Diario del nostro viaggio in Sicilia
Prosegue il diario di un viaggio alla scoperta della Sicilia fatto di memoria, luoghi, immagini regalatoci da Franco Battaglia: scopriamolo!
La Sicilia vi chiama così come ho scritto nell’articolo AAA amanti appassionati cercasi! Riprendo qui l’interessante taccuino di un viaggio in Sicilia di Franco Battaglia, uno degli amanti appassionati della Sicilia che ha risposto al nostro invito con entusiasmo. Diario del nostro viaggio in Sicilia, scritto ben prima dell’era del Covid-19, inaugura a pieno titolo questa nuova sezione del nostro blog. Quella di chi ama esplorare e fotografare questa isola e che ha piacere di condividere questa passione con i nostri lettori. La prima parte è già in un precedente articolo dal titolo Diario del “mio” viaggio in Sicilia ma l’autore dopo una piacevole chiaccherata con la consorte ha deciso di farlo diventare “nostro”… le mogli si sa hanno sempre ragione!
Diario del nostro viaggio in Sicilia: continua l’intervista.
Proseguiamo allora la nostra intervista per conoscere meglio il nostro Franco. Già la scorsa volta ci ha fatto sapere di essere un romano con origini siciliane, tanto quanto la moglie Luisa meglio nota come Lulù compagna fidata di innumerevoli viaggi. Un uomo che testualmente dice di se stesso che ”progetto nuvole, smonto i sogni e li rimpasto, sbircio e recensisco“… e vi pare poco?
Quindi hai raccolto i ricordi del tuo anzi vostro viaggio in Sicilia in un taccuino insieme alle foto che hai scattato?
“Amo fotografare in Sicilia: è come inondare l’obiettivo di luce e sole e panorami sovrapposti. Le meraviglie sono tante e tali da perdere l’orientamento. Questa isola diventa un regalo magnifico anche per il più sprovveduto dei fotografi amatoriali. Di solito le condivido sul mio POSTODIBLOGGO insieme a recensioni, pensieri, versi e appunti di viaggio. Ogni viaggio è una scoperta che merita di essere fissata seppur per cenni in un taccuino in modo da mantenere il sapore delle sensazioni che si è raccolti duranti il cammino”.
Cosa ti affascina maggiormente della Sicilia e cosa consiglieresti ai nostri lettori?
“Della Sicilia, io amante delle minuscole isole egee adoro principalmente le sue isole satelliti. Mondi paralleli ma profondamente diversi, paesaggi aspri e delicati, mari inquieti dai colori pazzeschi. Della grande isola di Sicilia amo la storia infinita, il barocco mai pomposo, le poliedriche scale di Caltagirone, i vicoli di Agrigento vecchia. E ancora Erice e i suoi scorci, Pachino e il suo vento denso di nudo Mediterraneo, i sentieri della riserva dello Zingaro.
Sono quegli angoli meno calcati che consiglio, anche se una volta nella vita non può farsi a meno di conoscere Palermo, Catania, Siracusa e la mitica Taormina. C’è terra di Sicilia che profuma gli occhi ancor prima che l’olfatto, che ti prende per mano sotto il suo sole e ti meraviglia d’arte e natura. In ogni caso è un’isola poliedrica assolutamente da scoprire!”
Bene tutto chiaro: allora proseguiamo con questo “Diario del nostro viaggio in Sicilia” dove racconti in prima persona di un viaggio che hai fatto con la tua Lulù. Ecco la seconda parte!
Il taccuino di una scoperta: Sicilia… isola infinita.
