Roberta Giarrusso: la Sicilia nel cuore, l’arte nell’anima
Roberta Giarrusso, attrice palermitana classe 1982, ha esordito nel mondo dello spettacolo partecipando a Miss Italia nel 2001, per poi conquistare il pubblico grazie al ruolo di Sonia in “Carabinieri”. Da allora, la sua carriera l’ha portata tra cinema, teatro e televisione, mostrando talento e versatilità in ogni ambito. Profondamente legata alla sua terra d’origine, la Sicilia, Roberta ha saputo trasformare la passione per l’arte in un percorso ricco di successi, senza mai perdere il legame con le sue radici. In questa intervista su Sicilian Secrets ci racconta il suo viaggio professionale e umano, tra sogni, sfide e nuovi progetti.
D: Il tuo percorso nel mondo dello spettacolo è iniziato con Miss Italia nel 2001 per proseguire splendidamente con una carriera di attrice. Quando sei partita per la prima volta dalla tua Palermo, quali speranze hai messo in valigia?
R: Quando mi hanno presa per entrare nel cast di “Carabinieri” non sapevo che quello sarebbe diventato il mio lavoro, non realizzavo che cosa stesse succedendo. In quel periodo frequentavo ancora l’istituto tecnico, avevo partecipato a Miss Italia e studiavo per diventare, forse, un’attrice. Avevo fatto un provino per fare la protagonista di puntata in “Carabinieri” e un giorno, mentre mi trovavo a Mondello con i miei amici, ricevetti una telefonata dal mio agente il quale mi disse che in 20 giorni sarei stata sul set. Scappai subito a casa, raccontai a mia madre cosa fosse accaduto e, lo ammetto, ero sconvolta.
Seduta nella mia cameretta cominciai a pensare al futuro: la verità è sono partita piena di domande e senza risposte…sono arrivata da Palermo a Città della Pieve dove ho iniziato il mio primo lavoro come co-protagonista. Da che ero una sconosciuta a che l’anno successivo la gente mi fermava per chiedermi foto e autografi. Fu semplicemente travolgente.
D: Il successo davanti al grande pubblico è arrivato appunto con la fiction “Carabinieri” dove hai recitato di fianco a volti noti della TV. Cosa ha significato per te quest’esperienza?
R: La mia prima scena, la prima in assoluto nella mia vita, la girai con Pino Caruso e Paolo Villaggio. Mi ricordo l’emozione incredibile, ero terrorizzata e mi tremavano le gambe. “Carabinieri” mi ha cambiato la vita perché diventai presto un volto conosciuto. Il personaggio di Sonia, peraltro, era tra i più amati, e parliamo di una fiction di successo che ogni settimana registrava il 30% di share.
D: Negli anni ti abbiamo vista ancora in TV, a Tale & Quale Show per esempio, ma anche al cinema e a teatro. Ma a Roberta Giarrusso, cosa piace fare di più?
R: Tutto, voglio fare tutto! (ride) Negli anni mi è capitato tante volte di dire anche ‘No’, ragion per cui posso confermare che ciò che ho fatto è perché mi piaceva veramente. Il teatro e cantare sono le cose che più mi fanno star bene, se rinascessi farei la cantante. Tale & Quale Show mi ha permesso di dare sfogo alla mia passione. In realtà, mi dedicherei anche solo al teatro perché quello che ti dà il pubblico dal vivo non te lo dà nessun set. Inoltre, la costruzione di uno spettacolo insieme al processo creativo dei personaggi è affascinante e divertente, vedi letteralmente lo spettacolo che prende forma! Ogni replica non è mai uguale, sei tu diverso e diversi sono gli spettatori in sala.
D: Sei siciliana e ancor di più palermitana, la tua ‘sicilianità’ ti influenza?
R: Ritengo che noi meridionali abbiamo dentro l’animo delle corde emotive che provengono dal luogo in cui nasciamo. Nel nostro sangue abbiamo una terra fatta di tutto: l’infinito del mare, il fuoco dei vulcani, il contesto in cui cresciamo dove contano amicizia e famiglia. Ci crediamo e sono cose che mi sono sempre portata dentro e che hanno influenzato il mio lavoro in maniera positiva. Però ammetto che la mia sicilianità non è stata mai sfruttata se non con il personaggio di Giulia Platania in “Squadra Antimafia”, e anche in Sicilia ho lavorato poco, purtroppo.
D: C’è un luogo della Sicilia al quale sei particolarmente legata?
R: Mondello! Ci sono cresciuta, i miei ricordi dell’infanzia – quando mia nonna mi portava lì alle 7:00 di mattina con l’autobus – e poi dell’adolescenza sono lì. La spiaggia di Mondello era il punto di incontro con i miei amici, era il posto dei primi amori, dei primi passi nella moda.
D: Pochi giorni fa è uscito al cinema “The Garbage Man” diretto da Alfonso Bergamo. Di fianco al nome di Roberta Giarrusso anche quello di altri siciliani come Paolo Briguglia e Tony Sperandeo. Cosa ci puoi raccontare di quest’esperienza cinematografica? Perché andare in sala a vederlo?
R: Lavorare con Tony Sperandeo è stato un onore, è uno straordinario attore. Anche Paolo Briguglia è un professionista di alto livello, raffinato e colto. È stato bello trovarmi sul set con loro, porterò nel cuore il periodo delle riprese di “The Garbage Man”, metafora del netturbino che ripulisce il mondo. L’ideale del protagonista è eliminare la gente cattiva, chi si approfitta dei deboli. Il mio personaggio è una donna che scappa da un marito violento, che ha una figlia…e che finirà per innamorarsi proprio del protagonista. Perché bisogna andare al cinema a vedere il film? Perché è una storia diversa dalle altre di cui è interessante capire le dinamiche che ruotano intorno a questo netturbino. È un neo-noir, “The Garbage Man” rappresenta tanti di noi: gli ultimi, chi non ce la fa, chi si sente ai margini.
D: Guardiamo un po’ al futuro, hai dei nuovi progetti in ballo per i prossimi mesi? E aprendo la scatola dei desideri, c’è un sogno professionale ancora nel cassetto che vorresti realizzare?
R: Sogno di interpretare un personaggio siciliano, magari in uno di quei bei film di Emma Dante come “Le sorelle Macaluso”.
Intanto però, guardo al futuro ‘sicuro’! Ho recentemente finito di girare “Broken Family” in Marocco. Un film con la regia di Rocco Ricciardulli con Alessio Boni, Marcello Fonti, Gaia Bermani Amaral e Aurélien Recoing ambianetato a Marrakesh.