A Tu per Tu con Tom Perry, l’alpinista scalzo!

Tom Perry l'alpinista scalzo

Un uomo in sincronia con i propri sogni!

La prima volta me ne aveva parlato il mio amico Gaetano Perricone, Capo Ufficio Stampa dell’Ente Parco dell’Etna. Mi aveva raccomandato di raccontare, all’interno di una mia trasmissione radiofonica nel 2006, della splendida iniziativa che di lì a poco avrebbe compiuto sul nostro vulcano, questo simpatico alpinista veneto. “Pensa” mi aveva detto entusiasta “Lo discenderà a piedi nudi sulla neve e raccoglierà della sabbia vulcanica da liberare, tra qualche giorno, sul Fujiama, in Giappone. E’ spettacolare…quest’uomo! C’è molto di piu’ dell’impresa off limits. E’ il messaggio solidale quello che mi esalta”. Contagiata dall’entusiasmo di Gaetano, non solo parlai dettagliatamente dell’impresa ma, procuratomi il numero, intervistai telefonicamente questo recordman sui generis. Il Suo fu un inno gioioso alla solidarietà tra i popoli, all’amore per la natura, all’amicizia…musica per le mie orecchie! E’ per questo che, saputo della Sua nuova presenza a Catania, chiedo a Carmelo Nicoloso, Coordinatore per il Centro Sud della Federazione Pro Natura, Suo caro amico, di farmi da “gancio” e di trovare uno spazio tra i tantissimi impegni cittadini di Tom (Conferenze stampe, incontro con l’Arcivescovo e quant’altro) così che io possa annoverarLo tra i prestigiosi protagonisti di uno dei miei “ritratti”… “Solo 20′. Giuro!” Come no ? Incontro Tom Perry alle 17.00 ed alle 20.00 siamo ancora lì che parliamo. PotreTe non crederci. IO ho ascoltato e basta! Ha parlato LUI… tutto il tempo. Giuro…perchè nessuno mi crede ? Vabbè! Fatti nomina e……..

Chi è ospite oggi ?… un ospite d’eccezione… Lui è Antonio Peretti ai piu’ noto come Tom Perry, l’alpinista scalzo, protagonista di strabilianti imprese in giro per il mondo. Innanzitutto grazie Tom per essere intervenuto.

R. Grazie a Voi. Buongiorno!

Allora, Tom, vediamo se le notizie in mio possesso sono corrette. Tu nasci in Veneto nel 1960.

R. Esatto!

Perfetto. E, sin da giovane riveli una spiccata predisposizione sportiva. Leggo qua che Tu sei stato prima calciatore, poi atleta di mezzofondo… paracadutista… escursionista… campione motociclista. Hai fatto di tutto!

R. Sicuramente una vita vissuta non…con le pantofole.

Assolutamente no! Tu sei guardia forestale: l’esigenza di stare all’aria aperta è sempre stata un’esigenza sentitissima…da sempre!

R.Si. Sicuramente non sarei un topo da ufficio anche perchè ho un’indole che non mi permette di stare fermo…mai! Anche la sera, prima di andare a letto, ho sempre qualcosa da fare. Mi vengono sempre idee nuove quindi…un carattere inquieto, possiamo definirlo.

Ecco. Tu parlavi della sera quando vai a letto… una giornata “tipo”, ad esempio, di un personaggio come Tom Perry…qual’è ? Considerando anche che Tu hai famiglia, hai moglie e figli ?

R. La giornata “tipo”? Sono, come dicevi, un agente della Polizia provinciale…lavoro sulle montagne. Faccio il guardiacaccia, praticamente…il guardiaparco. Mi alzo alle 6.00 del mattino ed entro in servizio verso le 6.40/6.50 e mi porto in zona Alpi dove, praticamente, vado a controllare quella che è l’attività venatoria. Quindi un po’ quello che è la caccia, di frodo specialmente in questi anni e, poi, vado a controllare che i piani di abbattimento degli animali vengano rispettati. Quindi, dove ci sono gli abbattimenti ci siano anche i capi, diciamo, uccisi in maniera…secondo la legge. Almeno per quella che è la legge sulla caccia. Poi c’è il controllo della flora… anche dei funghi in questo periodo. E di tutto quello che possono essere gli scarichi, i rifiuti e tutto quello che succede in montagna, no ? Piu’ che altro sono dei diverbi. C’è sempre da litigare con il cacciatore che, magari, non segue le regole quindi è un po’ una vita chiamiamola…di controllo, ecco!

