fama internazionale. La particolarità dei siti archeologici in Sicilia risiede nella loro unicità e nella commistione di epoche e stili diversi; infatti, grazie alla loro caratteristiche, diventano tappe obbligatorie negli itinerari dei viaggiatori.
Vi sono diversi siti archeologici in Sicilia di estensioni variabili. Oggi vogliamo soffermarci sulle bellezze e sulle strutture che si trovano nella parte Occidentale dell’isola.
Costruita nel VII a.C. da coloni greci, il sito archeologico di Selinunte è il più vasto d’Europa. Di questa vecchia colonia, si possono riconoscere l’acropoli, con i resti di templi e fortificazioni, la necropoli e tre colline. Nelle colline si ritrovano le rovine del più grande santuario della città, dell’originario centro abitato e i resti di tre templi.
Selinunte fu sempre rivale della vicina Segesta, altra colonia greca sempre in territorio trapanese. Oggi di Segesta resta solo un tempio, risalente circa al V secolo a.C e un teatro. La città fu creata dagli Elimi nel XII secolo, subì un forte processo di ellenizzazione con l’arrivo dei Greci e fu distrutta da Vandali e Saraceni nel V secolo d.C.
L’antica città fenicia di Mozia conserva fortificazioni ed edifici della vecchia necropoli. A ciò si aggiunge il kothon, una piscina sacra connessa al tempio adiacente e la casa dei mosaici. Particolari della zona restano anche le saline e la riserva dello Stagnone.
La Valle dei Templi di Agrigento è forse il sito archeologico più conosciuto di tutta la Sicilia. I resti di ben dieci templi, alcuni santuari e il giardino di Kolimbetra sono una forte testimonianza della vecchia colonia di Akragas. Patrimonio dell’UNESCO, è un luogo da visitare assolutamente!
Fondata da popolazioni autoctone, Pantalica è il sito archeologico più particolare dell’isola e patrimonio UNESCO. Era a capo di un piccolo regno e forse fu distrutta da Siracusa ma non si hanno altre notizie certe. Il sito è immerso nella natura ed è visitabile solo a piedi. Degli edifici, ritroviamo solo i resti del palazzo del principe e le 5 necropoli, costituite da circa cinquemila opere funerarie scavate nella roccia.
Infine, i siti di Heraclea Minoa e Monte Iato restituiscono testimonianze minori rispetto alle precedenti ma non per questo meno importanti. In entrambi i siti si ritrovano due teatri e resti dei vecchi centri cittadini greci.
Con Sicilian Secrets, potrete visitare i siti archeologici patrimonio UNESCO durante i vostri viaggi in Sicilia! Appuntamento al prossimo articolo con i siti archeologici in Sicilia Orientale!