24 agosto – Da Agrigento a Scopello lungo la Via del Sale (206 km)
Lo spettacolo delle saline prende cuore ed immaginario e la Via del Sale evoca antiche pazienze e fatiche. Gli ingredienti che leggiamo sulle confezioni di sale prodotte dalle aziende storiche celebrano con enfasi un mondo intero: “sole, mare e vento”. In realtà quello spettacolo irrazionalmente geometrico di mare ammaestrato lascia trasparire un quarto fondamentale ingrediente di questa ricchezza commestibile. Di certo meno fascinoso dei primi, ma nobilitante come nessun altro: il sudore. Quello che braccia imperlano in mesi di dedizione e sacrificio insaporendo il mondo…
Già i Fenici estraevano l’oro bianco e la “loro” isola Mozia che attraversiamo in un silenzio irreale è un paradiso immobile nel tempo. Ripartiamo verso nord, verso Scopello, il nostro secondo ed ultimo albergo del nostro minimaxi tour. In serata giungiamo in questo baglio, abbarbicato a sorvegliare gli imponenti faraglioni che fungono da cancelli alla Riserva dello Zingaro. Troviamo anche il tempo, eroicamente, di testare la piscina…
25 agosto – Costa Nord: Riserva dello Zingaro e San Vito lo Capo (90 km)
La Riserva dello Zingaro è un tratto di costa fortunatamente preservata dal delirio palazzinaro che furoreggia altrove. Comprende 7 km di percorso a mezza costa e la possibilità di toccare sei baiette ciottolose da sogno. Da bravi trekker ce ne cucchiamo cinque rischiando il delirio da “percorso completo”. Ma per quanto rapiti da viottoli, grotte naturali e saliscendi iperbolici sotto la canicola è dura e la voglia di immergersi nel turchese supera ogni velleità. Vogliamo così chiudere anche il triangolo dei bagni sui tre lati dell’isola! L’unico errore è aver pianificato di domenica questo appuntamento. La folla è quella delle grandi occasioni ed anche le cale meno accessibili sono inevitabilmente assediate. Da annotare subito nel diario del nostro viaggio in Sicilia…
Quindi San Vito Lo Capo, ritrovo mondano, favorito anche dall’ampissimo litorale. Una miriade di bar, gelaterie, ristorantini e negozietti lungo lo struscio paesano fino a sbucare direttamente in spiaggia. Ma ci sa tutto di prefabbricato e dopo una granita da sballo veniamo via…
26 agosto – Erice e faraglioni di Scopello (76 km)
Il Duomo di Erice è una delle immancabili meraviglie sicule. Un intricato ricamo di gesso che mescola divinamente gotico normanno, evoluzioni chiaramontane e ritocchi rinascimentali. E’ circondato dall’intatto sobborgo medievale a fungere da proscenio alla meravigliosa Chiesa Madre. Merita una visita anche San Giovanni Battista col suo giardino panoramico e l’incantevole cupola. Il colpo d’occhio sull’intera vallata poi dai suoi 700 metri d’altezza è straordinario. Torniamo a Scopello colmi di meraviglia ma in tempo per il tramonto all’antica tonnara, di fronte ai faraglioni ( vedi foto di copertina nda ). Un susseguirsi di colori a disegnare la sera che avanza…
27 agosto – Ritorno a Trecastagni con tappa a Monreale (318 km)
Riattraversiamo l’isola da nordovest a sudest, sfioriamo solo una caotica Palermo e puntiamo dritti su Monreale. Sprovvisti di navigatore, la nostra fiducia nella segnaletica stradale sicula subisce serissimi contraccolpi. Dobbiamo letteralmente inventarci itinerari e traiettorie. Monreale, al contrario di Erice, sembra offrire “soltanto” un Duomo strabiliante dall’arabesco ricamato accanto ad un chiostro da mille e una notte. Dopo una passeggiata nella “Ciambra” il quartiere che lo circonda ci rituffiamo nell’entroterra puntando casa. Ma la tentazione del mega outlet nei pressi di Enna non demorde e timbriamo di nuovo il cartellino! Quindi a Trecastagni alle pendici del vulcano Etna da zii compiacenti per la notte.
28 agosto – Memorial tour: San Michele di Ganzaria e Caltagirone (203 km)
Ogni volta che parla delle sue ripetute vacanze estive a San Michele, infantili ed adolescenziali, a Lulù s’illuminano gli occhi. Io non potevo che immaginarlo questo paese lontano dal mare con le sue viuzze strette ed i giochi di giovinetti vocianti. San Michele di Ganzaria: toccarlo ora con mano, respirarne le memorie, fotografarlo come una reliquia, dona un’angolazione diversa.
Le vedo queste ragazzine raggianti finalmente senza scuola a scorrazzare qua e là tra scalinate, gelati e risate. Mi godo Luisa rapita a guidarmi per ogni dove, felice finalmente di potermi rendere partecipe. Ovviamente riusciamo a beccare amici, lontanissimi cugini, compari, semplici conoscenti. Una vera e propria rimpatriata che culmina con l’omaggio alla vecchia casa della nonna, ora disabitata. Sensazioni da inserire subito nel diario del nostro viaggio in Sicilia!
Ma c’è ancora un’ambita meta in giornata: Caltagirone con la sua scalinata di mattonelle impazzite e 144 scalini di barocco svirgolato. Una breccia incredibile che taglia in due la città ed ancora balconi ed edifici ridondanti, palazzi liberty da far invidia a Gaudì, le caratteristiche ceramiche locali che occhieggiano da mille vetrine: un festoso coacervo di culture.