Ecco…ma l’uomo come tratta questa benedetta natura, Tom ?

R. Ma, in questi ultimi 30 anni, c’è stato un continuo degrado dell’ambiente sia dal punto di vista delle lavorazioni in agricoltura ed anche quello che può essere rappresentato dall’elemento uomo…quindi la civiltà che cresce nel benessere ma si imbarbarisce nell’ambiente. Quindi gli scarichi abusivi un po’ dappertutto. L’industrializzazione massiccia. La presenza di capannoni e cemento in zone rurali e, poi, questi fossati, questi corsi d’acqua rovinati, diciamo con i pesticidi. Quindi…un ambiente che, sicuramente, se ci abbiamo messo 30 anni per distruggerlo, ce ne vorranno altri 30 per poterlo ricostruire. Nulla si crea. Nulla si distrugge. Questo ambiente che abbiamo distrutto in 30 anni si sta rivelando il nostro peso e, soprattutto, è un cappio al collo per noi. Se noi non sappiamo, da questo momento in poi, fare marcia indietro in maniera veramente veloce, siamo già morti.

Tom Perry
Tom Perry, l’alpinista scalzo

Ecco…la speranza è questa! Senti, Tom, mi raccontavi poco fa che è stato in età matura che Tu hai scoperto una Tua particolarissima vocazione che è quella di scendere, di correre in montagna scalzo…Questo succede nell’estate del 2002. Ricordi un po’ il momento in cui Ti si è accesa questa lampadina ?

R. Si, sicuramente. Una storia nata per scommessa tra amici. Si scommette, appunto, di togliersi le scarpe e di salire in questa montagna che era il Carega, una cima delle piccole Dolomiti, di circa 2400 metri. E lì, naturalmente, eravamo in 5/6 amici…si parte. Praticamente non arriva nessuno in vetta. Arrivo solo io. Al che gli altri mi guardano sbigottiti ed anch’io stesso mi dico “Come ho fatto ad arrivare quassù?” e lì scatta una scintilla mentale che poi, nel giro di pochi mesi, sfocia in un’impresa con tanto di manifesti… di media che mi seguono e, quindi, la decisione di partire dalla vetta di questa montagna e scendere fino a valle. Un dislivello di circa 800 metri. Una petraia pazzesca con sassi taglientissimi…ecco. E lì anche una scommessa con tutto e con tutti perchè lì poteva nascere il personaggio come poteva… morire istantaneamente. Ho riempito la montagna di gente, curiosi che venivano a vedere questo pazzoide che si lanciava a piedi nudi ed io ho guardato in alto, io sono un grande devoto della Madonna e sapevo che quel momento lì era il momento proprio clou della mia vita. Lì potevo mangiarmi tutto…la mia credibilità… tutto quello che hai costruito nella vita, no ? Se Ti mangi tutto lì, poi la gente Ti prenderà in giro per il resto dei Tuoi giorni…

Certo!

R. Però ho mirato in alto. “Questa volta devo buttarmi. E’ il mio momento!” e sono sceso di corsa. Veramente non guardando nessuna pietra. Non guardando piu’ niente. Sono arrivato in fondo. Distrutto…perchè la tensione era altissima. Avevo non so quanti battiti cardiaci. Piu’ dell’emozione che della paura o del male ai piedi. Ed alla fine avevo un taglietto misero su un calcagno. Un po’ di sangue ma, praticamente, nessun danno. E lì, in quel momento stesso, avevo capito che era nato Tom Perry! E’ lì il battesimo ufficiale!

