Diario del mio viaggio in Sicilia

diario del mio viaggio in sicilia

Il diario di un viaggio alla scoperta della Sicilia fatto di memoria, luoghi, immagini regalatoci da Franco Battaglia: incontriamolo!

Sapete ormai che abbiamo deciso di darvi voce… la Sicilia vi chiama così come ho annunciato nell’articolo AAA amanti appassionati cercasi! Inviateci articoli, poesie o parte di racconti che ci conducano per mano nella vita di come era ed è la nostra isola. E così anche appunti, ricordi di viaggio, itinerari corredati da foto che avete scattato e che illustrano la vostra Sicilia quella che vi è rimasta negli occhi. Diario del mio viaggio in Sicilia di Franco Battaglia, scritto ben prima dell’era del Covid-19 e che pubblicherò in due parti, inaugura a pieno titolo questa nuova sezione del nostro blog: quella di chi ama esplorare e fotografare questa isola e che ha piacere di condividere questa passione con i nostri lettori.

Diario del mio viaggio in Sicilia: l’intervista.

Dicci qualcosa di te Franco: come ti presenti?
“Allora vado intanto di dati anagrafici: 60 anni, nato a Roma, dove vivo. Lavoro in banca, rincorrendo la pensione. Nell’attesa mi diletto in versi e blogging con un mio POSTODIBLOGGO. Inoltre fotografo istanti tendenti a sfuggire, perché mi affascina l’idea di estrapolarne l’attimo infinito. In quel che rimane del mio tempo libero progetto nuvole, smonto i sogni e li rimpasto, sbircio e recensisco. Sono un viaggiatore con la mente sempre ed il corpo quando si può! Ho visto molti posti del mondo ma molti di più ne vorrei conoscere… la Sicilia conserva in me un posto speciale comunque!”.

Perché questo interesse particolare per la Sicilia?
“Presto detto: è terra natìa di mio padre, palermitano doc, anche se trapiantato a Roma da una vita. In più e non è cosa da poco la mia consorte Luisa meglio nota come Lulù, pur essendo nata in Toscana è figlia di siciliani! Dello spirito siciliano avverto le selvagge radici, usi e costumi che si perdono in millenari passati di epoche e culture tutte ugualmente accolte in Sicilia. Una terra geograficamente nata come luogo d’incontro, sosta e ripartenza. Culla di lingue e cibi da custodire, godere e osservare”.

diario del mio viaggio in sicilia: franco battaglia e la consorte luisa
Franco Battaglia con la fidata compagna di vita e viaggi Luisa meglio nota come Lulù

Ottimo: mi hai incuriosito davvero e non vedo l’ora di percorrere con te questo tuo “Diario del mio viaggio in Sicilia” dove racconti in prima persona di un viaggio che hai fatto con la tua Lulù e assorbire le tue sensazioni e le immagini che ne hai riportato. Partiamo con la prima parte!

Il taccuino di una scoperta: Sicilia… isola infinita.

Roma-autostrada-casello-Napoli-porto-tramonto-nave-notte-alba-Catania-Trecastagni (km 260)
Frenetico viaggio ed ambita peregrinazione verso la Sicilia. Voglia di ri-scoprire le origini mie e di Luisa per quanto entrambi nati altrove. Tra le sensazioni sempre diverse di una terra antica e modellata da mille mani con un immaginario tutto da ricatalogare, una geografia da ridisegnare. Guai a delinearsela solo sole e mare: c’è un nucleo di terra bruciata di vento. Una Storia da ri-studiare, un accavallarsi di culture fuse in dinamiche che la Sicilia reinterpreta creando un ormai testato ed originale brand. Dal cuscus di pesce alla palafitta su roccia vulcanica, dall’arancino o arancina vallo a sapere al ricamo barocco affrescato di gotico catalano.

