Borghi di Sicilia: Gangi e Sambuca
La Sicilia è un’isola dove perdersi tra città d’arte, siti archeologici, paesaggi incontaminati. E poi dai picchi innevati dell’Etna si precipita verso l’azzurro del mare, su quella costa dalla quale scorgere arcipelaghi leggendari. Ci si può avventurare tra i paesi più nascosti, piccole gemme incastonate in angoli di mondo unici. Sono i borghi di Sicilia, così segreti che si avrà voglia di rivelarli a tutti!
Il nostro viaggio, dopo Erice e Sperlinga, prosegue verso Gangi e Sambuca. Prepariamo la valigia…viaaa!
Iniziamo il viaggio, benvenuti a Gangi
La prima tappa del viaggio ci porta in uno dei borghi più belli d’Italia, precisamente a Gangi in provincia di Palermo. La sua storia inizia nell’età del bronzo quella della cosiddetta ‘cultura di Castelluccio’ e passa per la mitologia tanto che molti identificano questa cittadina con Engyon, colonia cretese nota per il culto delle dee madri.
Tanti secoli che vedono Gangi cuore pulsante dell’isola e che si raccontano anche attraverso l’arte e la cultura.
Un itinerario che si rispetti non può non includere una sosta al Castello, sorto tra la fine del XIII e i primi decenni del XIV secolo per mano di Enrico Ventimiglia. Gli osservatori più attenti non si faranno sfuggire l’incredibile somiglianza con il castello di Castelbuono, non distante da Cefalù. Da non perdere è anche Palazzo Sgadari, un edificio ottocentesco che ospita il Museo Civico, la Pinacoteca Gianbecchina e il Museo delle armi.
Curiosità…dark!
Cercate…il brivido? Recatevi presso il Duomo di San Nicola di Bari nella piazza di Gangi e chiedete della cripta. La chiamano ‘fossa di parrini’, in quanto si possono vedere le mummie essiccate dei preti che hanno prestato servizio a Gangi tra il 1725 e il 1872.
Cosa assaggiare
I borghi di Sicilia custodiscono sempre dei segreti culinari. Con cosa deliziare il palato una volta arrivati in paese? In questo periodo, esattamente per la Festa di Santa Lucia del 13 dicembre, molte famiglie, per devozione, preparano la cuccìa con acqua e frumento.
Ma qui la vera chicca è un’altra. A Gangi sopravvive l’abitudine di fare pasta e pane in casa, soprattutto i ‘tagliarini’ (tagliatelle sfilate e fatte a mano) e idem i dolci come le ‘sfinci cca crema’, i ‘turrunetta’ (dolci di mandorle, farina e zucchero), ‘l’istantanii’ (dolci di pastafrolla) e ‘l’amaretti’ (dolci di mandorle, zucchero e uova).
Un ultimo sfizio? Assaggiate ‘a cuddura patedda’ a base di pane lievitato e poi fritto, condito con zucchero o sale. Non ve ne pentirete!
Sambuca di Sicilia, il borgo misterioso
Eccoci adesso in uno dei borghi di Sicilia più affascinanti: Sambuca di Sicilia. Siamo in provincia di Agrigento, nella Valle del Belice e tante sono le curiosità che ruotano intorno a questo luogo colmo di fascino. Il nome è di origine araba, la parola Sambuca sarebbe infatti riconducibile ad Al Zabut, il leggendario emiro che ne costruì il castello. La città venne fondata dagli arabi intorno all’830 e ancora oggi, nel suo centro storico e in particolare nei sette vicoli saraceni noti come ‘li setti vaneddi’, se ne respira l’atmosfera. Sambuca è però un mix di architetture che ne disegnano l’unicità, dalle chiese barocche al settecentesco Palazzo Panitteri passando per i palazzi dell’Ottocento e la fortezza di Mazzallakkar in prossimità del lago Arancio e che scompare ogni volta che si innalza il livello dell’acqua, restando sommersa circa 6 mesi.
Chi ha paura dei fantasmi?
Vi piacciono le storie in cui i protagonisti sono i fantasmi? Tra i borghi di Sicilia più ‘terrificanti’, vi è proprio Sambuca. Esplorando le viuzze del quartiere arabo, ci si imbatte nella celebre Via Fantasma. Si racconta che i cristiani, pentiti dello sterminio avvenuto durante la Guerra Santa combattuta da Federico II contro i saraceni, erano soliti vedere un saraceno ululante nelle notti di luna piena e che per benedire l’area vi costruirono nel corso del Cinquecento la Chiesa del Rosario, attualmente esistente. Pare che lì di fianco, accadano di tanto in tanto delle cose strane…siete abbastanza coraggiosi per avvicinarvi?
Dolci momenti
Prima di lasciare Sambuca, ogni visitatore non può esimersi dall’assaggiare la specialità dolciaria locale, ossia le ‘minni di virgini’ (seni di vergine). Inventate, secondo la leggenda, da una suora del Collegio di Maria nel 1725, si dice che l’ispirazione nacque dal panorama collinare della zona. Gli ingredienti? Un impasto farcito di crema di latte, cioccolato e zuccata, il tutto rifinito con una copertura di glassa. Decisamente gustose!