Blufi, una piccola Olanda in Sicilia

Blufi

Chiariamo subito. Blufi è un piccolo comune con appena 889 abitanti all’interno della provincia di Palermo, ma proprio nello spirito del titolo del nostro blog, racchiude una delle piccole mete segrete da poter visitare in Sicilia. Una meta che sa tanto di Olanda e adesso vi spieghiamo il perché.

L’OLANDA SICILIANA DA FOTOGRAFARE

Siamo a circa 750 metri sul livello del mare, nel versante meridionale delle Madonie, in quello che in siciliano è definito malupassu. E che in primavera, proprio tra marzo e maggio, si trasforma in una piccola Olanda per via dei suoi paesaggi e in particolare del campo di tulipani rossi che conduce al Santuario della Madonna dell’Olio. Una meta di pellegrinaggio per credenti, ma anche per gli appassionati della natura e della fotografia.

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IL PELLEGRINAGGIO ROSSO

Una macchia rossa cresciuta spontaneamente tra mandorli in fiore e ulivi. Il santuario sorge ad appena due chilometri dal centro abitato, in uno scenario naturale davvero straordinario che ha richiamato curiosi da tutta la Sicilia. La meta ideale per una scampagnata domenicale. Maggio è il mese per partecipare alla festa del finocchietto selvatico. Mentre ad agosto ci sono i festeggiamenti della patrona, la Madonna dell’Olio. Se sei in zona non perderti il ponte romanico a tre archi, una vera e propria chicca storica e culturale. Una fabbrica di epoca romanica sul fiume Imera.

Blufi-1UN TULIPANO RESISTENTE

Il tulipano che cresce spontaneo a Blufi prende il nome di Tulipano precoce o Tulipano di Raddi. Un fiore forte e resistente per via della profondità delle sue radici, a ben 50cm di profondità, lì dove il bulbo ha attecchito. Per la festa del Corpus Domini si procede lungo un percorso dove vengono allestiti i tradizionali altarini. Al passaggio dell’Ostensorio i bambini lanciano petali di fiori, contribuendo a creare un’atmosfera gioiosa.

L’ORIGINE DEL NOME “BLUFI”

Sull’origine del nome Blufi, diverse teorie: “il nome Blufi appare per la prima volta nel 1211 in un documento in cui la chiesa palermitana concede a Federico II, tra le altre concessioni, i “Proedia Buluph apud Petraliam”, ovvero i possedimenti chiamati “Buluf” presso Petralia. In un testamento del 1482 compare il nome “Morata Bufali”, in altri documenti si incontrano i toponimi Belufi, Balufi, Bolufi fino ad incontrare, in un documento relativo al Santuario della Madonna dell’Olio, il nome attuale Blufi. Alcuni sostengono che il nome derivi dalle parole greche “boos” (=bue) e “lofos” (=colle) richiamando un leggendario colle del bue. Qualunque sia la derivazione, quel che è certo è che le vicende storiche blufesi sono legate a quelle della città di Petralia Soprana, di cui Blufi è stata una frazione fino al 1972”.

madonna dell'olio

BLUFI, IL PAESE ALBERGO

“Sotto l’aspetto ricettivo – scrive Nuccio Benanti sull’opuscolo turistico della Provincia di Palermo – attualmente Blufi adotta la formula del “paese albergo”. Si tratta di un sistema innovativo che consente di sfruttare le potenzialità di attrattiva turistica del luogo, attraverso la riconversione e l’utilizzo di appartamenti, vecchie abitazioni e rustici, e che favorisce anche la nascita di una piccola imprenditorialità privata locale. Il paese è meta di pellegrinaggi per via della presenza del santuario della “Madonna dell’olio” , nei cui pressi affiora un particolare olio minerale al quale vengono attribuiti poteri curativi. La facciata del santuario mariano presenta una chiara impronta settecentesca, mentre l’interno è impreziosito da stucchi e affreschi di pregevole fattura e dalla presenza di due statue lignee del IX secolo, attribuite al Quattrocchi e al Bagnasco.

E se questa chicca naturale, culturale e storica vi ha messo voglia di mettervi in viaggio per la Sicilia, non vi resta che scoprire i tour di Dimensione Sicilia e continuate a seguire Sicilian Secrets, dagli articoli sul blog alle interviste, senza dimenticare le novità sulla pagina Facebook e su Instagram. Stay tuned!

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