L'ombra di una barchetta sul fondale di un mare azzurro... Sicilia e niente altro...
L’ombra di una barchetta sul fondale di un mare azzurro… Sicilia e niente altro…

Il programma del viaggio è un giro d’orologio est sud ovest nord e ritorno, dove chicche sono già sacrificate in partenza. In passato avevamo assaggiato solo alcune isole satellite dall’incredibile Marettimo alla magica Lipari ed inoltre le “classiche” Palermo, Catania e Taormina. Non vedremo questa volta Modica, Ragusa, Selinunte, Gole dell’Alcantara, Piazza Armerina, Cefalù… ma saranno le mete di un prossimo viaggio! Tutto il resto non verrà risparmiato e sarà descritto nel diario del mio viaggio in Sicilia: si parte!

18 agosto – Festa a Trecastagni e bagliori dell’Etna
Arriviamo a Trecastagni, mucchietto di case tutte lava e calce, arrampicato su quell’Etna dall’eterno sbuffo di fumo sfumato e dal perenne bagliore notturno. Il vulcano mi affascina ma non predispone esattamente alla notte serena… almeno finché non t’abitui alla convivenza! Alle pendici spigolose “da muntagna”, come viene chiamata qui, che scenografa questa terra a suo piacimento siamo ospiti di zie, zii e cugini pronti a circondarci di attenzioni, premure, vitto, alloggio e preziosa consulenza turisticogastronomica.

diario del mio viaggio in Sicilia: Trecastagni
Il campanile di Trecastagni sembra voler catturare la Contessa dei Venti… così viene chiamata questo tipo di nube

Sotto di noi ritemprati di fresca brezza la costa catanese punteggiata da mille luci. Siamo impazienti di “srotolarci” in mille rivoli verso l’intera isola, al pari di quell’irrefrenabile lava incandescente che ha disegnato la regione. Intanto per stasera ci godiamo le bancarelle a festa, immergendoci in un bagno di folla urlante. Eccoci circondati da souvenir, pesti, torroni, miele declinati in tutte le variazioni immaginabili…

19 agosto – Costa est: primo bagno ad Acireale (35 km)
Zio Pippo e zia Rina muniti di maschera e pinne, ci portano ad Acireale allo stabilimento balneare dove vanno da una vita. Qui Lulù refrattaria a tutto ciò che non somigli ad una battigia maldiviana si bagna principalmente per nebulizzazione. L’acqua è mineralmente splendida. Il sole brucia. Inizio a rilassarmi… sera con cena sul mare a Capomulini, grazioso borgo marinaro dove il parcheggio, però, è una chimera di altre galassie. Una volta a terra, assaporiamo il passeggio quieto sul lungomare puntellato di tipiche casette basse e quindi sfiziosissimi involtini di pesce spada!

20 agosto – Circumetnea: trenino d’altri tempi (28 km in auto, 110 km in treno, 5 km in metro)
C’imbarchiamo nel centro di Catania, guidati dal fido cugino Domenico, su un monovagone a scartamento ridotto dal rombo sinistro. Sembra un residuo dei pionieri delle ferrovie, più assimilabile ad un diesel caterpillar che a moderne locomotive. Il giro prevede in circa un’ora e mezza la circumnavigazione dell’Etna in senso orario a chiudere l’anello toccando e spesso spaccando a metà una ventina di paesetti. Tra una foto e un profumo aggiorno il diario del mio viaggio in Sicilia!

diario del mio viaggio in Sicilia: il tour in trenino dell'Etna
Il trenino della Circumetnea arranca lento sui fianchi del vulcano Etna

Da Bronte a Randazzo fendiamo epiche colate laviche, foreste di agrumeti, praterie di pistacchi, tutto a ritmo da trenino di luna park. Se da un lato può sbomballare il sistema nervoso, dall’altro permette un singolare e pacioso punto di vista, anche standosene tranquillamente affacciati al finestrino. Ma attenzione: occhio vigile alla miriade di rami di fichi d’india particolarmente irrequieti che tenderebbero ad introdursi a bordo senza biglietto…

