A Tu per Tu con Veronica Parasiliti, direttore artistico MOGAM (moderna Galleria di Arti e Motori)

Perfetto mix tra concretezza imprenditoriale e gusto per l’arte

L’appuntamento è fissato per metà mattinata. E’ già settembre inoltrato ma il caldo e l’afa riportano alle atmosfere di piena estate. Varcare il cancello di villa Parasiliti apre lo scenario su un parco di incomparabile bellezza, attraversato da un lungo viale che porta dritto a destinazione. L’ombra, frutto dei tanti alberi secolari che la fanno da padroni in questo angolo di paradiso, riesce a stempera immediatamente la calura. Il silenzio è interrotto solo dal rumore della macchina e suggerisce di spegnere il motore, scendere e proseguire a piedi. Realizzata l’idea, e pronta a metterla in pratica, mi accorgo di essere già arrivata al luogo deputato all’intervista. Splendida padrona di casa, Veronica Parasiliti, mi accoglie nello studio. Quello che mi colpisce immediatamente non è tanto la magnificenza dei luoghi ma la quantità di libri poggiati laddove c’è spazio. Occupano il tavolino basso, accanto al quale ci accomodiamo…. stipano una meravigliosa libreria che sostituisce in toto le pareti…. li vedi disseminati sul tavolo. Libri non esposti…si avverte subito… libri letti e vissuti. Mi sento a mio agio. Questo predispone il mio animo all’ascolto sotto lo sguardo partecipe di una Madonna che, collocata in una magnifica icona antica, vigila – ne sono certa – sulla vita di questa splendida famiglia e, per l’occasione, sull’intervista che sto per realizzare. Il ritratto che mi appresto a disegnare, pennellata dopo pennellata, quest’oggi è quello della giovane e bella Veronica Parasiliti, direttore artistico del MOGAM (Moderna Galleria di Arti e Motori).

Ed allora, Veronica…ho letto le Tue note biografiche ed ho scoperto che sei classe 1980: 29 anni ancora da compiere…quindi giovanissima e che appartieni ad una famiglia di importanti tradizioni imprenditoriali. Com’è che da una famiglia di costruttori edili, quindi gente concreta…pratica, sicuramente colta ma concreta allo stesso tempo, è venuta fuori questa Tua vena così squisitamente artistica?

R. Perchè sicuramente, avendo dei genitori che hanno un amore per il bello ed una passione per le arti nel senso piu’ completo del termine, sin da quand’ero piccola ho, comunque, vissuto in un ambiente nel quale si respirava quest’amore per l’arte… dalle arti figurative…dal cinema alla musica…alla fotografia. E quindi..insomma da questo scaturisce sicuramente questo mio senso estetico e questa mia vera passione per le arti, nel senso piu’ completo del termine.

…che Tu poi hai messo a disposizione della professione che Ti sei scelta. Ma di questo ne parleremo tra poco. Nelle Tue note biografiche sottolineavi come l’esempio dei Tuoi genitori, che sono sposati ormai da quasi 46 anni, abbia avuto e continui ad avere un effetto fondamentale nella formazione del Tuo carattere… ieri ma anche nel progredire sereno della Tua vita… oggi. Quali sono i valori che Ti hanno trasmesso?

R. Beh! Sicuramente al giorno d’oggi è una rarità trovare una coppia che sta insieme da così tanto tempo e soprattutto che sta insieme da così tanto tempo per vero sentimento, ecco. E quando si ha la fortuna di crescere in un ambiente simile sicuramente si hanno insiti in sé… i valori della famiglia, della lealtà, della comunione nel senso di calore umano che si respira. E quindi, ecco, noi abbiamo un forte senso della famiglia…i miei fratelli ed io…e abbiamo avuto la fortuna, il privilegio di crescere in una famiglia che sicuramente ha avuto alti e bassi, come ognuno di noi nella vita, ma che, comunque, ci ha insegnato sempre a stare insieme e ad appoggiarci l’un l’altro.

Veronica Tu sei la piccola di casa. Io in questo Ti sento molto vicina perchè la stessa cosa capita a me… con una notevole differenza d’età, tra le altre cose, tra Te ed i Tuoi fratelli. Questo cos’è stato? Come lo consideri? Un bene o un male? Insomma, sei stata piu’ coccolata o questa differenza d’età Ti ha piu’ responsabilizzato?

