Cimiteri monumentali siciliani, un silenzio eterno di arte e memoria

I cimiteri monumentali siciliani rappresentano un patrimonio inestimabile, che merita di essere riscoperto e valorizzato. Oltre al loro valore artistico, essi sono luoghi di grande impatto emotivo, capaci di raccontare la storia di una comunità, di evocare il rispetto per i defunti e di trasmettere alle nuove generazioni l’importanza del ricordo e della memoria. Sono spazi dove l’arte si fa veicolo di eternità, e dove la bellezza si intreccia alla sacralità, offrendo ai visitatori un’esperienza unica, fatta di silenzio, contemplazione e meraviglia. In questo mese di novembre, Sicilian Secrets vi accompagna in una passeggiata silenziosa per ammirare la bellezza artistica e l’atmosfera mistica di 5 cimiteri monumentali siciliani.

Nell’immaginario collettivo, i cimiteri sono luoghi di riflessione, memoria e raccoglimento, ma in Sicilia alcuni di essi vanno oltre la loro funzione primaria, divenendo vere e proprie opere d’arte a cielo aperto, ricchi di storie, tradizioni e simboli che raccontano la storia dell’isola e dei suoi abitanti. I cimiteri monumentali siciliani, con la loro architettura e i loro dettagli scultorei, sono un patrimonio culturale unico, dove il culto dei defunti si mescola all’arte, alla storia e alle tradizioni locali.

cimiteri monumentali siciliani
Santa Maria del Gesù, Palermo – Credits: turismo.comune.palermo.it

In Sicilia, la concezione del cimitero come spazio d’arte e memoria ha radici profonde, legate al sentimento religioso e al culto dei morti che ha caratterizzato l’isola fin dall’antichità. Dalla tradizione greca e romana al cristianesimo, l’isola ha conservato il culto per i defunti, celebrandolo non solo nel privato ma anche attraverso monumenti pubblici di grande rilevanza artistica. I cimiteri monumentali siciliani non sono – dunque – solo luoghi di sepoltura, ma spazi in cui la visione della vita e della morte degli abitanti del luogo è stata immortalata. Eterna.

Cimitero di Sant’Orsola, Palermo

Uno dei più antichi e rappresentativi della Sicilia è il Cimitero di Sant’Orsola a Palermo. Fondato nel 1783 per volontà del viceré Domenico Caracciolo, questo luogo ha un valore storico inestimabile, ospitando le sepolture di molte personalità illustri della città come il pittore Francesco Lojacono, lo scultore Mario Rutelli e lo scrittore Luigi Natoli. Qui si trovano opere scultoree di grande pregio, con statue e decorazioni che richiamano lo stile neoclassico, il gotico e persino l’eclettico. Tra le tombe celebri, c’è stata quella di Giovanni Falcone, il magistrato simbolo della lotta alla mafia, che ha dedicato la vita alla giustizia sepolto qui fino al 2015, quando le spoglie sono state trasferite nella chiesa di San Domenico.

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Tomba Raccuglia, Palermo – Credits: cimiteripalermo.com

Oltre alla scultura, il cimitero di Sant’Orsola offre testimonianze storiche di vario genere: dalle cappelle di famiglie nobili alle semplici lapidi di marmo, ogni angolo racconta una storia. Le famiglie nobili di Palermo hanno spesso eretto qui monumenti funebri maestosi, affidando la loro memoria ad artisti di fama che hanno donato al cimitero un’aura artistica di grande rilievo. Tra questi vale la pena menzionare la Tomba Raccuglia realizzata dall’architetto Ernesto Basile così come la Cappella Guarnaschelli, insieme al Monumento ai caduti del 1848 e del 1860 progettato da Giuseppe Damiani Almeyda.

Cimitero monumentale di Catania

A Catania, il Cimitero Monumentale di via Acquicella è un altro importante esempio di architettura funebre. Inaugurato nel 1859, il cimitero riflette lo stile neoclassico tipico dell’epoca, con monumenti grandiosi e cappelle eleganti. Tra le tombe più famose c’è quella del compositore Vincenzo Bellini i cui resti furono successivamente traslati nel Duomo di Catania. Tuttavia, il cimitero custodisce ancora le memorie di molti illustri cittadini catanesi come quella dello scrittore Giovanni Verga, ma anche di non catanesi come quella di Vitaliano Brancati, scrittore e drammaturgo, e di Federico De Roberto autore del capolavoro della letteratura ‘I Viceré’.

