Etna è… la terra dei racconti!

Il vulcano per eccellenza in Europa capace di distruggere e di creare, temuto e allo stesso tempo amato dai siciliani: scopriamone i legami con la letteratura

Etna è Sicilia

Proseguiamo oggi con “Etna è… la terra dei racconti!” la serie di articoli dedicati a sua maestà “a muntagna ri focu” con un argomento affascinante: la letteratura. Come ho già anticipato in “Etna è… la montagna di fuoco!” e in “Etna è… il vulcano delle leggende” un legame fortissimo lega il vulcano a questa Isola di luce. Svariate volte Catania con le sue meraviglie e i paesi pedemontani sono stati distrutti dalle colate laviche e dai terremoti in parte cagionati proprio dall’Etna. Molti sarebbero scappati il più lontano possibile da queste terre pericolose ma non è stato così. L’Etna “per noi” è ineluttabilmente “con noi”… come un grande gigante che può atterrire ma anche in qualche modo determinarci.

Dalle sue eruzioni tremende sono nate nei secoli le terre fertilissime che producono vini corposi, agrumi profumati, ortaggi ottimi. Con le sue lave raffreddate si sono costruiti anfiteatri greci, castelli normanni, chiese barocche e palazzi nobiliari. Ma anche casette dei braccianti, muri per le coltivazioni, strade per i carretti… insomma l’Etna come la lava è intorno e dentro chi nasce qui. Molto più amata che odiata ecco cosa è l’Etna per i siciliani e soprattutto per i catanesi.

Proprio per farvi conoscere a fondo questo gigante di pietra ho pensato di raccontarvene in più articoli i diversi aspetti: vi piacerà! Ed eccoci nel mondo affascinante dei racconti. Non tratterò dei testi scientifici di geologi e vulcanologi né degli interessanti saggi di storici e sociologi né delle raccolte di fotografi e poeti. Vi propongo un cammino diverso: solo un certo numero di opere di autori da Omero a Pasolini da me scelti magari offrendovene un piccolissimo estratto. Un volo più o meno pindarico tra racconti, romanzi, diari, scritti che raccontano di sensazioni, emozioni, ricordi, pensieri con protagonista l’Etna. Pronti? Andiamo!

Etna è… la terra di racconti: cominciamo con le opere classiche

Cominciamo allora “Etna è… la terra dei racconti” scoprendo che proprio il mondo fantastico e politeistico dei greci creò molta letteratura legata alla nostra “muntagna”. I romani poi come sappiamo emularono gli elleni anche dal punto di vista letterario adottandone e adattandone leggende e storie.

etna è... la terra dei racconti: ulisse e polifemo
Ulisse e il ciclope Polifemo in un mosaico della splendida Villa Romana del Casale di Piazza Armerina

Odissea di Omero
Quale migliore inizio se non quello di un testo scritto a quanto pare addirittura nell’VIII secolo a.C.? Proprio nel IX canto l’eroe epico Ulisse giunge sulle coste della Sicilia ai piedi del vulcano. Qui i Ciclopi, razza di giganti con un occhio solo una volta a servizio del dio Efesto, vivevano in caverne allevando capre. Ecco come Omero descrive l’arrivo: “E guardavam dei Ciclopi la terra vicina: ché fumo quindi sorgeva, belati suonavan di pecore e capre”. Quindi la storia prosegue con il ciclope Polifemo accecato da Ulisse che gli scaglia contro dei blocchi di lava oggi identificati nei Faraglioni di Acitrezza. “Tanto piú s’accese il furor del Ciclope e d’un gran monte divelse e su noi scaraventò la cresta. Essa piombò dinanzi la prora alla cerula nave e traballò, ribollì tutto il mare al piombar della rupe”.

Ode Pitica di Pindaro
Pindaro poi nel 470 circa a.C. nella prima Ode Pitica narra la vicenda di Tifeo un gigante acerrimo nemico di Zeus. Proprio questo prima lo sconfigge e poi lo blocca sotto la Sicilia tanto che può solo rabbiosamente vomitare fuoco e fumo dai crateri dell’Etna. “L’Etna nevoso, colonna del cielo d’acuto gelo perenne nutrice lo comprime. Sgorgano da segrete caverne fonti purissime d’orrido fuoco, fiumi nel giorno riversano corrente di livido fumo e nella notte rotola con bagliori di sangue rocce portando alla discesa profonda del mare con fragore”. E qui con il suo immenso corpo ancora oggi rimane e sorregge l’isola: povero Tifeo!