R. Domanda alla quale rispondo in 3 parti… nel senso che ci sono 3 momenti differenti in cui ho vissuto questa cosa che sono stati, appunto, l’infanzia…serena, felice, stracoccolata perchè ero un po’ il gadget, la mascotte dei miei fratelli no? E quindi, sicuramente, coccolata. L’adolescenza che ho vissuto in maniera un po’ piu’…difficile perchè, comunque, Loro crescevano. Loro uscivano. Io rimanevo in casa. Venivo un po’ estromessa da quelle che erano le Loro dinamiche. Per cui, chiaramente, quando poi arrivavano gli amici in casa io venivo estromessa perchè, è chiaro, che comunque quando Tu hai 20 anni non stai con la ragazzina molto piu’ piccola. Fino ad arrivare all’età mia, adulta, in cui sono ritornata ad essere parte integrante di questa famiglia nel senso che, comunque, ho iniziato ad uscire io stessa con i miei fratelli, con i Loro amici e ad essere considerata appunto adulta anche se di fatto, credo, che fino ai 60/70 anni rimarrò, comunque, la piccola di casa. Però, ecco, al di là di questo, adesso si è ristabilito l’equilibrio.

Tu, come dicevo, appartieni ad una famiglia di un certo tipo, una famiglia facoltosa…Angelo Rizzoli Senior soleva dire che “i soldi bisogna farseli perdonare”. Questa cosa è capitata e continua a capitare a Te oppure no?

R. Secondo me, nel mio caso, da farmi perdonare ho solo la… felicità nel senso che molte persone mi chiedono “Perchè sei felice?” Le mie risposte, per quanto possano sembrare banali o retoriche, sono che – comunque – la felicità è dentro ognuno di noi e se Tu appartieni ad una famiglia che, nonostante tutte le difficoltà, comunque riesce ad essere serena e unita…quando si ha la salute Tua e dei Tuoi cari…credo che, veramente, si abbia tutto e ripeto…non è retorica.

(Mentre Veronica parla, con il Suo linguaggio istintivamente fluido e sicuro, mi sorprendo a pensare che la forza di questa giovane donna risieda tutta nella Sua famiglia…nell’affetto attinto a piene mani…nell’attenzione dedicata ai veri valori e…un sentimento di sana invidia fa capolino in me che, invece, la sicurezza devo sempre cercarla ed esercitarla…continuamente).

Quindi…viva la famiglia Parasiliti, assolutamente! Senti, Veronica, Tu dapprima hai frequentato un collegio privato, poi Ti sei spostata in una scuola pubblica. Cosa c’è dietro questa scelta?

R. Banalmente…l’assoluta voglia di togliersi la divisa nel senso che io ho fatto 10 anni al San Giuseppe…asilo, elementari e medie…e arrivata all’età di 13 anni sentivo l’impellente bisogno di indossare un paio di jeans.

Solo questo allora! Senti, ma è stato un passaggio indolore o hai vissuto i pregiudizi che vivono tutti coloro che passano da una scuola privata, una scuola cattolica, ad una scuola pubblica, laica?

R. Allora. E’ stato un passaggio estremamente traumatico. Traumatico, fin dal primo giorno, per quelle che erano le strutture. Parlo, chiaramente, del primo giorno nel senso che, comunque, non conoscevo la vita all’interno del “Cutelli” quindi mi baso, unicamente, sul primo impatto. Il primo impatto, come struttura, è chiaramente..palesemente diverso. Al di là di quello, la seconda parte del trauma è stata relativa ai giudizi della gente però parto dal presupposto che ognuno di noi abbia le proprie idee per cui quella non è la cosa fondamentale. Quando un insegnante Ti lascia, comunque, un buon ricordo di sé per quello che Ti ha insegnato, allora sicuramente vale la pena di ricordare quel periodo. Purtroppo ho avuto degli insegnanti che sono stati ostici e che mi hanno lasciato ben poco ma…sicuramente tanti altri molto validi che, anche se ostici, comunque mi hanno insegnato diverse cose ed ho avuto il piacere di essere una Loro discente.

