Borghi di Sicilia: Modica e Geraci Siculo
La Sicilia è un’isola dove perdersi tra città d’arte, siti archeologici, paesaggi incontaminati. E poi dai picchi innevati dell’Etna si precipita verso l’azzurro del mare, su quella costa dalla quale scorgere arcipelaghi leggendari. Ci si può avventurare tra i paesi più nascosti, piccole gemme incastonate in angoli di mondo unici. Sono i borghi di Sicilia, così segreti che si avrà voglia di rivelarli a tutti!
Il nostro viaggio, dopo Gangi e Sambuca, prosegue verso Modica e Geraci Siculo. Prepariamo la valigia…viaaa!
Modica, tra letteratura e sapore
Pronunciare ‘Modica’ equivale a dire ‘cioccolato’. Immaginando di passeggiare tra i borghi di Sicilia, una volta giunti qui ci si fermerebbe ipnotizzati dalle note di cacao, quel cacao ancora oggi lavorato secondo una quasi leggendaria tecnica Azteca. Ma si rimarrebbe stregati anche dalla bellezza paesaggistica e architettonica. Patria del barocco siciliano, è inclusa nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO. Siamo in provincia di Ragusa, percorrendo la strada fino in paese vale la pena fermarsi per scattare almeno una foto. Il panorama è mozzafiato: posta sulla sommità di un canyon, la vista dagli altissimi viadotti si apre sulle gole.
«Un teatro era il paese, un proscenio di pietre rosa, una festa di mirabilia. E come odorava di gelsomino sul far della sera. Non finirei mai di parlarne, di ritornare a specchiarmi in un così tenero miraggio di lontananze…».
La descrive così Gesualdo Bufalino, un’inaspettata meraviglia da scoprire attraverso i suoi monumenti come il Duomo di San Giorgio – spesso considerato il simbolo del Barocco siciliano -, la Chiesa del Carmine – uno dei pochi edifici che ha resistito al violento sisma del 1693 -, e il trecentesco Portale De Leva, esempio dello stile gotico chiaramontano e oggi eletto a Monumento Nazionale.
Non mancano poi palazzi, teatri, siti archeologici e perfino i resti di un castello anche se, a rubare la scena è indubbiamente la Museo Casa Natale di Salvatore Quasimodo. Qual è il legame tra Modica e il celebre scrittore?
Modica, in parole
Il premio Nobel per la letteratura Salvatore Quasimodo nacque proprio in questo borgo il 20 agosto 1901, sebbene, il rapporto con la sua città non fu sempre idilliaco. Raggiunta la fama, il poeta usava dichiararsi di Siracusa vista l’eredità lasciata dalla Magna Grecia e dunque una tradizione più prossima al suo mondo lirico. Visitando il museo a lui dedicato si può respirare un’atmosfera che sa di poesia, un posto per il ricordo e la riflessione. Qui è possibile osservare edizioni speciali delle pubblicazioni di questo grande letterato, fotografie, oggetti a lui appartenuti, cimeli unici intrisi di storia.
Geraci Siculo, il borgo dalle mille tradizioni
Continuando l’itinerario tra i borghi di Sicilia ci ritroviamo in uno dei borghi più belli d’Italia, parte del Parco delle Madonie. Siamo a Geraci Siculo, luogo abitato fin dall’epoca preistorica e con un impianto urbanistico di stampo medievale. Una delle principali curiosità di questo luogo sono le sue tradizioni, tra le quali vale la pena menzionare la Giostra dei Ventimiglia, ossia un torneo cavalleresco in costume d’epoca, la festa del ringraziamento dedicata ai Santi Bartolo e Giacomo e quella del Crocifisso.
Di particolare rilievo sono altre due celebrazioni: la prima è la festa in onore di Maria SS. Annunziata, organizzata la seconda domenica di luglio e preceduta da una Novena. Ciò che gli abitanti del paese ricordano è il 1837, anno in cui il popolo di Geraci, afflitto dal colera, si recò nella Chiesa dell’Annunziata alla Cava, prelevò la tela dell’Annunciazione e la portò fino alla Chiesa Madre. Istantaneamente, per miracolo, Geraci fu liberata da tale piaga. Altra ricorrenza da segnare sul calendario è ‘a Carvaccata di Vistiamara, una cavalcata dei pastori che si tramanda dal 1643 e che si festeggia la terza domenica di luglio ogni sette anni. Stiamo parlando di una sfilata a cavallo che dall’abitazione del ‘cassiere’, procede tra le vie del villaggio e termina davanti la Chiesa di Santa Maria Maggiore.
Cosa visitare nel comune fiorito
Da non perdere una volta recatisi a Geraci Siculo è il Castello, o meglio i resti del Maniero dei Ventimiglia, che un tempo difendeva strenuamente la città rendendola inaccessibile. Inoltre, restando nei dintorni, merita un po’ di tempo anche la chiesa di San Giacomo, edificio dove nel 1984 i lavori di restauro hanno riportato alla luce un prezioso affresco bizantineggiante del XIV secolo.
Per chi cercasse qualcosa di moderno, ci si può soffermare davanti al Monumento alla pace universale eretto all’interno del Parco delle Rimembranze, una scultura del siciliano Tommaso Geraci che raffigura Massimiliano Kolbe, Salvo D’Acquisto e Gandhi.
In cerca dello scatto perfetto? La tappa conclusiva non può che essere al Salto del Ventimiglia, una passerella panoramica in vetro aperta nel 2014 realizzata lì dove, secondo quando si narra, nel 1338 il Conte Francesco I Ventimiglia si gettò col proprio cavallo per sfuggire alle truppe di Pietro II.