E lì è nata questa avventura. Ma, per Te, cosa significa correre a piedi nudi ? Si tratta soltanto di una performance sportiva o c’è dell’altro ?

R. Ma inizialmente era una sfida con me stesso…una sfida, diciamo, di vanità. E poi mi sono accorto che non serviva a nulla. Era solo un record mio che non dava alcun risultato quindi gli altri mi battevano le mani ma…se mi spaccavo i piedi, forse, erano piu’ contenti. Dicevano, forse, finalmente la finisce, la pianta questo stupidotto, no ? Quindi tutto fine a se stesso. Quando ho capito che c’era qualcos’altro dentro, altro in questa storia…ho capito il meccanismo che mi guidava…ho cominciato veramente a divertirmi e a trovare un senso alla storia che è stata subito il cambio, diciamo, di velocità di questo personaggio. Quindi 2 anni, diciamo, all’insegna della vanità e poi ho messo veramente la testa a posto ed i piedi al posto giusto e, quindi, è nata la volontà di comunicare messaggi positivi. Di tornare alle origini per poter dimostrare che l’uomo ha delle grandi potenzialità. Non deve fermarsi, diciamo, alle banalità della vita ma deve essere piu’ profondo. Quindi entrare nell’anima ed è quello che sto cercando di fare anche adesso con tutti gli altri.

Ecco. Di questo ne parleremo piu’ nel dettaglio. Intanto mi chiedevo…ma sfidare se stessi non mette proprio di fronte alla coscienza di essere fragili piuttosto che esaltarla una persona ?

R. Si, difatti. Una frase che io ho messo nel mio sito anche, no ? Una frase che io ho sentito parecchio e, quindi, ho scritto che “Sfidare se stessi oltre i limiti non crea esaltazione ma coscienza della fragilità umana” e, quindi mai come in questi momenti, ci si accorge che l’uomo è fragile. Quindi, quando si fanno sport estremi, sport dove l’uomo mette in pericolo la propria vita, come ho fatto io in Himalaya, ho attraversato l’Himalaya, ho attraversato vallate e laghi salati in Bolivia, diciamo sono stato a temperature polari oltre ai 20 sottozero e sull’Etna ad oltre 200 gradi…lì capisci che vai oltre e, quando vai oltre devi avere la coscienza a posto e devi essere perfettamente a posto con la mente. Quindi, non un pazzoide ma una persona saggia due volte.

Antonio Peretti… meglio conosciuto come Tom Perry, l’alpinista scalzo. Ed allora, ci racconti com’è nato esattamente il Tuo personaggio…quel 15 agosto 2005?

R. No. Del 2002!

Nel 2002 hai avuto la folgorazione, no ? (Mi rendo conto di non essermi spiegata bene. Intendevo non il “personaggio” di recordman solidale ma il Tom Perry che conosciamo oggi e come Lui stesso, raccontava, esce fuori dopo due anni di…pura vanità. I conti tornano!).

R. No, nel 2002 è proprio nato…con il Carega, con l’impresa che ho fatto…quella canonica…appunto. Nel 2003 c’è stata questa performance sul Monte Sinai, in Egitto.

Si ?

R. E…anzi fine 2002. 2003 sono salito sulle Piramidi….anche lì alla ricerca delle energie della Terra. Ho rischiato anche grosso perchè, salendo a piedi nudi, poi..perchè quando sono sceso mi hanno ricorso, volevano mettermi in prigione ecc…le solite storie ma io non mi fermo mai, sono scappato, mi sono nascosto e l’ho fatta franca. Questa volta!

Antonio Perretti
Antonio Perretti alias Tom Perry

Poi, io leggo qua di avventure sempre piu’ incredibili ed impegnative. Tu parlavi di Sinai, di Gran Sasso ma leggo qui che, anche l’anno scorso c’è stata la Tua consacrazione internazionale con la discesa del mitico Kilimangiaro, quasi 6000 metri, la piu’ alta cima dell’Africa…primo uomo ad averla realizzata. Quindi sei entrato assolutamente nella storia!