29 agosto – Di nuovo costa Est: Pozzillo (35 km)
Ritorniamo da Trecastagni sulla costa di Acireale per gli ultimi ritocchi alla tintarella. Ma in un lido su palafitte che addomesticano acrobaticamente gli accessi al mare. Bagno in versione aspersione per Lulù che ama solo le spiagge caraibiche od immersione completa per me che me la cavo anche tra scogli e ciottoli. Inizia a serpeggiare una velata malinconia per l’imminente ritorno ma ci stordiamo ancora di mare, sole e granite. Meglio non pensarci.
Serata con fenomenale cena “etnica” in questo caso quasi un aggettivo dalla doppia accezione dal cugino Domenico, mago della cucina. Arancini per iniziare poi pasta di casa con zucchine, melanzane e peperoni quindi polpette con mandorle, mele e cannella e contorno di patate arrosto aromatizzate all’arancia, sorbetto al mandarino e cannolo: una goduria per occhio e palato! Annoto le ricette sul diario del nostro viaggio in Sicilia ma chissà se a Roma avranno lo stesso sapore…
30 agosto – Noto e Siracusa (240 km)
Il barocco siciliano è la spina dorsale dell’architettura isolana. Una perla sfoggiata con parsimonia ma che in gioielli come Noto ad esempio diventa ridondante. Quasi uno sfoggio di ricami stesi al sole come panno di bucato. Ci saturiamo tra ghirigori e volute, balaustre e portali carichi di sfarzo, voluttuosi balconcini. Crogioliamo occhi e papille gustative affogate di granita sicula doc, dove la frutta si esalta in sapori pazzeschi che a Roma possiamo soltanto sognare. E’ un paesaggio mille miglia distante dai minimalismi contemporanei, un tuffo in un calore architettonico diverso, ma che ci rivela immediatamente complici.
A Siracusa arriviamo in tempo per cuccarci la prima, ma fortunatamente anche ultima, grandinata del nostro soggiorno. Per quanto fantastici da ammirare i balconcini siculi risultano troppo stretti per offrire ricovero dal più classico dei temporali estivi. E allora noi ripariamo in un Duomo che ha 2500 anni! Edificato attorno al tempio di Atena ne ha conglobato storia e colonne coi suoi riccioli barocchi, niente di meglio per attendere il riapparire del sereno. Di bello c’è che in questi casi la luce post tempesta dona sfumature e lucentezza ancor più brillanti! Il fantastico gelato che gustiamo appena oltre Ortigia, riapprodati in “terraferma” ci riconcilia col mondo degli umani. Forse non sapete che la parte antica di Siracusa è in realtà Ortigia un’autentica isola nell’isola, separata dal resto della città da due ponti…
31 agosto – Zafferana Etnea (30 km)
A Zafferana nel regno del miele e della pasta di mandorle ritrovo odore di zolfo e cenere calda e qui l’Etna incombe realmente. Ci accorgiamo di transitare al cospetto ed alla mercé del vulcano attivo più grande d’Europa, dove magma e pietra lavica diventano arte, chiesa e casa. Anche il cielo minaccia nubi fuligginose ad imbronciare ancor più l’aria ma è solo aspra scenografia… niente pioggia stasera.
1 settembre – Trecastagni–Catania-porto-nave-notte-Napoli-autostrada-casello-Roma (260 km)
Il ritorno sfugge sempre ai parametri della frenesia. E’ un bolla malinconica dove rimuginiamo il passato ancora fresco di emozione. Ma fare l’inchino ai faraglioni di Capri al risveglio di una notte che ci ritraghetta in continente, stempera per un attimo la malinconia. Questo il bello del fluire del tempo: rimanere bendisposti al futuro. Sicilia grazie di tutto ed alla prossima scoperta: aspettaci!
Qui si conclude il taccuino di questo viaggio di Franco e Luisa in Sicilia. Che dire? Di certo grazie Franco per averci fatto entrare nel tuo mondo fatto di sensazioni e di sguardi. E che splendore le tue foto… certo ribadisco tutte e solo tue! Grazie per averci permesso di pubblicarle! Il modo che hai di raccontare con le parole e le immagini la nostra isola denota il tuo animo di artista e consegna ai nostri occhi ed al nostro cuore questa terra ancora più ammantata di bellezza ed unicità. Ti nomino pertanto “Siculo” ad honorem et magna cum laude!
Volete ora leggere una pagina letteraria di memoria isolana scritta da un’altra amante appassionata? Ecco su questo blog Le Storie della Grande Casa. La Sicilia ormai è risaputo è letteratura, fotografia, viaggi ma anche molto altro: #andràtuttobene e ormai stiamo ripartendo… quindi se avete bisogno di organizzare il vostro viaggio nell’isola… semplicissimo… le tante possibilità di Dimensione Sicilia vi aspettano.
A presto!
Saverio Garufi