Una Storia di Natale in Sicilia: c’era una volta…

Un’altra pagina di memoria e sentimenti tratta da Le Storie della Grande Casa regalataci da Valeria Curcio: incontriamola!

Come vi ho detto altre volte abbiamo deciso di dare voce ad alcune pagine che ci parlino del cuore vero della Sicilia. Poesie, pensieri o parte di racconti che ci conducano per mano nella vita di come era ed è la nostra isola. Non solo tratti da libri di autori famosi ma anche e soprattutto scritti da voi che ci leggete e che avete voglia di condividere la “vostra Sicilia”. Oggi vi propongo “Una Storia di Natale in Sicilia: c’era una volta…”.

Proprio lo scorso anno nel periodo natalizio abbiamo incontrato Valeria Curcio che ci ha donato una sua pagina tratta da Le Storie della Grande Casa. Brevi racconti sulla vita di una famiglia siciliana negli anni del dopoguerra in una villa antica. Il tutto si svolge a Catania la città ai piedi dell’Etna ricca di meraviglie da scoprire. Questo 2020 come tutti purtroppo ben sanno è stato marchiato da situazioni terribili quali la pandemia da Covid-19 e le assenze di persone care. Così ho sentito la necessità di celebrare questo Natale tornando ad abbracciare virtualmente dati i tempi questa amica speciale e grande donna.

Valeria vuoi ricordarci qualcosa di te?

Valeria piccolissima in braccio ai cuginetti nel giardino della Grande Casa

“Certo! Come dicevo lo scorso anno Le Storie della Grande Casa sono lampi di memoria delle mie giornate vissute in un luogo che ai miei occhi di bimba appariva magico. Una grande famiglia che abitava in una grande casa antica piena di angoli misteriosi e giardini da esplorare. Lì si intrecciavano i respiri ed i sospiri, le lacrime e le risate di bimbi, genitori, nonne, domestiche, parenti ed amici. Ho raccolto i ricordi in pagine come si raccolgono foto in un album così da poterli rimirare quando voglio ma anche trasmetterli ad altri”.

Quindi cosa ti ha spinto a raccontare questo tuo mondo?

“Ho scritto Le Storie della Grande Casa innanzi tutto per provare a lasciare una testimonianza di un tempo che non c’è più. Allora le giornate avevano ritmi quieti, si viveva senza elettrodomestici, spesso tutti insieme in cucina e a tavola… il vero cuore della casa. Oggi tutto è cambiato ma proprio per questo mantengo vitali le tradizioni della mia famiglia e racconto la Sicilia. Un modo, il mio, per cercare che resti vivo il senso del tempo che scorre e dell’amore che resta. L’amore per ciò che è stato così come il dolore per chi non c’è più: tutto questo non deve cadere nell’oblio! Così ho scelto per te la pagina che segue intitolandola “Una Storia di Natale in Sicilia: c’era una volta…”. Era già in origine dedicata ad un bimbo, mio figlio, e adesso mi sembra il modo più bello per ricordarlo…”.

“Una Storia di Natale in Sicilia: c’era una volta…”

… io e Dario armeggiamo con il solito albero rigorosamente ecologico…

Fra alcuni giorni sarà Natale. Così io e Dario armeggiamo con il solito albero rigorosamente ecologico e con un presepio necessariamente in miniatura, dati gli spazi delle case moderne. Ed ecco una domanda mi giunge a bruciapelo: “Mamma, com’era il Natale ai tuoi tempi?”. La storia si ripete: anche Lorena, mia figlia più grande, tanti anni fa mi ha chiesto la stessa cosa. Mi rendo mentalmente conto che tutti i figli ci ritengono più o meno contemporanei di Matusalemme.

Lascerò che lo pensi anche tu, figlio mio, perché ti sembrerà impossibile credere che quando avevo la tua età non esistevano tante delle cose a cui ora sei abituato. Non c’erano ancora la televisione, la lavatrice, la pubblicità, UFO robot, l’Uomo Ragno, i giochini da fare al computer…

Spero tuttavia di riuscire a farti entrare nella magica atmosfera dell’infanzia che ho vissuto io, fatta di pochi giocattoli e di tanta obbedienza. Per noi una gita sull’Etna veniva vissuta come per te le avventure di Indiana Jones ma non sentivamo la mancanza di nulla. La nostra vita era piena della poesia che si trova nelle piccole cose del quotidiano. Piena dell’amore che ho respirato in una famiglia patriarcale sana e unita in tutte le circostanze della vita.

Così ti racconto una Storia di Natale in Sicilia: c’era una volta… Nella Grande Casa si sentiva il Natale nell’aria almeno un mese prima: per precauzione la nonna mi affibbiava una maglia in più! L’ora X era scoccata. Il presepio veniva preparato in un angolo del salone vicino al pianoforte. Le montagne e la grotta erano di lava e alla luce tremula delle candeline di cera i vecchi pastori sembravano vivi. Mi avvicinavo sempre con una specie di batticuore, sicura che prima o poi avrei visto i Re Magi muoversi!

“Non toccare niente!”. L’avvertimento mi raggiungeva puntualmente anche se intorno non c’era anima viva. Nei primi anni credetti che fosse l’Angelo sopra la grotta ad avvisare i miei che io fossi nei paraggi! Fervevano i preparativi… tutto veniva fatto in casa allora. Appena rientravo dopo avere giocato in giardino, mi veniva incontro una fragranza di biscotti appena sfornati… erano “per le visite”.

