I 10 siti UNESCO della Sicilia
La Sicilia stupisce sempre: sono ben 10 i siti tra patrimonio materiale e immateriale che l’UNESCO ha deciso di inserire nella World Heritage List!
Ma quanti sanno esattamente cosa è l’UNESCO?
Possiamo dirlo: siamo stati bravi e abbiamo abbiamo creduto nel mantra #andràtuttobene, tanto da aver vinto se non la guerra di certo una battaglia col Covid-19! Possiamo adesso pensare alle nostre passioni più vere e quindi alla voglia di conoscere e vedere. Ed ai nostri viaggi futuri che ci faranno scoprire luoghi, storie, tradizioni, persone dalle quali imparare. La motivazione di un viaggio da un punto di vista culturale è andare a scoprire luoghi veramente significativi. Tra questi che hanno avuto un riconoscimento ufficiale per la loro unicità ecco i 10 siti UNESCO della Sicilia.
Approfondiamo intanto la storia e gli obiettivi dell’UNESCO. Utilizziamo questa sigla infatti per denominare l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. Creata già nel 1946 via via negli anni ha assunto un ruolo sempre più importante a livello mondiale. Promuove e salvaguardia i valori umani nobili e i patrimoni artistici unici. Dalla carta costituente leggiamo che il suo obiettivo è «contribuire al mantenimento della pace e della sicurezza. Favorire mediante l’educazione: la scienza, la cultura e la collaborazione fra nazioni. Ciò al fine di assicurare il rispetto universale della giustizia, della legge, dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Quelle che la Carta delle Nazioni Unite riconosce a tutti i popoli senza distinzione di razza, di sesso, di lingua o di religione».
I siti inseriti nella World Heritage List si differenziano tra quelli del patrimonio materiale e quelli del patrimonio immateriale. Iniziamo con i 7 del patrimonio materiale per passare quindi ai 3 propri del patrimonio immateriale segnalandone le differenze.
I 10 siti UNESCO della Sicilia… i primi 3: scopriamoli insieme!
Area archeologica di Agrigento. Una delle più importanti antiche città dell’area del Mediterraneo è nota principalmente per la Valle dei Templi. Si tratta di un Parco di circa 1300 ettari che conserva uno straordinario patrimonio monumentale e paesaggistico. Racchiude gli imponenti templi dorici, le agorà, le necropoli pagane e cristiane e la fitta rete di acquedotti sotterranei. E’ indubbiamente una spettacolare testimonianza di una storia millenaria iniziata nel VI secolo a.C. con la fondazione dell’antica colonia greca di Akragas.
Villa Romana del Casale di Piazza Armerina. Una lussuosa villa romana del IV secolo d.C. quindi tardo imperiale possiede ancora oggi bellezza ed eccezionale ricchezza di elementi architettonici e decorativi. Il fascino del luogo è dovuto soprattutto ai superbi mosaici decorativi pavimentali e parietali, eccezionali per la loro qualità artistica e per la loro estensione. Costituisce quell’unione tra le differenti culture Nord Africana e Romana nel bacino del Mediterraneo che non esiste in nessun altra parte del mondo.
Città Tardo Barocche del Val di Noto. Caltagirone, Militello in Val di Catania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ragusa e Scicli subirono il tremendo terremoto del 1693. Vennero tutte ricostruite sopra o vicino alle città esistenti al tempo del terremoto secondo i canoni del tardo Barocco. Appunto per ciò questo gruppo di città del sud-est della Sicilia fornisce una notevole testimonianza del genio esuberante di quella arte e architettura. Di certo per il periodo del Tardo Barocco in Europa non esistono fenomeni urbani e architettonici di comparabile interesse: sono spettacolari!
Altri 2 del patrimonio materiale tra i 10 siti UNESCO della Sicilia.
Siracusa e le Necropoli rupestri di Pantalica. Pur essendo distanti circa 50 chilometri una dall’altra sono considerate un unico sito perché testimonianze di culture mediterranee di oltre 3 millenni. L’ antica Siracusa tra l’altro conserva il teatro greco che dà la possibilità di rivivere il fascino delle tragedie greche di Eschilo, Euripide e Sofocle. In più include l’isola di Ortigia con i resti di un anfiteatro romano e del Tempio di Atena in seguito convertito a Cattedrale. La Necropoli di Pantalica è la più grande di Europa e un sito di grandissimo rilievo naturalistico, archeologico ed etnoantropologico. Passeggiando tra sentieri nella boscaglia si scorgono oltre 5000 tombe scavate nelle pareti di roccia bianca a strapiombo sul fiume.
Palermo Arabo-Normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale. Si tratta delle Cattedrali di Monreale e Cefalù e di altre strutture civili e religiose di Palermo. Esattamente il Palazzo dei Normanni e la Cappella Palatina, la Zisa, la Cattedrale di Palermo, la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, la Chiesa di San Cataldo e il Ponte dell’Ammiraglio. Queste architetture rappresentano la fusione tra cultura occidentale, islamica e bizantina che in questa terra diede vita a nuove forme di spazi, strutture e decorazioni.
