Tindari, cultura e spiritualità si incontrano in Sicilia

TindariLa Sicilia, con la sua ricchezza di paesaggi mozzafiato e tesori naturali, è famosa in tutto il mondo per la sua bellezza senza tempo. Tra le sue numerose meraviglie, c’è un luogo che attrae i visitatori mescolando cultura è spiritualità. Siamo a Tindari, un affascinante borgo caratterizzato da una storia millenaria. Pronti a fare una gita con Sicilian Secrets?

Esistono luoghi la cui origine si perde nel tempo, coperta da un velo di mitologia e una spolverata di storia. È il caso di Tindari, una piccola frazione situata sulla costa nord-orientale della Sicilia, in provincia di Messina. Un borgo dove trovare monumenti unici e misteri che seducono chiunque abbia la fortuna di visitarla. Prima ancora di addentrarsi tra le vie, è curioso saperne di più sul toponimo. Perché Tindari? Il nome deriva dal greco Tyndarís, divenuto poi Tyndárion e così rinvenuto in alcuni scritti di Strabone e Tolomeo. Il riferimento riporta al leggendario re spartano Tindaro e alla sua stirpe, alla quale si racconta appartenessero anche i Dioscuri che tutti noi conosciamo come i ‘Gemelli’ dello zodiaco. Pochi sanno però che Castore e Polluce erano noti anche come ‘tindaridi’!

Tindari, mite ti so
Fra larghi colli pensile sull’acque
Delle isole dolci del dio,
oggi m’assali
e ti chini in cuore
[…]
– S. Quasimodo (Vento a Tindari)

Tindari: un mix di storia e mistero

Tindari si distingue per la sua ricca storia che abbraccia diverse epoche riportandoci indietro, con i primissimi insediamenti, fino all’età del bronzo. Ufficialmente fondata dagli antichi greci nel IV secolo a.C. da Dionisio I di Siracusa, la città prosperò sotto il dominio romano divenendo base navale del militare Sesto Pompeo e successivamente colonia sotto l’imperatore Augusto. Chiamata Colonia Augusta Tyndaritanorum venne appellata da Cicerone come ‘nobilissima civitas’.

Tindari
Santuario di Tindari

Bizantina, poi araba e da essi distrutta. Giungendo ai giorni nostri, pietra miliare per Tindari è però la costruzione della sua Basilica Santuario di Maria Santissima del Tindari, iniziata negli anni ’50 del Novecento sulla stessa area in cui in passato sorgeva la primitiva fortezza cittadina. In cima al colle, con vista sui laghetti di Marinello, il Santuario ospita la statua bizantina della Madonna Nera di Tindari. La scultura, oggetto di grande devozione, si narra sia stata trasportata per mare e che impedì alla nave, rifugiatasi a Tindari, di ripartire così da evitare all’equipaggio di soccombere in una tempesta. La fama miracolosa della Madonna Nera si diffuse presto, numerosi i pellegrini pronti a omaggiarla. Oggi, vale la pena organizzare la propria gita in questo borgo il 7 e l’8 settembre così da partecipare in prima persona ai festeggiamenti per la Vergine e immergersi in un’atmosfera di fede e devozione che permea l’intera comunità.

Madonna Nera di Tindari

Monumenti e paesaggi da cartolina

Oltre alla sua rilevanza spirituale, Tindari propone anche una serie di monumenti e attrazioni che catturano l’immaginazione dei visitatori. Uno dei punti di riferimento più famosi è il Teatro Greco-Romano, che offre una vista mozzafiato sul Mar Tirreno. Edificato alla fine del IV secolo a.C. e modificato sotto i romani, divenne la sede dei classici giochi dell’Anfiteatro visto che poteva accogliere circa 3mila spettatori!
Per lungo tempo venne abbandonato e quasi se ne dimenticò la sua grandiosità, ma dal 1956 è la location di un festival artistico dove godere di performance musicali, di danza e chiaramente di puro teatro.

Teatro Greco-Romano di Tindari

Infine, i resti archeologici del vecchio isolato romano, le terme romane e l’acropoli sono indubbi testimoni silenziosi dello splendore di questa città. Il panorama dalla sommità della collina di Tindari è un’esperienza indimenticabile, con il mare che si stende all’orizzonte e le isole Eolie che emergono in tutta la loro maestosità.

Curiosità

Prima di lasciare Tindari, gli appassionati di storie più o meno verosimili, non possono non fare una sosta nell’area naturale di Marinello. Una zona sabbiosa con alcuni specchi d’acqua che fa da sfondo a molte leggende. Una di queste vede protagonista una grotta che secondo le dicerie locali era abitata da una crudele maga avvezza ad attirare i naviganti con il suo canto per poi ucciderli sbranandoli con crudeltà. Da brividi! Per scoprire le altre storie…andate!

Marinello

Tindari, in conclusione, ricorre di frequente anche nella letteratura. Basti ricordare la poesia di Salvatore Quasimodo ‘Vento a Tindari’ e il romanzo di Andrea Camilleri ‘La gita a Tindari’, una delle avvincenti avventure del suo Commissario Montalbano.

Se siete pronti a collezionare ricordi indelebili durante una giornata a Tindari, non vi rimane che preparare la valigia e partire con noi. Le nostre avventure non finiscono qua. Continuate a seguire Sicilian Secrets, dagli articoli sul blog alle interviste, senza dimenticare le novità sulla pagina Facebook e su Instagram. Stay tuned!
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