Veronica…ma quest’esperienza, quali lati del Tuo carattere ha evidenziato? In cosa Ti ha fortificato… se Ti ha fortificato?

R. Si. Sicuramente mi ha fortificato facendomi capire che non si può lottare contro i mulini a vento, che basta semplicemente indossare una corazza e non preoccuparsi del pensiero altrui soprattutto quando si sa che questo pensiero è errato. Alla fine… se Tu sei a posto, come si suole dire, con la Tua coscienza e non fai del male a nessuno e Ti comporti correttamente, lealmente e in maniera assolutamente etica, sai anche che il giudizio degli altri poco importa.

Perfetto. Come dicevo poco fa ad inizio di intervista, hai quasi 29 anni e, se non sbaglio, vivi in famiglia. Ecco, cosa pensi di quel Ministro che ha tacciato i ragazzi italiani di essere “bamboccioni”? E’ o non è una realtà che molti non riescono a spiccare il volo per mancanza di possibilità proprio oggettive… possibilità di sopravvivenza?..Ecco, siccome non è il caso Tuo, cosa sta dietro la scelta di rimanere nel nido familiare?

R. Allora. Ritornando alla prima parte della domanda. Il Ministro che ha tacciato i giovani di essere “bamboccioni”…è stato eccessivo nel Suo giudizio però è anche vero che, a mio avviso, l’Italia è un Paese che, in questo, ha assolutamente un malcostume nel senso che, comunque, in tutto il resto dell’Europa a 18 anni Ti danno un bel calcio nel sedere e Ti fanno uscire fuori dalla famiglia. Quindi non è errato dire che gli Italiani siano dei “bamboccioni” ma, inquadrato nel contesto odierno, è assolutamente un epiteto gratuito perchè, comunque, magari le persone che vogliono uscire non possono farlo perchè la maggior parte…laddove lavori…lavora part time e chiaramente con 400/500 euro al mese non Ti puoi permettere neppure un affitto se devi considerare che ci sono anche le spese e quant’altro. Al di là di questo, per quanto mi riguarda, la mia scelta non è stata…una scelta nel senso che io ho abitato per 7 anni a Roma da sola e lì ho fatto il mio percorso di studi, i miei primi lavori e quant’altro. Ho deciso di ritornare a Catania unicamente per occuparmi del mio museo e, quindi, mi sono ritrovata ad abitare in famiglia non volutamente ma, diciamo, è un periodo di transizione in attesa di avere una mia casa. E’ per questo che sto abitando dai miei genitori.

Evviva Dio! Diciamo anche che ci stai bene!

R. Sicuramente, sicuramente!

Veronica, ho letto che Tu, in passato, sei stata cantante di band ed anche autrice di brani. Raccontaci…

R. Allora. Intanto premetto che è stato un periodo, diciamo, relativo al liceo quando – comunque- avendo questa passione per il canto mi sono cimentata in quelle classiche band dove si suona nel garage di casa, ecco. Non sono stata una cantante! Era meramente dal punto di vista amatoriale e mi sono dilettata nello scrivere dei testi che sono miei e rimangono miei. Tutto qui…

– Veronica, prima di raccontare come arrivi a diventare direttrice artistica di un museoil MOGAM per l’appunto… dopo il liceo, la Tua vena artistica trova finalmente sbocco, pratico e concreto, nella facoltà di Conservazione Beni Culturali della Tuscia di Viterbo con indirizzo, va da sé, storico-artistico e Ti laurei, a soli 23 anni. Un percorso di studi perfetto, senza intoppi, e diventi consulente artistico presso un’impresa edile specializzata in restauro e recupero di beni immobili di interesse storico-artistico. Veronica, per la Tua esperienza, pensi – facendo un discorso generico – che in Italia si faccia abbastanza per la salvaguardia dell’enorme patrimonio che possediamo?

R. Allora. Questo è un discorso molto complesso. Sicuramente ho potuto affrontarlo meglio quando ho lavorato presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali di Roma dove ho visto che, comunque, il lavoro era assolutamente certosino. Però, purtroppo, tutto sta a considerare i fondi che il Ministero dei Beni Culturali ha e che mette a disposizione. Io vedevo, quotidianamente, arrivare proposte di eventi artistici e culturali tutti assolutamente validi però è chiaro che, detenendo l’Italia la quantità maggiore di beni Unesco… quindi del patrimonio dell’Umanità… chiaramente “purtroppo” l’attenzione viene focalizzata su questi siti e meno, invece, su attività culturali private o da realizzare in collaborazione con gli Enti pubblici. Potrebbe sembrare di no, all’esterno. Chi vive, però, questa realtà e vede come funziona un Ministero serio, sa sicuramente che è operoso e valido.