“E’ bello essere amici del cuoco” mi diceva la nonna, che amava giocare anche da vecchia. E mi metteva da parte nei piatti delle bambole dei dolcini in miniatura che era una gioia solo a vederli. Dopo qualche giorno era il turno dei pasticcini di pasta frolla ripieni di pasta di mandorle e ricoperti di glassa di zucchero. Venivano conservati in scatole di latta in modo che si mantenessero freschi. Le scatole venivano poi nascoste in luoghi misteriosi e inaccessibili per difenderle dalla golosità di noi bambini.

una storia di natale in sicilia: c'era una volta un pan di spagna
… non era un dolce, era un capolavoro, immenso, dorato…

Non ci era stata mai perdonata, infatti, la sparizione di un pan di Spagna accaduta anni prima. Quello non era un dolce, era un capolavoro, immenso, dorato, avvolto in carta velina e cartoncino in attesa di venire utilizzato. Noi piccoli ci avevamo fatto un buco sotto in modo da mantenere intatta la confezione. Eravamo riusciti a farlo sparire in due giorni, senza che nemmeno le briciole mettessero sull’avviso qualcuno. Certo era stato un buon lavoro, ma il colpo della banda del buco le nonne non lo avevano mandato giù. Solo mio padre aveva cercato di intercedere: la tecnica era stata tanto perfetta da riscuotere tutta la sua ammirazione.

Nei pomeriggi del periodo pre natalizio il mistero si infittiva: le nonne si chiudevano nella loro stanza a lavorare e non ammettevano intrusi. Preparavano i regali per noi, sferruzzando golfini o ricamando qualche vestitino a punto smock. Noi non immaginavamo nulla, ancora credevamo che i doni li portasse Gesù Bambino. Niente e nessuno ci avrebbe convinti del contrario!

una storia di natale in sicilia: c'era una volta lo zampognaro
… lo zampognaro a suonare la sua cornamusa davanti al presepe…

Scendeva infine dalle montagne lo zampognaro a suonare la sua cornamusa davanti al presepe per la novena di Natale. Prima di andarsene ci raccomandava di essere buoni perché altrimenti non avremmo trovato regali. Bei tempi quelli in cui le nostre marachelle consistevano nel tirare la coda al gatto. O fare il fantasma con un lenzuolo mentre la nonna leggeva e ci dava pure il piacere di fingere di spaventarsi. Ed anche, gioia estrema, infilare un cuscino dentro il pianoforte per fare impazzire mia sorella che ogni giorno ci torturava con i suoi esercizi!

Gli ultimi due giorni la casa era tutta una festa: stelle di Natale e rose bianche venivano colte dal giardiniere e sistemate nei vasi. La nonna mi aiutava a scrivere la letterina per i miei genitori con tanti buoni propositi che tutti sapevano sarebbero rimasti solo sulla carta. “Prometto che cercherò di essere più buona… non litigherò con mia sorella Liliana… studierò tanto per darvi tutte le soddisfazioni che meritate…”.

una storia di natale in sicilia: c'era una volta un cavalluccio di legno
… stringendo al cuore il cavalluccio di legno…

Ecco la notte di Natale! Finalmente la festa era giunta al culmine, le luci venivano abbassate, la nonna si sedeva al pianoforte per suonare “Tu scendi dalle stelle…”. Cantavamo noi bimbi, con gli occhi dilatati dallo stupore e il cuore che ci batteva forte forte per la paura di trovare solo un sacchetto di carbone. Infine andavamo a dormire, esausti ma infinitamente felici, stringendo al cuore il cavalluccio di legno o la bambola nuova. Che regali meravigliosi in quel… c’era una volta!
Buon Natale Dario… ora e sempre figlio mio.

Una Storia di Natale in Sicilia: c’era una volta… ma i sentimenti ci sono ancora!

Una carezza a te Dario… davvero… ovunque tu sia…

Grazie Valeria, grazie per averci fatto entrare nel tuo mondo fatto di sensibilità e di garbo. Se mi permetti mando una carezza anche a Dario… ovunque sia. E come ho già detto auguro a tutti un Natale di serenità e un nuovo anno che riporti un mondo libero dalla paura. Un mondo dove veramente potersi abbracciare, amare, crescere, realizzare, viaggiare liberi ed insieme come e più di prima! Cose che davamo per scontate e che tali abbiamo purtroppo imparato non sono: ricordiamocelo in futuro!

Vi è piaciuta “Una Storia di Natale in Sicilia: c’era una volta…”? Allora ecco un’altra pagina tutta da gustare: “In fuga dal Presepe: un Natale diverso…” di Franco Battaglia! Descrive un mondo completamente diverso e mi piace proporla proprio per questo: la diversità è vita! L’ho detto e lo ridico: avete vostre memorie o poesie che trattano di questa Isola di luce e che vi piacerebbe condividere? Vi assicuro che non importa se siete scrittori accreditati… basta che abbiate voglia e piacere di raccontare. Scrivete a questo indirizzo mail blog@dimsi.it per metterci in contatto e se avete già testi allegateli: ne sceglieremo alcuni e li pubblicheremo su questo blog!

In conclusione forse pensavamo davvero che la pandemia sarebbe durata meno e ci ritroviamo oggi ancora in lotta col virus. Ma proprio in un periodo di feste anomalo come questo ho deciso di ribadire un hashtag un po’ dimenticato e augurarlo a tutti: #andràtuttobene. Facciamo noi tutti quello che si deve perché sia così. Davvero! E appena potremo viaggiare non solo con la fantasia alla scoperta di questa Isola di luce… ripartirò anzi ripartiremo con Dimensione Sicilia!

A presto!

Saverio Garufi

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