Tiziana Dipietro: di storie e fotografie di Sicilia con il linguaggio delle emozioni
Tiziana Dipietro, avvocato di professione, fotografa per passione. Cresciuta a Cefalù adesso vive a Palermo. Il suo amore per la fotografia nasce da bambina, ma è da adulta che acquista una nuova dimensione. Attraverso le immagini di streetphotography, l’artista racconta storie, racconta emozioni, racconta vite, le vite della sua terra, la Sicilia, che seduce e si fa amare. Il successo più grande arriva con la mostra personale ‘Silenzi dell’anima’, svoltasi quest’estate presso l’Ottagono Santa Caterina a Cefalù e successivamente a Gangi, in cui la fotografa ha narrato il volto più nascosto dell’isola. Sicilian Secrets l’ha intervistata.
D: Tiziana Dipietro e la fotografia: da dove nasce questa tua passione?
D: Con i tuoi scatti racconti la Sicilia, qual è la tua vera fonte d’ispirazione per esprimere la tua arte?
D: C’è un luogo dell’isola o un suo dettaglio che per te ha un significato particolare e che magari hai raccontato proprio attraverso le tue foto?
R: Se dovessi scegliere il luogo della mia terra che mi emoziona di più, sicuramente dico Cefalù, dove sono cresciuta e dove mi sento veramente a casa. Lì ci sono i miei ricordi più dolci, fatti di spensieratezza e sorrisi. Ed è lì che torno ogni volta che la malinconia si impossessa di me, mi basta guardare il mio mare per stare meglio.
D: Avvocato e fotografa, come unisci le tue due anime? Pensi abbiano qualcosa in comune?
D: Il tuo motto è ‘Occhi, testa, cuore’. Puoi raccontarci cosa significa?
D: C’è un posto della Sicilia dove vorresti andare a scattare e che ancora ti manca?
D: Quest’estate sei stata protagonista di una mostra a Cefalù, quali sono i prossimi appuntamenti in cui poter vedere le tue foto?
R: La mostra ‘Silenzi dell’anima’ che ho presentato quest’estate è stata la mia prima personale, e viverla è stato pazzesco. Incontrare la gente che si è innamorata delle mie opere, che ne ha apprezzato l’essenza è stata una bella soddisfazione, ma soprattutto una grande emozione.
D: C’è un sogno professionale legato alla fotografia che custodisci nel cassetto?
R: Vorrei fare un libro fotografico, per portare l’osservatore nel mio mondo. Progetti per il futuro? Sempre! Come ho detto prima, la mia mente non si ferma mai, ma finché non si realizzano preferisco rimanere cauta.
D: E infine, c’è un aneddoto o una storia che vorresti condividere con i lettori relativamente a uno dei tuoi scatti?
R: Ogni foto ha una storia, perché la cosa più bella del modo in cui io vedo e vivo la fotografia è il rapporto che instauro con il soggetto che mi racconta quasi sempre qualcosa di sé o a parole o semplicemente con uno sguardo. Sicuramente uno dei momenti più emozionanti si è verificato a Ucria, mentre fotografavo una vecchietta sull’uscio di casa. La signora mi ha fatto entrare in casa sua e mi ha acceso la luce nonostante lei fosse cieca. Viveva da sola e stava cucinando. La fotografia è fatta di questo, di piccoli gesti, di momenti che ti riempiono il cuore. È uno scambio che dura per sempre.