La scoperta dell’Argimusco la Stonehenge Siciliana
Alcuni appunti di viaggio alla scoperta sia di un luogo incredibile in Sicilia sia di un sentimento profondo nell’animo regalatici da Nino Ingrassia: incontriamolo!
Come già sapete e come annunciato nel mio articolo “Amanti appassionati cercasi” abbiamo inaugurato da tempo un nuovo modo di relazionarci con voi. Periodicamente sto intervistando chi tra i nostri lettori ha piacere di raccontarsi e voglia pubblicare qualcosa che parli del cuore vero della Sicilia. Poesie, pensieri o parte di racconti ed anche appunti, ricordi di viaggio, itinerari che illustrano questa Isola di luce. Quella però vista da voi che ci leggete e che avete voglia di condividere la “vostra Sicilia”. Oggi ho avuto il piacere di incontrare Nino Ingrassia un siciliano davvero “cortese” che mi ha parlato di sé e di una sua emozione. Ed ecco che vi presento “La scoperta dell’Argimusco la Stonehenge Siciliana”.
La scoperta dell’Argimusco: l’intervista con Nino Ingrassia
Nino vuoi raccontarci qualcosa di te?
“Allora… sono e mi sento siciliano… ma non è del tutto vero. Infatti sono nato in Lombardia vicino al Lago Maggiore… ma da genitori siciliani come ben dimostra il mio cognome. Mi portarono in Sicilia a sei anni e ricordo ancora lo smarrimento dei primi tempi e la fatica dell’adattamento… ma ce l’ho fatta! Poi la scuola, un breve periodo di università e quindi il lavoro come termotecnico prima in aziende e poi come professionista. Proprio questa attività necessariamente itinerante ha cambiato profondamente il mio modo di vedere e di sentire il paesaggio e quindi la mia terra. Vorrei da adesso in poi vivere la Sicilia da turista anzi da viaggiatore.”
In che senso scusa? Spiegati meglio… in Sicilia già ci abiti!
“Vero, ma è altrettanto vero che “ci” vivo e non sempre “la” vivo. Vivere in un posto è per molti come stare in un taxi bello, comodo, veloce ma non tuo così appena sceso non ti interessa più. Vivere un posto significa a mio parere amarlo per quello che è, stupirti ogni volta che ti mostra qualcosa di diverso. Ma anche amareggiarti o peggio arrabbiarti se qualcuno lo maltratta o danneggia. Solo un viaggiatore che scopre un territorio con gli occhi e il cuore aperti può in una parola sentirlo. Ho fatto tempo fa e inaspettatamente un’esperienza del genere che mi ha spinto al cambiamento proprio nel considerare l’idea di vivere un luogo. E’ per questo che ho piacere di darti questi brevi appunti che raccontano come e cosa mi ha portato alla scoperta dell’Argimusco la Stonehenge Siciliana”.
Capisco e sono completamente in sintonia con te: quindi tu ami questa Isola di luce?
“Certo e anche profondamente… ed anche la odio, altrettanto profondamente! Aspetta non guardarmi così… ti e vi spiego. Amo la Sicilia intesa come insieme inscindibile di terra ed abitanti per quello che riesce ad essere e a dare. Odio la Sicilia per tutte le potenzialità inespresse o soffocate sotto tonnellate di incuria, egoismo, ignoranza e purtroppo anche delinquenza. Mi piacerebbe che tutti, compresi noi che ci abitiamo, andassimo oltre l’immaginario collettivo e lo stereotipo che quasi soffoca la vera essenza dell’Isola. Dovremmo scoprire di più i territori a noi vicini, impegnarci a conoscere e valorizzare pure i piccoli centri e le meraviglie naturali. Insomma vedere il viaggio come una meta che ci arricchisce e come strumento per conoscere il mondo e anche un po’ meglio noi stessi.”
La mia scoperta dell’Argimusco la Stonehenge Siciliana
Attraversare i Nebrodi da Patti a Randazzo non mi faceva risparmiare tempo tornando a casa dal lavoro ma, soprattutto in primavera, mi gratificava parecchio. Il percorso è tortuoso e la strada malmessa ma il bello sta nei panorami mozzafiato che via via ti stupiscono venendoti incontro. Proprio in uno di questi “ritorni” un giorno di fine aprile mi ritrovai con alle spalle Montalbano Elicona in prossimità del bivio di Tripi. E come si dice in Sicilia fu lì che “a sorti” cioè il destino volle farmi capire quanto fossi ignorante! No, non stavo partecipando ad un quiz radiofonico né tantomeno avevo ricevuto l’esito negativo di un qualche esame sostenuto. Più semplicemente accadde un semplice, casuale, banalissimo incontro con due perfetti sconosciuti. Forse dovrei anticipare che sono molto attaccato alla mia Trinacria e che sono, anzi ero, certo di conoscere la sua storia e le sue meraviglie.
