Alla scoperta delle borgate marinare della Timpa di Acireale
Le antiche borgate marinare che sorgono alle pendici dell’Etna sono territori ricchi di storia e di immensa bellezza. Incastonate tra la bellissima Timpa di Acireale ed il Mar Ionio, sono sicuramente la meta ideale per chi, durante un viaggio o una semplice gita fuori porta, va in cerca di autenticità. L’impatto turistico in queste piccole frazioni infatti è quasi del tutto assente! Dichiarata Riserva nel 1999, la Timpa di Acireale è caratterizzata da un lungo costone lavico che si estende per più di sette km a strapiombo sul mare. La parete rocciosa, frutto del processo di cristallizzazione della lava a contatto con l’acqua, è alta un centinaio di metri ed è ricoperta di edera, euforbia e carrubi. La timpa inoltre è popolata da diversi animali che vivono indisturbati grazie al difficile accesso da parte dell’uomo.
Adesso andiamo a scoprire la storia, le tradizioni ed i luoghi più caratteristici delle borgate marinare sparse all’interno del territorio acese!
Ai piedi del tratto centrale della riserva sorge il pittoresco villaggio di pescatori di Santa Maria La Scala raggiungibile, tramite un percorso a zig-zag chiamato “le chiazzette”, direttamente dal centro di Acireale. In questo piccolo villaggio potrete visitare la Grotta delle Colombe, rifugio amoroso di Aci e Galatea secondo la leggenda, che è accessibile solo via mare. Un altro “must-see”, per chi visita questa borgata è sicuramente il porticciolo, dove i vecchi ed esperti pescatori riparano le loro reti e si preparano per andare a pesca.
Subito dopo questo caratteristico borgo, proseguite verso Santa Tecla, piccola frazione adagiata ai piedi della timpa falconiera ed immersa tra profumatissimi limoneti. Le prime notizie storiche di Santa Tecla risalgono al XIII secolo, ancor prima che nascesse Aquilia, l’attuale città di Acireale. Grazie alla linea ferroviaria dismessa che si trova tra la timpa e i limoneti, avrete l’opportunità di attraversare questa porzione di territorio attraverso un vecchio tracciato ferroviario. Tutto il percorso, lungo circa 3 Km, è totalmente pianeggiante e prevede passaggi tra alte pareti in pietra lavica e tunnel.
A Santa Tecla si trovano anche i resti di una garitta di guardia costruita nel XVI secolo, in seguito alle invasioni da parte dei pirati turchi. Sempre in questa frazione inoltre, si trova un santuario all’aperto costruito nel 1967, in occasione del 50° anniversario delle apparizioni di Fatima; grazie alla sua bellezza, oggi questo luogo è scelto da moltissime coppie di futuri sposi. Un altro luogo sacro che si trova nei dintorni di Santa Tecla è la Chiesa di Santa Maria della Neve, chiamata dagli acesi “a rutta” poiché è stata costruita lasciando la grotta preesistente all’interno di essa. La particolarità della chiesa sta nel presepe settecentesco che si trova all’interno, allestito dai grandi maestri artigiani dell’epoca che, con molta accuratezza, hanno riprodotto i mestieri e le tradizioni dei loro tempi.
Proseguendo verso nord, incontriamo la spiaggia di Praiola, collocata in uno dei contesti più suggestivi del litorale ionico etneo. Situata nel tratto costiero del Chiancone e antistante ad un’imponente falesia, offre degli scenari mozzafiato. Questa spiaggia della Timpa di Acireale di origine vulcanica è un vero e proprio paradiso per chi pratica immersioni. Si tratta di un costone di tufo isolato dal resto delle altre tratte costiere e non ancora invaso dal turismo di massa nonostante abbia servizi ricettivi come un camping o dei bungalows.
Un’altra frazione da non perdere, specialmente per i buongustai, è sicuramente Scillichenti, famosa non solo per i pregiati agrumi e per il pesce freschissimo ma soprattutto per il pane “cunzato” (pane condito). Questo piccola frazione appartenente alla città di Acireale, deve il suo toponimo alla voce verbale siciliana “sciddicari” cioè scivolare poiché rimanda alla caduta di molti muli e asini da soma che in passato passavano per quelle strade fatte di roccia lavica.
Tornando alla tradizione del pane “cunzato” di Scillichenti, elemento fondamentale di questa specialità è l’essere servita rigorosamente calda; infatti il pane viene infornato una seconda volta dopo essere stato condito. Il condimento varia secondo i gusti, anche se la versione classica ha come ingredienti soltanto pomodoro, acciughe, olive nere e tuma fresca fusa. Il tipo di pane utilizzato è il “cucciddato”, una sorta di pane a forma di ciambella. Poiché la particolarità del pane “cunzato” è la seconda infornata che scalda il pane e lo rende croccante al punto giusto, si è soliti consumare questa pietanza nelle piazzette o nelle calette che si trovano tutt’intorno a Scillichenti, per non farla raffreddare.
Infine, ancora più a nord rispetto ad Acireale, troviamo la ridente frazione di Pozzillo, tipico villaggio di pescatori situato su una piccola scogliera di pietra lavica della timpa acese. Si tratta di un borgo marinaro conosciuto nel catanese grazie alla sua sorgente di acqua minerale. Nei pressi della piazzetta adiacente al porticciolo infatti, vi è una serie di fontane pubbliche che rifornisce gli abitanti e i residenti nelle zone limitrofe.
Come avete visto, decidere di vivere un’esperienza “slow” tra queste meravigliose e pittoresche borgate immerse nella natura incontaminata della Timpa di Acireale è di certo una valida alternativa alle località turistiche etnee più conosciute.
Cosa aspettate a visitare questi piccoli gioielli del Mar Ionio?