Tomba di Giovanni Verga – Credits: peripericatania.it

Le cappelle di famiglia presenti in questo cimitero sono veri e propri mausolei con raffinate decorazioni, ne è un esempio la biga di Morgantina, scultura di bronzo originariamente collocata sul tetto della cappella funeraria della famiglia Sollima, trafugata nel 2017 e ritrovata l’anno successivo. Nonostante il suo nome – per i curiosi! – questa statua non è un reperto archeologico di Morgantina bensì un pastiche realizzato dallo scultore Francesco Antonio Franzoni nel 1788. Che sia stato questa ambiguità a ingannare i ladri?

Cimitero monumentale di Messina

Il Gran Camposanto di Messina è tra i cimiteri monumentali più suggestivi d’Italia nonché uno dei più importanti in Europa. Realizzato nel 1854, costituisce un tripudio di architettura neoclassica messinese con tocchi liberty e neogotici piacevolmente contaminati da verdi giardini. Tra i cimiteri monumentali siciliani, questo nacque con la concezione di essere una galleria d’arte moderna e contemporanea all’aperto, con il Cenobio – la chiesa in stile gotico edificata nella parte alta del cimitero – a fungere da eterna consacrazione di cotanta ricchezza artistica. Eppure, il Gran Camposanto – così è altresì noto il cimitero di Messina – è anche testimone di numerosi eventi tragici che hanno colpito la città, tra cui il catastrofico terremoto del 1908: è qui che riposa la memoria. Tra i nomi illustri, le lapidi riportano quello dell’attore Adolfo Celi, del patriota Giuseppe La Farina e del poeta Vann’Antò.

Cimitero di Messina – Credits: strettoweb.com

Una parte importante di questo famedio, inoltre, è occupata dal cimitero degli inglesi di Messina. Si tratta di un cimitero acattolico dove ammirare i monumenti funerari di facoltosi esponenti della Messina del XIX secolo tra cui spicca quello del banchiere Federico Grill e del filantropo Giovanni Walser.

Cimitero Monumentale degli Angeli, Caltanissetta

Siamo adesso in uno dei luoghi più suggestivi e ricchi di storia di Caltanissetta. Inaugurato alla fine dell’Ottocento, è ‘dipinto’ da una profonda quiete e solennità. Il cimitero sorge sopra una collina argillosa che domina la valle dell’Imera meridionale, non distante dal castello di Pietrarossa di epoca bizantina. Il Cimitero degli Angeli non è solo un luogo di sepoltura, ma anche un museo all’aperto che narra l’evoluzione sociale di Caltanissetta. Passeggiando tra i viali si nota l’eleganza delle cappelle gentilizie come quelle che portano la firma dagli architetti Pasquale Saetta e Alfonso Barbera, e alcune emergono per la loro maestosità. La cappella della famiglia Testasecca è un gioiello, il cui fiore all’occhiello è la Madonna dello scultore nisseno Tripisciano.

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Cimitero monumentale degli angeli – Credits: visitvalledeitempli.it

Cimitero militare germanico di Motta Sant’Anastasia

Il nostro itinerario tra i cimiteri monumentali siciliani si conclude in un luogo quanto mai particolare, ossia il Cimitero militare germanico di Motta Sant’Anastasia, in provincia di Catania. Qui, dal 1965, riposano i soldati tedeschi caduti durante la Seconda guerra mondiale in Sicilia e dal 2011 gode di una nuova vita post ristrutturazione. All’ingresso, superata una scalinata, si giunge nel cortile Kameradengrab dove poter leggere, su una lapide, 31 nomi di soldati qui sepolti, nonché soffermarsi su una statua in bronzo raffigurante un uomo morente, ad alto carico di espressività ed emozione. Procedendo, ci si ritrova in altri quattro cortili che fanno da casa alle tombe di altri caduti seguendo una suddivisione per province, si tratta del cortile Palermo, cortile Catania, cortile Messina e cortile Caltanissetta.

Cimitero militare germanico – Credits: liberationroute.com
Passeggiare in silenzio tra i cimiteri monumentali siciliani è stato un momento di pace e riflessione. Ma le nostre news non finiscono qua. Continuate a seguire Sicilian Secrets, dagli articoli sul blog alle interviste, senza dimenticare le novità sulla pagina Facebook e su Instagram. Stay tuned!
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