Ecco, facciamo un passo indietro. Parlavamo di Beni Culturali. Parliamo anche di politica. Tu da ragazza Ti sei avvicinata all’Enea che è il Circolo giovanile di Alleanza Nazionale…so anche che Ti sei candidata alle Elezioni regionali 2008, riscuotendo un buon successo personale. Tra le altre cose, sei stata la prima donna di Forza Italia della provincia di Catania. Ti chiedo…parlando di Beni Culturali e parlando di politica, ma Tu pensi che la politica faccia abbastanza per realizzare quelle che sono poi le cose che Tu dicevi poco fa?

R. Mah! Attualmente abbiamo, a mio avviso e… non solo a mio avviso, un ottimo Assessore regionale ai Beni Culturali…si! Che è sicuramente una persona preparata, intelligente e che abbraccia moltissimo le iniziative che vengono, insomma, proposte. Quindi, sicuramente, nel panorama attuale siamo messi bene. Abbiamo, appunto di recente, avuto la riapertura del Teatro Romano ad opera dell’Assessore Leanza che l’ha fortemente voluto e, quindi…quando Tu vedi qualcosa di concreto che si realizza… non puoi fare altro che palesare il Tuo consenso verso queste iniziative. La mia esperienza politica? Quand’ero ragazzina…si!…mi sono avvicinata all’Enea che era il circolo di Alleanza nazionale, per poi passare a Forza Italia perchè rispecchiava di piu’ i miei valori liberali, come Movimento. Per quanto riguarda l’esperienza delle Elezioni regionali…è stato, piu’ che altro, un banco di prova che ho voluto testare su me stessa per vedere, insomma, le mie capacità ed anche cosa le persone potessero vedere in me.

Benissimo, Veronica. Abbiamo sondato un po’ l’aspetto privato di Veronica Parasiliti. Adesso veniamo all’aspetto pubblico, quello per cui sei nota. Dicevo che Tu sei direttore artistico del MOGAM (Moderna Galleria di Arti e Motori) che ha aperto proprio i battenti da pochissimo e che unisce la passione, tutta familiare, per i motori ma anche per l’arte contemporanea, no?…che è quella che rispecchia il ritmo del progresso…l”arte futuristica. Ecco, ci vuoi spiegare cos’è esattamente il MOGAM?

R. Allora. MOGAM è l’unico museo d’Italia ad avere una collezione permanente di arte e motori. Questo binomio nasce dalla passione, appunto, per le automobili e per le arti e dal fatto che, comunque, il Futurismo, come Movimento novecentesco italiano piu’ importante dei nostri tempi appunto, ha introdotto per primo l’automobile come soggetto pittorico nelle sue opere ed insieme all’automobile tutto cio’ che, come giustamente dicevi Tu prima, rappresenta il Novecento. Quindi, il progresso…la periferia…le industrie. E in questo contesto abbiamo, non solo le automobili, ma anche l’aeropittura. Per cui, chiaramente, questo soggetto pittorico si sposa perfettamente con le automobili ed abbiamo pensato di creare questo iter per il fruitore e questo unicum..insomma, in Italia.

Ti chiedo. Tu sei della stessa scuola di pensiero di Marinetti, che è il fondatore proprio del Futurismo, secondo cui un’automobile possa considerarsi, come bellezza, non pari ma addirittura superiore alla “Vittoria di Samotracia”?