Una terribile eruzione dell’Etna atterrisce Enea e i suoi compagni in vista delle coste ioniche secondo l’Eneide di Virgilio

Eneide di Virgilio
Più avanti nel tempo di circa 4 secoli ritroviamo nel IV libro dell’Eneide una storia particolarmente simile a quella di Pindaro. Enea con i compagni dopo una spaventosa tempesta marina vedono infine le coste ioniche ma improvvisamente una terribile eruzione dell’Etna li atterrisce. Virgilio spiega che la causa di tutto è dovuta a Encelado un gigante incatenato da Zeus sotto l’isola di Trinacria che urla e si dibatte. Come per i greci ora per i romani il mito spiega ciò che agli uomini appare soprannaturale. ”Il porto vasto dall’impeto dei venti immoto giace, ma con rovine spaventose al cielo lancia tuonando l’Etna e fumo e pece, globi di fiamme alzando e di faville che sfiorano le stelle. E a volte i massi divelti dalle viscere dei monti scaglia eruttando e liquefatti sassi volge nell’aria con fragor di tuono, tutti scotendo i più profondi abissi”.

Etna è… la terra dei racconti: ecco quindi i testi dei viaggiatori

Proseguiamo con un battito d’ali nel tempo e nella tipologia letteraria per arrivare ad alcuni racconti scritti dai così detti viaggiatori! Proprio la letteratura di viaggio conserva meravigliose descrizioni di un paesaggio impreziosito dalle sensazioni di chi ha potuto scalare il vulcano sino in cima.

etna è... la terra dei racconti: viaggio in sicilia di brydone
“Come se stessero emergendo allora dal caos originario e luce e tenebre sembravano ancora indivise” dal Viaggio in Sicilia di Brydone

Viaggio in Sicilia e Malta di Patrick Brydone
E basta saltare circa 17 secoli con moltissimi testi e scrittori di vario genere, ma mi piace così, per giungere nel 1773! Questa è la data di pubblicazione del Viaggio in Sicilia e Malta che lo scozzese Brydone aveva scritto durante una visita in quei luoghi. Il libro ebbe un grande successo editoriale e di pubblico diventando ben presto una guida molto diffusa tra i cultori della letteratura di viaggio. Pur essendo interessato alla vulcanologia l’autore riesce a descrivere anche momenti poetici sul vulcano come questo che vi riporto. “Tutta l’atmosfera cominciò gradatamente a illuminarsi, lasciando scorgere appena appena i vaghi particolari di un panorama sconfinato. Mare e terra erano bui e confusi, come se stessero emergendo allora dal caos originario e luce e tenebre sembravano ancora indivise. Finché il mattino avanzando a grado a grado non ne completò la separazione”.

Viaggio in Italia di Johann Wolfgang von Goethe
Dopo solo qualche decennio esattamente nel 1816 Goethe pubblicò a trenta anni dal viaggio che aveva fatto un libro destinato a restare nella storia. Entriamo così nell’epoca del Grand Tour: un lungo viaggio che i ricchi aristocratici europei compivano allo scopo di perfezionare il loro sapere. Così iniziarono ad arrivare in Italia e Sicilia poeti e scrittori, nobili e dotti che amavano decantare proprio i templi, le città e l’Etna! “Blocchi e lastre frastagliate ci presentavano le loro masse irrigidite, attraverso le quali le nostre cavalcature si aprivano a caso un sentiero. Giunti alla prima vetta d’una certa importanza abbiamo fatto sosta. Le masse di lava in primo piano, le vette gemelle dei Monti Rossi a sinistra e di rimpetto a noi la selva di Nicolosi, sopra la quale si ergeva il cono dell’Etna ricoperto di neve e leggermente fumante”.

“Davanti ai nostri piedi si apre un prodigioso, uno spaventevole abisso” da La Sicilia di de Maupassant secondo il quadro di Guttuso “Eruzione sull’Etna”

La Sicilia di Guy de Maupassant
Seguendo la scia degli scrittori che compirono il Grand Tour conosciamone uno noto anche come romanziere oltre che viaggiatore. Parlo di Guy de Maupassant che nel 1886 pubblica il resoconto del suo soggiorno nell’Isola di luce e dell’incontro con l’Etna. “Davanti a noi una spessa nuvola si leva lentamente come una cortina bianca che sale e che sorge dalla terra. Avanziamo ancora qualche passo, naso e bocca avvolti per non essere soffocati dallo zolfo, ed all’improvviso davanti ai nostri piedi si apre un prodigioso, uno spaventevole abisso di quasi cinque chilometri di circonferenza. La bestia è calma e dorme in fondo, tutt’in fondo. Solo la pesante fumata sfugge dal prodigioso fumaiolo alto 3312 metri”.

Etna è… la terra dei racconti: infine i romanzi più recenti

E sì… proprio così. Etna è… la terra dei racconti non soltanto per gli antichi greci e romani o per gli scritti dei viaggiatori ma ha saputo generarne ben altri anche dopo! Tra i più recenti alcuni vi stupiranno di certo…

l'etna è... la terra dei racconti: storia di una capinera di verga
Il primo romanzo di successo del Verga pubblicato nel 1871 dal titolo Storia di una Capinera si svolge in parte sull’Etna

Storia di una Capinera di Giovanni Verga
Siamo ancora nel 1800 diventato celebre come il secolo dei grandi narratori veristi siciliani. Giovanni Verga senza dubbio è il massimo esponente di questa corrente letteraria dove gli umili lottano contro l’avverso fato. Il primo romanzo di successo del Verga pubblicato nel 1871 dal titolo Storia di una Capinera tratta del dramma di una giovane e sventurata novizia. Ecco la scena che si svolge proprio sui boschi del vulcano. “La maestà del nostro vecchio Mongibello! Se vedessi com’è bello da vicino il nostro Etna! Dal belvedere del convento si vedeva come un gran monte isolato, colla cima sempre coperta di neve. Adesso io conto le vette di tutti codesti monticelli che gli fanno corona, scorgo le sue valli profonde, le sue pendici boschive, la sua vetta superba su cui la neve, diramandosi per i burroni, disegna immensi solchi bruni”.

