Il passaggio generazionale in Dimensione Sicilia Incoming Operator
Il passaggio generazionale nelle aziende richiede pianificazione, metodo e rispetto dei tempi; ma c’è una cosa, più importante di ogni altra, da valutare: siamo sicuri che i nostri figli amino il lavoro dei loro genitori? Non lo sappiamo.
Tuttavia, è necessario inserirli nelle nostre aziende da giovanissimi, concedendo spazi di manovra che consentano loro di essere artefici delle proprie scelte, sia nel bene che nel male. Solo così potrà nascere l’amore verso qualcosa che li dovrà catturare…
Nella mia esperienza imprenditoriale, avendo iniziato da giovanissimo, ho potuto assistere al ricambio generazionale di decine e decine di aziende con le quali mi è capitato di relazionarmi in affari, dal 1985 ad oggi. Purtroppo, pochissimi sono i casi di successo che potrei raccontare.
Per quanto mi riguarda, la decisione di affidare l’attività di tour operating a mio figlio Julian Zappalà, a soli 25 anni, ha rafforzato la mia leadership, ponendo le basi affinché gli altri rami del gruppo potessero progredire e svilupparsi, esattamente come si fa nella tradizione contadina con la potatura degli alberi da frutto e soprattutto con la cultura degli innesti che, nella dimensione aziendale, vengono definiti, spin-off.
Riflettendo su queste cose, il mio pensiero va a quegli imprenditori che incontro tutt’oggi, coi figli 40enni che ancora li seguono a un passo di distanza. Vorrei dire loro: “Abbiate il coraggio di lasciare le redini e dedicatevi a ciò che nessun altro saprebbe fare. Il figlio che sta a guardare il papà per anni maturerà avversione verso il vostro lavoro, piuttosto che amore”.
Non è sempre facile ma proprio per questo occorre molto impegno e metodo, oltre che una certa dose di intelligenza, altrimenti l’azienda difficilmente progredirà quando perderete il naturale interesse verso la vostra creatura: e questo è un processo inevitabile, che ci metterà nella condizione di scegliere se morire annoiandosi sul posto di lavoro o sviluppare nuove idee per non interrompere il processo creativo. Facciamo leva sull’energia dei giovani per far germogliare in azienda nuovi progetti, prima che il ceppo si dissecchi, impoverendosi di idee e, soprattutto, di entusiasmo.
Il premio Industria Felix, ricevuto inaspettatamente dal tour operator di famiglia Dimensione Sicilia , mi offre l’occasione per ragionare con me stesso, chiedendomi se queste mie parole siano semplice ideologia di circostanza oppure frutto di un serio percorso che, inevitabilmente e inconsciamente, ho intrapreso a seguito delle esperienze precedentemente citate.
La risposta?
Beh, in tutta franchezza, devo dire che, a parte una certa dose di pigrizia (sì, so che suona strano, ma anche gli imprenditori a oltranza come me soffrono di pigrizia a volte, ed è forse per questo motivo che si circondano di persone capaci di portare avanti le loro idee) – a parte questo, dicevo – sento di poter affermare che non è ideologia ma puro pragmatismo!
Altri rami del gruppo attendono ancora che la conduzione venga rinnovata ma per questo Luisa Zappalà, da poco rientrata in azienda dopo interessanti esperienze nel terzo settore, è già a buon punto.
Noi genitori possiamo solo augurarci che i nostri ragazzi non si sentano costretti a proseguire la nostra attività imprenditoriale, che non è certo un percorso di salute. Se affrontato con il giusto spirito combattivo, però, non esito a definirlo una buona palestra per vivere il proprio tempo da lottatori, da atleti che raccolgono medaglie, seppur tra gli alti e bassi che noi tutti, anche i non addetti ai lavori, possiamo ben immaginare.
info news : https://www.trendsettimanale.it/a-dimensione-sicilia-il-premio-industria-felix/