R. Allora. In realtà Marinetti ha “scoperto” l’acqua calda nel senso che, comunque, al di là della “Nike di Samotracia”, questo era un concetto che Marinetti sicuramente riprese da William Morris, e quindi parliamo dell’Ottocento, il quale fece dell’arte applicata una vera e propria arte nel senso che, comunque, prima le arti maggiori erano la pittura, la scultura ecc..ecc…e non gli oggetti di uso comune. William Morris, inglese, diede all’oggetto di uso comune una propria identità estetica e da lì mi viene in mente, ad esempio, Cellini che faceva zuccheriere piuttosto che orologi da tavolo e per finezza esecutiva, per materiali…erano oggetti particolarissimi. Ecco, quindi credo che Marinetti abbia ripreso questo Suo pensiero da William Morris e che sì l’automobile, in questo senso, possa assolutamente essere considerata piu’ bella della “Vittoria di Samotracia”…della “Nike di Samotracia”…perchè comunque si unisce l’utile al dilettevole nel senso che una cosa di uso comune, utile, ha in sé il bello e la vena estetica.

Tornando al MOGAM, diciamo che la proposta culturale di questo museo però non si limita soltanto ad una mera esposizione di macchine e di quadri, no? Il MOGAM si presta, diciamo, ad organizzazione di eventi sportivi, eventi culturali…

R. MOGAM, in realtà, è un’Associazione culturale volta proprio alla promozione di eventi culturali ed artistici. Si propone come ospite di mostre e di eventi…è disponibile, inoltre, a prestare proprie opere e proprie automobili. Sicuramente istituiremo anche un premio volto a far partecipare le scuole, i ragazzi. Un premio di disegno che possa avere a che fare con le automobili, con l’arte. Questo è un progetto che sicuramente faremo in futuro ed attualmente, però, organizziamo eventi di vario genere perchè siamo promotori di tutto ciò che è cultura.

Veronica, vogliamo dare qualche riferimento? Ecco, se qualche radioascoltatore volesse visitare questo museo che ricordo non è aperto a tutte le ore…ma bisogna prenotare la visita guidata…cosa deve fare?

R. Esattamente. Soprattutto la cosa importante da dire è che MOGAM è fruibile su prenotazione. Di conseguenza, il visitatore che intende vedere il nostro Museo puo’ telefonare, anche un giorno prima, al 346/6245514 e prenotare la visita e, volendo, può visitare il nostro sito internet che è www.mogam.it

Veronica, siamo veramente in conclusione. Riprendendo e scorrendo brevemente le Tue note biografiche, ho letto che hai viaggiato molto perchè il viaggio è una delle Tue passioni. Quindi sei stata e sei cittadina del mondo però, ho l’impressione, molto radicata nella Tua terra. Mi chiedevo…in chiusura. Dov’è il posto dove Ti trovi meglio? Qual’è il Tuo luogo dell’anima?

R. Il posto dove mi trovo meglio è dentro me stessa nel senso che mi trovo bene in qualsiasi posto perchè… sto bene con me stessa.

Premo stop e mi ritrovo a chiacchierare, ancora lungamente, con Veronica come fossimo vecchie amiche. Alla pari. La cosa mi sorprende perchè, in fondo, apparteniamo a generazioni diverse e… ad ambienti diversi. Mentre parla, e La sento vicina, mi sorprendo a pensare che, in fondo, cio’ che accomuna le persone sia la voglia di raccontare ed ascoltare. Sorrido. Stavolta, ho trovato pane per i miei denti…ho incrociato sul mio cammino una persona che ama parlare come e piu’ di me. Vi pare possibile?

Alla prossima!

Silvia Ventimiglia – Ottobre 2009

P.S. Sono passati 5 anni da questa intervista…il MOGAM continua la sua marcia trionfale e con esso la nostra Veronica che, nel frattempo, ha raggiunto un’altra tappa importantissima della Sua vita. Tappa personale, questa volta…si è sposata e a breve potrà stringere, tra le Sue braccia, la Sua primogenita. La tanto attesa Marina. Auguroni da tutti Noi. Ad majora semper!

NOTA AGGIORNATA AL 14 NOVEMBRE 2014 –  Il Mogam è aperto alla fruizione, sia di singoli utenti che di gruppi e scolaresche,  tutti i giorni su prenotazione -almeno 2 giorni prima-chiamando al 346/6245514 (Numero attivo dal lunedì al venerdì 9.30/12.30 – 15.30/18.00. Il sabato pomeriggio e la domenica, visite solo di gruppi dalle 15 persone in su. Prossima chiusura natalizia da sabato 20 dicembre 2014 a mercoledì 7 gennaio 2015.

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