R. Si…questo è entrato nel Guinness World Record. Nessun africano era riuscito, diciamo, a giungere in vetta al Kilimangiaro a piedi nudi. Nel 2005 c’è stato l’attraversamento del lago salato in Bolivia ad oltre 4000 metri sui 15 sottozero. Nel 2006 c’è stata questa performance sul Macalù, in Himalaya, dove ho percorso 150 km a piedi nudi attraversando le valli piu’ remote del Nepal portando la fiaccola olimpica dei Giochi di Torino, benedetta dal Dalai Lama che mi ha ricevuto in persona…

Ecco. Mi racconti di questo incontro con il Dalai Lama ?

R. Si. Una grande emozione. Lo avevo sentito nominare ma non è che avessi approfondito anche la storia del buddhismo. Io che sono cattolico! Però, vista questa persona che mi ha guardato negli occhi, ci siamo parlati per circa un quarto d’ora…ho capito la grande potenza spirituale di quest’uomo. Anche se non è cattolico, questa è religione buddhista, nata molto prima del Cristianesimo ed ha in sé le radici dell’Umanità quindi…sicuramente la nostra spiritualità, una spiritualità molto profonda. Lui mi ha guardato, mi ha detto “Tom Perry ma…dove vai ?” Ho detto “Santità, io attraverso L’Himalaya a piedi nudi” Mi ha fatto “Ma…Tu sei matto! E’ impossibile!” Io Lo riguardo negli occhi e Gli dico “Santità. Certe cose si fanno con l’anima! Io lo farò con l’anima!” Allora Lui mi ha guardato negli occhi…mi ha stretto la mano…mi ha detto “Allora, io sarò con Te!” Ed in quel momento mi è sopraggiunta una scarica elettrica. Non Vi posso raccontare di quanti volt ma…sono stato, per minimo mezz’ora…un po’ sconvolto ed anche, oserei dire, proprio frastornato. Non so cosa mi sia successo ma sicuramente questa persona ha una grande energia e non ho mai sentito freddo in questi 40 km. Sono stato piu’ di 7 ore sul ghiaccio…con una temperatura che oscillava tra i 7 ed i 10 sottozero e Vi posso dire che un essere umano, in condizioni normali, non può assolutamente farcela. Sicuramente, quest’uomo ed anche la determinazione che metto in queste storie hanno avuto una valenza incredibile. Inizialmente, dicevo, magari facevo il buffone, adesso ci metto l’anima. Quindi la differenza è proprio qui!

Ecco perchè…volevo arrivare proprio qui, no ? Non sono le Tue, sfide fini a se stesse. Tu, con queste sfide, vuoi lanciare un messaggio ed esattamente quale tipo di messaggio, Tom ? Tu, ad esempio, lo scorso anno…un paio d’anni fa, sei venuto qui sull’Etna. Hai disceso l’Etna, mi dicevi, dal cratere centrale fino al Rifugio Sapienza…hai raccolto un sacchetto di sabbia vulcanica e quello stesso sacchetto, poi, l’hai portato sul Fujiama. Ecco, qual’è il significato di tutto questo ?

