E guerra civile fu!
Sette anni di anarchia e di terrore quelli vissuti in Sicilia tra lo sbarco angloamericano e la morte di Salvatore Giuliano
Verrà ripresentato, giovedì 9 aprile a Catania, “Quando la Sicilia fece guerra all’Italia” di Alfio Caruso edito da Longanesi.
Anche se non dichiarata, osserva l’autore, quella vissuta in Sicilia – tra lo sbarco angloamericano e la morte del bandito Salvatore Giuliano – fu una ferocissima guerra civile che lasciò sul campo circa 2000 morti tra soldati, sindacalisti, mafiosi, politici, indipendentisti, carabinieri, banditi…e, soprattutto, “poveri cristi”.
Sulle macerie di quella guerra, cambiarono pupi e scenari ma il puparo rimase sempre – riprendendo l’originale acronimo già inventato ed utilizzato da Caruso in precedenti opere – quel PUS (Partito Unico Siciliano) che racchiuderebbe il peggio di quanto espresso dalla Sicilia: un partito oltre le ideologie e composto da imprenditori, politici e massoni che, da allora, ha inquinato le acque per mantenere i propri privilegi.
Fu tra il 1943 ed il 1950 infatti, secondo l’Autore, che il PUS si autolegittimò a gestire l’Isola imponendo a Roma equilibri che ancora oggi sono duri a morire.
L’appuntamento, in programma presso la libreria Cavallotto di Corso Sicilia a Catania, sarà l’occasione per ripercorre, inoltre, le tappe del “Caruso pensiero” essendo l’Autore – da sempre – attento alle dinamiche che hanno permesso il nascere ed il consolidarsi degli atavici mali siciliani.
L’incontro sarà coordinato da Silvia Ventimiglia, blogger di Sicilian Secrets.