Alle sorgenti del gran fiume di fuoco di Federico De Roberto
Ammiratore di Verga e verista autore dello splendido romanzo “I Vicerè”, De Roberto descriveva i paesaggi etnei anche nelle cronache giornalistiche. L’amore per l’Etna si mostra anche nello scritto frutto di una gita a cavallo del 1910 intitolato Alle sorgenti del gran fiume di fuoco. “Pochi hanno detto che questo monte tremendo è anche uno dei più belli. Spaventoso ed incantevole, non somiglia a nessun altro. Non è un monte, è un mondo. Vi sono tutti i climi, dall’eterno tepore delle radici immesse nel mare di Venere e nei fiumi venerati un tempo come divinità, al gelo eterno dei culmini. Vi sono per conseguenza tutte le vegetazioni: dalle siepi delle opunzie tropicali, dalle palme e dalle agavi africane, dagli aranci e dalle vigne orientali, ai boschi di pini e di faggi, di betulle e di elci della zona alpestre”.

Inaspettatamente ritroviamo l’Etna anche nel capolavoro Memorie di Adriano della Yourcenar

Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar
Vi sareste aspettati di ritrovare l’Etna nel capolavoro del 1951 della Yourcenar? Se non lo avete fatto leggetelo assolutamente… io ho riletto più volte le Memorie di Adriano e lo consiglio! “Avevo sentito parlare delle iridescenze stupende dell’aurora sul Mare Jonio, quando la si contempla dalla vetta dell’Etna. Stabilii di intraprendere l’ascensione di quella montagna; passammo dalla regione delle vigne a quella della lava, poi della neve. Il fanciullo dalle gambe di danzatore correva su quelle ripide chine; i sapienti che mi accompagnavano salirono a dorso di muli. Sulla cima era stato costruito un rifugio ove poter attendere l’alba. Questa alfine spuntò: un’immensa sciarpa d’Iride si distese da un orizzonte all’altro, strani fuochi brillarono sui ghiacci della vetta. La vastità terrestre e marina si dischiuse al nostro sguardo sino all’Africa, visibile e alla Grecia che s’indovinava. Fu uno dei momenti supremi della mia vita”.

Etna è ancora tutta da scoprire

Alcune chicche al volo: sapevate che Shakespeare nel Titus Andronicus cita l’Etna paragonando le rosse fiammate vulcaniche alle fiamme eterne infernali? E che Milton ha ambientato la sua narrazione del ratto di Proserpina proprio sulle nere sabbie del vulcano? Oppure che in onore alla creatività anche letteraria che questo luogo ispira una montagna sul satellite Io di Giove è stata battezzata Mongibello Mons?

Il fotogramma finale tra le bocche del vulcano del film Teorema che nell’omonimo romanzo si conclude con “E’ un urlo che vuol far sapere in questo luogo disabitato che io esisto”

Mi piace concludere con una frase tratta dal romanzo Teorema del 1968 tratto dal soggetto dell’omonimo film che fece allora scandalo. L’autore è Pier Paolo Pasolini per il quale l’Etna rappresentava il suo luogo di pace interiore e liberazione dalle convenzioni borghesi. Nel finale uno dei protagonisti si spoglia anche fisicamente del passato opprimente e corre urlando tra le sabbie nere dei crateri dell’Etna. “E’ un urlo che vuol far sapere in questo luogo disabitato che io esisto oppure che non soltanto esisto ma che so… esso è destinato a durare oltre ogni possibile fine”. Aggiungo io: proprio come l’Etna è destinata a durare oltre ogni possibile umanità!

Allora vi siete incuriositi leggendo questo argomento? Come ho detto raccontare della “Muntagna” per un catanese non può esaurirsi in un unicum. Vi anticipo solo alcuni degli argomenti che tratteremo tra i molti possibili: turismo, sport, folclore e gastronomia. Così vi aspetto per continuare il nostro viaggio alla scoperta dell’Etna la terra dei racconti: non perdete i prossimi articoli!

E se ancora vi stuzzica questa Isola di luce venite a scoprire ben 30 curiosità sulla Sicilia, ma proprio interessanti, cliccando qui! Pensate inoltre a quanto altro potrà stupirvi in Sicilia con le mille proposte di Dimensione Sicilia per un viaggio su misura. E se invece volete un tour senza pensieri scegliete senza dubbio tra quelli proposti da Sicilian Secrets!

A presto!

Saverio Garufi

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