Odissea in Sicilia: i luoghi di Omero tra mito e realtà
La Sicilia è un’isola magica, dove le leggende sono di casa. Una delle storie più affascinanti di tutti i tempi ci porta indietro di molti secoli, un viaggio mitico nel Mediterraneo che non smette di catturare l’attenzione e la curiosità dei lettori. È l’Odissea, con le sue destinazioni abitate da creature come sirene e ninfe, mostri e divinità…lì per mare, dove Ulisse impiegò dieci anni per tornare nella sua Itaca. Sicilian Secrets vi porta alla scoperta dei luoghi dell’Odissea che, secondo tradizione, si troverebbero proprio in Sicilia…pronti a imbarcarvi con noi?
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
né nell’irato Poseidone incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro. […]
Il mito di Ulisse è uno dei più noti della letteratura, le storie che Omero ha narrato nell’Odissea hanno superato le barriere del tempo diventando fonte di ispirazione per i moderni viaggiatori. E così, nonostante di alcuni luoghi il reale posizionamento geografico sia incerto e largamente discusso, si è scoperto che Ulisse e i suoi compagni visitarono anche la Sicilia. Dove? Scopriamolo insieme!
Lo Stretto di Messina, dove Ulisse incontrò Scilla e Cariddi
Secondo la leggenda, Cariddi era una bellissima fanciulla figlia di Gea e Poseidone, punita da Zeus per aver rubato dei buoi a Eracle. Il padre degli dèi la trasformò in un orrendo mostro marino, vorace e capace di creare terribili vortici che colpivano e affondavano le navi di passaggio. La sua ‘casa’ era sul lato siciliano di quello che oggi noi chiamiamo Stretto di Messina, di fronte all’antro di un’altra orrenda creatura, Scilla. Quando Ulisse, nel canto XII dell’Odissea, si trova ad affrontare quel tratto del Mediterraneo costantemente colpito dalle correnti, preferì accostarsi alla sponda di Scilla – apparentemente meno pericoloso – vedendo la morte di sei dei suoi compagni. Cariddi viene menzionata anche da Virgilio nell’Eneide che, nel terzo libro della sua opera, così ne parla:
«Nel destro lato è Scilla; nel sinistro / È l’ingorda Cariddi. Una vorago / D’un gran baratro è questa, che tre volte / I vasti flutti rigirando assorbe, / E tre volte a vicenda li ributta / Con immenso bollor fino a le stelle».
Grotta di Sataria, l’amore con Calipso
Uno dei momenti più romantici e drammatici dell’Odissea è quello in cui Ulisse incontra la ninfa Calipso sull’isola di Ogigia. Ma dov’è, in realtà, questo posto così misterioso? Una delle ricostruzioni ci porta a Pantelleria, e per essere precisi, verso la Grotta di Sataria. Questo luogo è famoso per le su benefiche fonti d’acqua termale sfruttate fin dall’antichità. Il nome deriva proprio dalla lingua greca portando con sé il significato di ‘salute’, visto il potere curativo di queste acque calde ideali per combattere i dolori. Si dice che Ulisse, dopo esser tornato a Itaca e aver scelto di rimettersi in mare, tornò proprio da Calipso morendo proprio tra le braccia della dea.
[…] Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti – finalmente e con che gioia –
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta;
più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti. […]
I faraglioni di Aci Trezza, tutta colpa di Polifemo
Noti come Faraglioni, le ‘isole dei Ciclopi’ si sono guadagnate questo nome proprio grazie all’Odissea. È nel IX libro del poema che Omero narra l’incontro tra il suo eroe e il Ciclope Polifemo, ed è qui che proprio quest’ultimo – una volta accecato – iniziò a scagliare contro Ulisse dei grossi massi così da impedirgli la fuga. E proprio queste enormi rocce sarebbero oggi i famosi faraglioni che spiccano non distanti dalla costa catanese. Una storia incredibile, ma se volete sapere la verità…questi scogli risalgono invece a circa mezzo milione di anni fa, frutto di un’intensa attività vulcanica come del resto dimostra la pietra lavica che li caratterizza.
Le isole Eolie, insieme al dio del vento
Nel libro X dell’Odissea, Ulisse e i suoi compagni giungono da Eolo, dio del vento. Dove? Come si può immaginare proprio lì, tra le sette sorelle del Tirreno: le Isole Eolie. Per essere precisi, Omero parla di Eolia, un’isola galleggiante, che alcuni autori ipotizzano essere Lipari e altri ancora Stromboli.
Si narra che il dio, volendo aiutare Ulisse nel ritorno a casa, gli consegnò un otre contenente i venti contrari alla navigazione…ma se da una parte l’eroe omerico utilizzò con saggezza il dolce Zefiro, i suoi compagni – avidi e convinti di trovare ori dentro l’otre – l’aprirono scatenando una funesta tempesta. Oggi questo arcipelago è una gettonatissima meta turistica che, soprattutto d’estate, attrae visitatori in arrivo da tutto il mondo pronti a tuffarsi nelle acque cristalline baciate dal caldo sole di Sicilia.
[…] Sempre devi avere in mente Itaca –
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio;
senza di lei, mai ti saresti messo sulla via.
Nulla di più ha da darti.E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.– Costantino Kavafis
Trapani, la terra dei Feaci
Ultima tappa del nostro viaggio, così come ultima tappa fu per Ulisse, è la terra dei Feaci. Un popolo isolato, governato da re Alcinoo, noto per la sua prosperità e ospitalità. Ulisse, dopo molte avventure, sbarca proprio qui, dove viene accolto e onorato. Ma dove si trova questa città? Una delle teorie, elaborata dallo scrittore inglese Samuel Butler, sostiene si tratti di Trapani. La testimonianza di ciò sarebbe, per l’esattezza, lo Scoglio di Ligny, una formazione rocciosa che ricorda la forma di una barca e che pertanto potrebbe essere proprio la nave di Alcinoo, che – come dice la leggenda – sarebbe stata pietrificata da Poseidone per punire il re dei Feaci per aver ospitato Ulisse, suo nemico per il male fatto al figlio Polifemo.
Un’ultima curiosità…sempre secondo Samuel Butler, l’autore dell’Odissea sarebbe una donna trapanese che scrisse il poema senza mai lasciare casa e ambientando tutta la storia nei dintorni, tra la Sicilia e le isole Egadi. Trapani, appunto, sarebbe Scheria e Itaca, non distante, la magica Marettimo. E a noi, in fondo, questa teoria tutta siciliana…ci piace!