Thomas Centaro: dal teatro al musical, tra ironia e sperimentazione

Thomas CentaroAttore, doppiatore, regista, autore. Thomas Centaro è un artista poliedrico che ha fatto dell’originalità il suo marchio di fabbrica. Dal teatro al doppiaggio, passando per la scrittura e la regia, la sua carriera è un viaggio tra generi e linguaggi diversi, sempre con un tocco di ironia e creatività. Uno stile che emerge chiaramente nei suoi musical, in cui elementi pop e riferimenti cult si intrecciano con la tradizione teatrale per dar vita a spettacoli unici, capaci di divertire e far riflettere. Con “Kiss Me Licia – Il Musical”, Centaro ha portato in scena un’icona dell’infanzia di molte generazioni, affrontando la sfida di restituire al pubblico la magia dell’originale con un linguaggio teatrale moderno e coinvolgente. In questa intervista ci racconta il suo percorso artistico, le sfide della regia, l’amore per la sperimentazione e il legame con la Sicilia.

D: Attore, doppiatore, regista e molto altro. Come è nato il suo interesse per il mondo dello spettacolo e come poi si è formato a livello professionale?

R: Ho iniziato a incuriosirmi riguardo il mondo dello spettacolo senza accorgermene, da bambino, guardando il cartone animato del Mago di Oz e chiedendomi come fosse possibile che i cartoni animati potessero parlare. Poi, all’età di 12 anni, mi sono avvicinato al teatro amatoriale nel quartiere in cui sono cresciuto e già a 16 anni ero iscritto al Centro Teatro Attivo di Milano per formarmi come professionista.

D: Lavora molto sia come attore sia come regista: come cambia il punto di vista a seconda del ruolo che si ricopre?

R: Il punto di vista cambia radicalmente perché al regista compete la visione globale dello spettacolo, dalla visione artistica alla messa in scena. Mentre l’attore dà vita al personaggio e si occupa di quello che è la recitazione e la veridicità che si offre al ruolo interpretato. Quindi sono due figure completamente diverse.

Thomas Centaro
Thomas Centaro

D: Kiss Me Licia – Il Musical è un progetto ambizioso che porta sul palco una storia cult per diverse generazioni. Qual è stata la sfida più grande nell’adattare il cartone animato in un musical live?

R: La sfida più grande è stata mantenere aderenza a quella che era la serie originale e al manga poiché spesso e volentieri, mi trovo io stesso a essere spettatore sia di titoli che penso siano stati ben adattati sia di titoli che a volte purtroppo non lo sono. Quindi, da purista, ci tengo che le cose vengano fatte a puntino.

D: Bibbia, Odissea…e Kiss me Licia. Come mai ha scelto proprio questo famosissimo cartone animato? C’è un personaggio della serie con cui sente di avere qualcosa in comune?

R: Ho scelto Kiss Me Licia – Il Musical perché non esisteva un musical che potesse aver già percorso quella strada. In qualità di autore, cerco sempre di dare vita a storie inedite o quantomeno che non abbiano un pregresso teatrale. Questo a livello autorale mi consente di crescere, di avere piena libertà e di apportare alla storia la mia visione registica. In Kiss Me Licia non ci sono personaggi in cui mi identifico, anche perché – per esempio – Mirko dei Bee Hive che ho interpretato a teatro è la mia antitesi. Io non sono né una star né un cantante né tantomeno una persona idolatrata dal pubblico così come lo era lui, ed è proprio questo che mi affascina del suo personaggio…perché è più divertente calarsi in vesti di personaggi lontani da noi. È proprio il bello di fare l’attore.

Kiss Me Licia – Il Musical

D: Lo stile registico di Thomas Centaro nei musical è spesso parodistico. A cosa è legata questa scelta? Come nasce un’idea di questo tipo?

R: La scelta di portare delle parodie a teatro dipende solo fatto di avere riscontrato quanto divertimento cerchi oggi il pubblico. Anche la parodia, si badi bene, consente di trasmettere dei messaggi e di farli arrivare a chi guarda, ancora più efficacemente, per mezzo della comicità o dell’ironia o del sarcasmo. Quindi a livello di intrattenimento funziona proprio perché lo spettatore è consapevole di andare a vedere qualcosa di estremamente divertente, e alla fine si trova a uscire dal teatro arricchito.

D: Nei suoi spettacoli unisce spesso elementi pop alla tradizione teatrale. C’è un genere o un tema che vorrebbe affrontare in futuro e che ancora non ha portato in scena?

R: L’unico tema che non ho mai affrontato a teatro è il thriller, però per affrontare un thriller bisognerebbe tornare alla prosa e quindi cambiare completamente registro. Non penso di voler fare questa scelta, almeno per ora.

Kiss Me Licia – Il Musical

D: Il nostro blog è legato alla Sicilia. Quindi le chiedo: è mai stato in Sicilia? Se sì, c’è un luogo che è rimasto nel cuore di Thomas Centaro?

R: Sono stato in Sicilia, e se c’è un luogo che mi è rimasto nel cuore è sicuramente Siracusa. La trovo una città splendida, non fosse altro per la storia che ha e per la tradizione teatrale. Non sono mai stato influenzato ad oggi dalla cultura siciliana in senso stretto, però sviluppando e scrivendo la parodia dell’Odissea è stata una riscoperta, per esempio, sapere che Polifemo aveva come sede proprio l’isola siciliana; quindi, l’ambientazione almeno a livello scenografico era proprio quella.

D: Ha mai pensato di ambientare uno dei suoi spettacoli in Sicilia o di portare un suo musical in un luogo iconico dell’isola, magari in un teatro all’aperto?

R: Non ho mai pensato di ambientare uno spettacolo in Sicilia, ma sarebbe bellissimo poter girare l’Italia toccando anche l’isola più grande del nostro territorio, che rimane uno dei posti più magici del Paese.

Thomas Centaro

D: In ultimo, dopo tanti anni di carriera, c’è un feedback di uno spettatore che l’ha colpita particolarmente e che le ha fatto capire l’impatto che il suo lavoro ha sulle persone? C’è ancora qualche sogno nel cassetto di Thomas Centaro da realizzare?

R: Una spettatrice alla conclusione della Bibbia mi ha scritto sui social dicendomi che la standing ovation che abbiamo ricevuto è arrivata in maniera naturale perché ‘dove non sono arrivate le mani si sono mosse le gambe’, e questa è una delle frasi che più mi è rimasta impressa. Oppure, alla fine di Kiss Me Licia, quando uno dei feedback più belli che abbia sentito è stato quello di una spettatrice che, girandosi intorno e guardando gli altri accanto a lei, ha visto solamente un ‘pubblico di bambini cresciuti…quei bambini degli anni Ottanta, oggi divenuti adulti almeno nell’aspetto!’.
Se ho qualche sogno nel cassetto da realizzare? Sì, continuare a svolgere il mio mestiere.  Liberamente, possibilmente ampliando il nostro pubblico e magari perché no tornare a fare cinema come quando avevo 20 anni.

Ma quanto ci ha fatto divertire Thomas Centaro con il suo Kiss Me Licia – Il Musical? Sicuramente lo aspettiamo in Sicilia…in vacanza o per accogliere uno dei suoi spettacoli. Ma le nostre news non finiscono qua. Continuate a seguire Sicilian Secrets, dagli articoli sul blog alle interviste, senza dimenticare le novità sulla pagina Facebook e su Instagram. Stay tuned!
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