A farla breve appena oltrepassato il bivio un’auto ai margini della carreggiata attrasse la mia attenzione: sembrava vittima di un guasto per com’era parcheggiata. Rallentai e un timido gesto di richiamo da parte di uno dei due occupanti del veicolo mi convinse ad accostare.
Così chiesi: – Buonasera, bisogno d’aiuto?
E di ritorno: – Buonasera, grazie. Stavamo cercando l’ingresso dell’Argimusco ma il navigatore ci ha abbandonati. Lei ci può aiutare?
Mi sentii rispondere: – Già… da queste parti i navigatori di fatto è come se non ci fossero e la segnaletica è per così dire, rarefatta! Comunque no, non sono di qui e non conosco bene la zona. Mi dispiace… in bocca al lupo!
Ebbene sì: avevo mentito spudoratamente. Ma non potevo fare una figuraccia del tipo “abito ad una manciata di chilometri da qui ma non so di cosa stiate parlando”! E per giunta con due turisti dall’accento nordico… figuratevi “chi mala cumpassa” cioè, sempre per i nordici, “che brutta figura”! Così proseguii rimuginando su quel nome: argi… e poi… argi… ma che è? A casa appena possibile scattò la molla della ricerca, la curiosità verso la novità, la necessità di colmare una lacuna. Che doveva essere grave visto che due turisti si erano inerpicati verso i 1000 metri di quota per cercare questo accidenti di argi qualcosa. Boh, provo a seguire il percorso sulla mappa ed eccolo: Megaliti dell’Argimusco, ovvero “la Stonehenge Siciliana”… addirittura!
E allora basta: decido che l’indomani mattina anche a costo di una levataccia l’Argimusco sarà mio! E così eccomi ai margini del Bosco di Malabotta, già Riserva Naturale Orientata. Seguo quasi con ansia un percorso naturalistico bello come pochi ed improvvisamente scopro un altopiano sul quale incredibilmente sorgono dei maestosi Megaliti. Che siano opera dell’uomo preistorico o degli agenti naturali poco mi importa… tolgono il fiato! Li vedo veramente simili a quelli che si trovano in Spagna, a Malta o nella famosissima Stonehenge in Inghilterra. Ritorno a quell’epoca preistorica quando tra queste rocce sacre si svolgevano riti di fecondità e si osservavano gli astri e i cicli delle stagioni. Vero o no mi piace immaginare così!
Ero certo sino a quel momento che i panorami da me finora visti ed ammirati lungo le mie strade fossero mozzafiato. Beh qui in una fredda mattinata di primavera ho avuto la sensazione che fino ad allora non avessi visto che il prologo dell’opera. Il vulcano Etna innevato da un lato poi il blu profondo del mare Ionio e l’arcipelago delle sette Isole Eolie già sito UNESCO dall’altro. E le nuvole che sembrano quasi a portata di mano, l’aria gelida che ad ogni respiro ti ricorda chi e cosa sei. E il bosco con il suo verde intenso e le misteriose rocce del sito a cui accostarsi con riverente esitazione! Ero lì e certamente avrei ritardato le mie attività… non sapevo cosa stessi aspettando ma poco o niente importava: le emozioni sono solo da vivere”.
L’Argimusco la Stonehenge Siciliana… ma che bella scoperta
Che meraviglia Nino questi appunti di viaggio sull’Argimusco ricchi della tua personalissima visione e proprio per questo straordinariamente spontanei. Come del resto i panorami, le anse, i colori e i sapori che la nostra terra di Sicilia sa distillare. Grazie per averci permesso di pubblicarli, davvero. Abbiamo incontrato un vero viaggiatore siciliano dall’indubbia sensibilità… ci ha fatto comprendere la differenza tra vivere in una terra e vivere una terra!
Vi è venuta adesso voglia di leggere un diario di viaggio di memoria isolana scritta da un altro amante appassionato di questa Isola di luce? Vi suggerisco allora in questo blog due miei articoli: Diario del mio viaggio e il seguito nel Diario del nostro viaggio. La Sicilia è letteratura, fotografia, viaggi ma anche molto altro: sappiamo ormai che presto ripartiremo. Quindi se avete bisogno di organizzare su misura il vostro viaggio nell’isola le tante possibilità di Dimensione Sicilia vi aspettano! E se invece volete un tour senza pensieri scegliete senza dubbio tra quelli proposti da Sicilian Secrets!
A presto!
Saverio Garufi