R. Ma…il significato che ci accomuna è la terra, no ? Noi siamo esseri viventi che provengono dalla terra ed alla terra purtroppo torneremo. Noi siamo comparse. Non siamo protagonisti. Nessuno di noi è protagonista. Anche il piu’ grande politico, il piu’ grande scienziato, il piu’ grande Papa poi…deve arrendersi di fronte alla morte. Questo, però, non è che ci debba scoraggiare o ci deve buttare per terra. Ci deve spronare a capire che questo passaggio che noi facciamo sulla Terra. se, pur breve, deve lasciare un segno. Questo segno io lo rappresento con i miei piedi, con le impronte – diciamo – dei miei piedi, no ? Sulla scia di mio padre, dei miei genitori…quelli che mi hanno insegnato…il mio padre spirituale Don Arturo che mi ha dato la saggezza. Mi ha dato tante cose, mi ha insegnato a pregare…cosa che si fa poco in questi ultimi anni, no ? La preghiera è quella che ci unisce a Dio e ci unisce all’Alto. Quindi se noi non preghiamo, siamo spacciati. Sono messaggi che io lancio con il cuore, li lancio soprattutto alla gente comune, la gente che vuole ascoltare, la gente semplice. Se noi non fermiamo questo sistema, siamo schiacciati da questo sistema. Ne abbiamo già adesso le prove. In questi giorni. Vediamo il mondo come sta andando. Perciò il mio grido è un grido veramente…io posso dire sintetico ma è un grido che faccio proprio con umiltà, con il cuore. E dico…cerchiamo tutti di riappropriarci di noi stessi, dei nostri valori, delle strette di mano, del sorriso. Di parlare con la gente. Quella che ci è piu’ vicina. Non pensare che la solidarietà sia fare l’offerta per l’Africa. La solidarietà si fa a casa, con le proprie persone, con quelle che ci stanno vicini. Con il vicino di casa che, magari, ci sta sulle scatole, con la persona anziana, con il bambino. Questa è la vera solidarietà!

Un invito alla tolleranza, quindi…no ?

R. Un invito alla tolleranza. Un invito ad essere tutti piu’ uniti perchè questo è un momento, è un momento in cui bisogna tirar fuori le unghie!

Ma qual è, secondo Tom Perry, il male peggiore di questa società ?

R.Sicuramente l’egoismo! L’egoismo e la superficialità, l’indifferenza. Sono questi i mali che affliggono la società moderna. Una volta c’era..nelle contrade dove sono nato io…si spartiva di tutto. Anche un kg di farina. Le uova delle galline. Ci si aiutava. Adesso non ci si guarda neanche in faccia. Si accende Internet. Si guarda la televisione. Bisogna eliminarle queste cose oppure usarle in maniera discreta ed appropriarci della nostra identità.

Quindi…un invito assoluto alla solidarietà ed all’altruismo! Tu, in questi giorni, sei qui a Catania per un progetto che Ti sta particolarmente a cuore e che vuol essere un omaggio anche alla memoria di un grande Papa, Papa Giovanni Paolo II. L’intento di questo progetto esattamente qual è Tom ? Come si snoderà ?

R. L’intento è quello, ancora, di parlare di Giovanni Paolo II, grande Papa, Papa storico che, penso, resterà nella memoria degli uomini per sempre e, soprattutto, quest’energia che il Papa ha trasmesso ed io volevo ripercorrere proprio le Sue orme, le Sue impronte sulle montagne che Lui ha fatto sia da giovane in Polonia sui monti Tatra sia qui in Italia dal Monte Bianco al Gran Sasso, praticamente alle montagne del Cadore dove io, fra l’altro, sono di casa. Ecco..quindi ripercorrere questi famosi passi sulle Sue orme per poter anche dimostrare come il messaggio del Papa che ha sconvolto il mondo… ripercorrere questi passi vuol dire anche renderGli onore per quello che Lui ha fatto e che magari io, in quegli anni, ero un po’ rimbambito e non ho capito. Non ho avuto la fortuna di conoscerlo ma, spero, ripercorrendo queste Sue orme…di poter sentire la Sua energia!

Tom Perry
Tom Perry, atleta solidale

Quindi. Si partirà dal Sud Italia…quindi dall’Etna seguendo importanti e significativi percorsi che ci uniranno a quelle vette che erano quelle tanto amate dal Papa. Ecco, in questo percorso, abbiamo detto che andrai in valle d’Aosta e poi concluderai il Tuo cammino sui Monti Tatra in Polonia. Però, prima dell’impresa vera e propria, so che ci saranno altri eventi…altri incontri. Ci sarà… prima un incontro propedeutico qui da noi. Poi andreTe ad Assisi…perchè ? Perchè è il simbolo della pace nel mondo ?

