Castello di Caccamo, tra storia e leggende spettrali
Una fiaba tutta siciliana…con un tocco horror! Siamo a Caccamo, in provincia di Palermo e qua, a colpire lo sguardo del visitatore, è il castello normanno. Il Castello di Caccamo è uno dei più grandi di tutta Italia, nonché uno di quelli meglio conservati. A cosa si deve il suo fascino? A una storia…da brividi! Indaghiamo insieme su Sicilian Secrets.
Gioello architettonico, testimonianza storica, una bellezza rara insomma: è questo ciò che appare osservando il Castello di Caccamo. Si presenta come eccellenza del patrimonio culturale siciliano e italiano, con forza maestosa domina tutto il borgo e ciò che incuriosisce è in primis il suo carattere leggendario. È per tale ragione che, oltre che per il suo aspetto, in molti amano definirlo ‘il castello delle fiabe’. Un modo forse troppo romantico che ne traccia i punti salienti della sua identità…sebbene la ‘fiaba’, in questo caso, non abbia alcun lieto fine.
Un po’ di storia…
Alle pendici del Monte Rotondo, a oltre 500 metri sul livello del mare, questo maniero si erge come un guerriero posto a sorvegliare e proteggere tutta l’area circostante, fino alla vallata del fiume San Leonardo.
La storia del Castello di Caccamo inizia, almeno stando alle prime testimonianze giunte fino ai nostri giorni, intorno al 1160. Ciò che riguarda il periodo antecedente a tale data ci è oscuro, si immagina che probabilmente il sito fosse occupato da una torre di vedetta o da una fortezza ma è solo dal XII secolo che possiamo tracciarne le vicende che lo riguardano. Sappiamo che, per esempio, è proprio qui che nel 1160 (il nostro ‘anno zero’) alcuni baroni normanni tramarono la congiura contro il sovrano Guglielmo I di Sicilia, ed è sempre qui che il prefetto di Carlo I d’Angiò si andò a rifugiare quando a Palermo scoppiarono i Vespri Siciliani per poi essere giustiziato dagli abitanti del luogo.
Nel corso dei secoli la struttura venne modificata: i primi ad agire furono i Chiaramonte nel XIV secolo, ma altre trasformazioni si aggiunsero in epoche successive. Fu nel 1813, quando i componenti della famiglia De Spuches divennero duchi di Caccamo, che l’edificio assunse l’aspetto di una dimora reale all’interno e una ritrovata possenza medievale all’esterno. Purtroppo, come ogni fiaba, si andò incontro alle insidie del nemico, in questo caso il decadimento che tra crolli dovuti a incuria e terremoti portarono il palazzo verso il baratro. Oggi, grazie a un intenso restauro iniziato nel 1974, il Castello di Caccamo conosce un nuovo splendore e al suo interno ospita il primo Museo delle Armi Antiche del Sud Italia.
Chi ha paura dei fantasmi?
Come ogni castello che si rispetti, anche quello di Caccamo ha il suo fantasma! Di chi si tratta? Ancora una volta dobbiamo tornare al 1160, anno in cui Matteo Bonello venne arrestato dal Re Guglielmo I nella Sala della Congiura e fatto prigioniero in una cella sotterranea dove morì pochi giorni dopo. Matteo Bonello, nobile normanno nonché signore di Caccamo, dopo una prima fedeltà dimostrata alla corte normanna di Palermo cambiò rotta mettendosi contro gli Altavilla e divenendo appunto un rivoltoso. Fallito il tentativo di uccidere Guglielmo I (il re venne inizialmente messo in carcere parallelamente all’uccisione del suo Primo Ministro Maione, ma fu inaspettatamente liberato per mano del popolo), Bonello cadde in un tranello del sovrano tornato sul trono e fu lui a pagare con la vita dopo una sequela di orrende torture.
Si narra dunque che il fantasma di Bonello continui a vagare, con i segni delle ferite e delle mutilazioni subite, in giro per il castello. Lento, con passi pesanti, il suo spirito vaga carico di rabbia terrorizzando chiunque lo avvisti. Paura? Le maledizioni pare siano rivolte esclusivamente a chi lo tradì, quindi…don’t worry!
Brividi!
Avvistato…o almeno così dicono alcuni anziani di Caccamo e certi visitatori che sostengono di avere adocchiato il fantasma di Bonello nella Sala della Congiura. Sembra che lo spettro si manifesti portando una scia di freddo, come una sagoma avvolta in abiti strappati, il capo basso, silenzioso e poi urla. Grida che echeggiano come un tempo, durante le torture.
Se tutto questo suona già abbastanza spaventoso, il mistero s’infittisce…secondo alcuni ci sarebbe infatti un secondo fantasma ospite del Castello di Caccamo. Una ragazza molto bella (figlia del signore del Castello) protagonista di una triste storia d’amore: separata dal suo innamorato venne costretta a farsi suora e si lasciò logorare dal dolore. Adesso, quando la luna piena è alta in cielo, lei torna lì tra quelle mura camminando con un melagrana in mano. Attenzione, si racconta che chi riesca a mangiare il frutto senza usare le mani ed evitando che anche un solo chicco cada a terra, diventerà immensamente ricco e fortunato…viceversa, si prospetta soltanto un’eterna infelicità.
Ci siamo addentrati nei misteri del Castello di Caccamo, ma le nostre avventure non finiscono qua. Continuate a seguire Sicilian Secrets, dagli articoli sul blog alle interviste, senza dimenticare le novità sulla pagina Facebook e su Instagram. Stay tuned!