E con ancora 2 concludiamo l’elenco dei 7 siti del patrimonio materiale.
Etna. Colate di lava, crateri, grotte ne fanno una destinazione unica degna del nome di vulcano attivo più grande d’Europa. Vanta un immenso valore scientifico ma anche un ruolo fondamentale all’interno del Mediterraneo di cui ha contribuito a plasmare geografia e mitologia. Infinite eruzioni hanno influenzato flora e fauna dell’isola e creato un ambiente irripetibile che alle alte quote ricorda un paesaggio lunare. Oggi il Monte Etna è uno dei più studiati e monitorati vulcani al mondo continuando ad influenzare le scienze della terra quali vulcanologia e geofisica.
Isole Eolie. Un arcipelago di origine vulcanica all’interno del quale permangono due vulcani attivi nelle isole di Stromboli e Vulcano mentre le altre ormai “tranquille” sono Lipari, Panarea, Salina, Alicudi e Filicudi. Le cosi dette “7 sorelle” grazie alle ricerche avviate nel XVIII secolo hanno consentito l’approfondimento dei due tipi di eruzione: vulcaniana e stromboliana. Mare blu cobalto, vulcani fumanti e natura selvaggia ne fanno la meta preferita per amanti del mare e della natura ma anche per un turismo elitario.
Ed ecco infine i 3 siti del patrimonio immateriale.
L’UNESCO salvaguardia anche alcune espressioni del patrimonio culturale in quanto componenti vitali delle culture tradizionali. Gli ambiti del patrimonio immateriale quindi comprendono tradizioni ed espressioni orali, arti dello spettacolo, consuetudini sociali, eventi rituali e festivi, cognizioni e prassi relative alla natura, pratiche dell’artigianato tradizionale. Questi i 3 siti UNESCO in Sicilia!
Arte tradizionale dei muretti a secco. Riguarda tutte le conoscenze collegate alla costruzione di strutture di pietra ammassando le pietre una sull’altra e non usando alcun altro elemento. Le strutture a secco sono sempre fatte in perfetta armonia con l’ambiente e la tecnica esemplifica una relazione armoniosa fra l’uomo e la natura. La pratica viene trasmessa principalmente attraverso l’applicazione manuale adattata alle particolari condizioni di ogni luogo.
Vite ad alberello di Pantelleria. Una pratica agricola che rappresenta un esempio unico nel suo genere di coltivazione della vite, tramandatasi di generazione in generazione nella comunità pantesca. L’alberello pantesco è bassissimo e riparato da una conca di terreno realizzata per permettere la produzione di uva. Questo avvallamento preserva anche la vita stessa della pianta nelle condizioni climatiche avverse che caratterizzano Pantelleria per quasi 10 mesi l’anno.
Opera dei Pupi. Un teatro dei burattini nato in Sicilia agli inizi del XIX secolo che ha avuto grande successo tra le classi popolari dell’isola. Storie basate su fonti bibliografiche cavalleresche medievali e altre come i poemi italiani del Rinascimento con Paladini e Mori ma anche vite dei santi o di banditi famosi. I dialoghi in queste performance erano in gran parte improvvisati dai burattinai. Le due principali scuole di marionette siciliane di Palermo e Catania si distinguevano principalmente per le dimensioni e la forma dei burattini. Diverse inoltre tra i burattinai le tecniche di funzionamento e la varietà dei fondali dei palchi molto colorati.
I 10 siti UNESCO della Sicilia potrebbero presto diventare 12!
E’ proprio vero che la Sicilia stupisce sempre. Oltre ai 7 siti del patrimonio materiale e i 3 siti del patrimonio immateriale che vi abbiamo illustrato ci sono altri 2 luoghi che attendono di essere inseriti nel patrimonio dell’umanità. Entrambi rappresentano nella loro unicità storica e geografica facce diverse di questa isola infinita. Questa terra già tra i primi per siti UNESCO una volta approvati anche questi ultimi due vanterebbe un vero primato!
Il primo è conosciuto in tutto il mondo come la mitica Taormina con la sua Isola Bella e il suo magnifico teatro greco. Posta su un’altura da cui si spazia tra mare e Etna è un polo turistico internazionale da secoli che fonde tradizione e movida. Il secondo ancora da valorizzare è l’affascinante Mozia cioè uno dei quattro isolotti in mezzo alla laguna dello Stagnone di Marsala. E’ raggiungibile solo tramite piccoli battelli o antiche barche. Nasconde i resti fenicio-punici dell’antica città di Mozia e il Museo Whitaker. Qui tra diversi reperti importanti potrete ammirare una bellissima statua detta il Giovane.
Insomma dopo il lockdown è arrivato il momento di tornare a vivere, sorridere e viaggiare! A detta degli esperti per il resto del 2020 resteremo nella nostra patria considerandola come la più sicura. La Sicilia, questa isola infinita, luminosa e affascinante sarà certamente in cima alle classifiche di gradimento per tutti gli italiani. E allora per programmare anche il vostro viaggio su misura per scoprire i siti Unesco rivolgetevi a chi conosce e ama questa terra: fidatevi di Dimensione Sicilia!
A presto!
Saverio Garufi