R. Prima andremo in Vaticano. Incontreremo, se possibile, spero che ci sia la possibilità – diciamo – di formalizzare questo incontro con l’attuale Papa Ratzinger che ci darà proprio la benedizione per poter partire con questa impresa. Quindi partiremo dal Vaticano e poi saremo ad Assisi…ricordiamo San Francesco, patrono d’Italia ma, soprattutto, grande momento di spiritualità ed anche di incontro dei giovani, dei popoli. E ci sarà un momento, anche lì, in cui ricorderemo la figura del grande Papa soprattutto nelle zone in cui San Francesco poi è…ha determinato il Suo Ordine. Quindi, sia nell’Eremo sia in Basilica ed anche all’Averna. Poi partiremo su… verso le montagne dove San Francesco aveva la Sua base spirituale. E dall’Averna poi noi proseguiremo, molto probabilmente, sulle montagne sacre al Papa. Quindi, la vetta del Gran Sasso che è stata dedicata a Giovanni Paolo II e, successivamente, in varie tappe che, adesso stiamo cercando di mettere…appunto…questo programma con Carmelo Nicoloso e Maurizio Del Bosco, i miei amici siciliani.

Perchè è un progetto assolutamente in costruzione…

R. Si. Qui con la Provincia di Catania vediamo se riusciamo ad ottenere degli aiuti, diciamo, anche dal punto di vista logistico qui in Sicilia, Io spero ci sia anche un appoggio, piu’ che economico, anche morale e spirituale a quest’impresa…e, poi, naturalmente saliremo sul Bianco che io ho già fatto per altro…e sui monti del Cadore e, quindi, penso sulla Marmolada e sull’Antela…montagne segno un po’ del Cadore che sono quelle che hanno visto Giovanni Paolo nelle Sue brevi vacanze estive che faceva.

Tom, siamo in conclusione del nostro spazio. Io Ti ringrazio per aver accettato il nostro invito e Ti chiedo, così, di lanciare un messaggio in particolare ai giovani.

R. Ecco. Io sono convinto di una cosa…che questi giovani hanno grandissime potenzialità. Purtroppo perdono troppo tempo dietro la tecnologia, ai computer, ai telefonini…Io sono un po’ avulso a queste cose, no ? Anche se le uso perchè sono costretto. Però sono utili. Sappiamo benissimo che sono utili sia il telefonino sia il computer sia Internet ma dobbiamo usarle con la testa queste cose. Non dobbiamo abusarne perchè, poi, perdiamo tempo e vita ed il tempo, sappiamo, è sacro e la vita è lo stesso. Quindi, perdere giorni ed ore con un dito su un telefonino penso sia una cosa sbagliatissima. Ecco. Io consiglio i giovani di trovare un momento settimanale, di prendere il telefonino, spegnerlo, metterlo in un cassetto ed un giorno a settimana, anche un’ora forse, anche due, riappropriarsi della propria identità. Pensare al proprio Io, alla propria anima. Capire cosa vogliamo fare da grandi. Capire chi siamo. Magari andare sull’Etna. Fare quattro passi in silenzio. Dire una preghiera. Ed io penso che quel giorno diventa il piu’ bel giorno della settimana. Perchè in quel giorno noi capiamo chi siamo veramente.

Grazie, Tom…

R. Grazie a Te!

Ritornata a casa, riguardo la splendida foto con dedica regalatami in ricordo di quest’incontro. Un uomo in bilico su un costone roccioso e sullo sfondo lo spazio sconfinato dove alte cime pare si congiungano con il cielo. L’immagine dà l’idea proprio della “piccolezza” dell’Uomo rispetto alla Natura ma, nello stesso tempo, della Sua grandezza quando L’approccia con amore e preparazione. Tutto questo è Tom Perry…Recordman solidale…Simpatico pazzoide saggio due volte… Guru della slow life….In definitiva, un uomo che riesce a vivere in sincronia con i propri sogni. E ditemi se è poco! Alla prossima!

Silvia Ventimiglia – Ottobre 2009

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