21 agosto – Profondo sud: S.Lorenzo e Marzamemi (265 km)
Altre zie ed altri cugini ci attendono ad un altro vertice della triangolare Trinacria. Andiamo dove il mare comincia ad odorare d’Africa, dove Mediterraneo e Jonio incrociano correnti e tramonti. Lì ci aspettano le casette di pietra e salsedine dei pescatori di Marzamemi e anche la prima, seppur fine, pioggia arruffata del nostro viaggio. Questo assaggio di autunno contribuisce all’atmosfera lirica, incupendo mare e cielo e facendoci sentire arditi protagonisti al confine di un mondo a parte. Per ritornare alla realtà più prosaica saccheggiamo gli scaffali dei negozi sul porticciolo portando via chili di tonni e bottarghe.

uno scatto d'autore di Franco Battaglia... un minuscolo balconcino al tramonto
Un minuscolo balconcino delle casette di pietra dei pescatori di Marzamemi

22 agosto – Agrigento e Valle dei Templi (190 km)
Prima puntata nel cuore dell’isola, non resistiamo al richiamo dell’outlet più grande del meridione tra le coltivazioni a grano nei pressi di Enna colti da raptus di shopping compulsivo. Ma torniamo in noi e si prosegue decisi verso la costa ovest. Favolosa l’accoglienza nel primo B&B del nostro soggiorno itinerante, col tenue pastello del centro storico di Agrigento a rasserenare le pareti del cuore. E’ un lampo di presenza il nostro – appena due notti – ma intenso e sufficiente a farci innamorare del quartiere arabo coi suoi vicoli placidi e delle coste indaffarate di vento e mare vellutato.

diario del mio viaggio in Sicilia: valle dei Templi ad Agrigento
I Templi di Agrigento al tramonto tingono d’oro la prima ombra della sera

La Valle dei Templi poi ci ubriaca di mito a pieni polmoni, vaghiamo in altre epoche gustando tutti i colori. Marmi e tufi ostinati trasfigurano il sole al tramonto, uno spettacolo da far invidia alle più blasonate acropoli del mondo. Annotiamo però anche il pessimo colpo d’occhio che un’edilizia scellerata riserva alla moderna Agrigento: palazzoni terribili a soffocare l’antica Girgenti! L’addensarsi di cemento ad un passo dal Tempio della Concordia stona terribilmente. Dopo il tostissimo tour archeologico, cena ristoratrice a base di busiate, una pasta tra il cavatello e la trofia, con pesto, mandorle e zucchine ed un tenerissimo tonno alla piastra che si scioglie in bocca…

23 agosto – Costa Ovest: dalla Scala dei Turchi ad Eraclea Minoa (94 km)
Secondo bagno a Siculiana, acque basse, tiepide e limpide che degradano dolcemente davanti ad una spiaggia di sabbia fine che istiga all’abbronzatura. L’insenatura immediatamente precedente è la spettacolare Scala dei Turchi, una falesia calcarea da urlo che secoli di mare e vento hanno ingentilito in sinuose curve a scalare. Un aspetto unico, di un bianco accecante che circonda l’ampia baia non lontana da Porto Empedocle che declina a scalini rotondeggianti fino a riva. Richiama anche ogni giorno un quantitativo industriale di turisti e locali… da ritornarci in santa pace immagino a gennaio! Da annotare subito nel diario del mio viaggio in Sicilia…

lo scatto d'artista di Franco Battaglia immortala la Scala dei Turchi
Uno scatto d’autore per la Scala dei Turchi una bianca falesia calcarea che declina sino a riva

Dopo tocca ad un’altra ansa da cartolina: Eraclea Minoa, spiaggia coronata da pineta cicaleggiante e sullo sfondo una parete di pomice rocciosa a precipizio. Dall’alto di questa una vista mozzafiato ed i resti dell’omonimo sito archeologico, al contrario della Valle dei Templi, apparentemente trascurati. Ed anche per oggi siamo allo stremo quindi torniamo alla base di Girgenti per una cena con gli strafiocchi a base di cous cous. Poi una passeggiata in seminotturna nel cuore arabo della città vecchia a sbirciare vicoli sonnacchiosi… domani si riparte.

diario del mio viaggio in Sicilia: spiaggia di Eraclea Minoa
La vista mozzafiato della spiaggia di Eraclea Minoa vista dalla parete di pomice candida

E qui dico io ci fermiamo per questa volta… che meraviglia Franco questo diario scritto di getto, ricco della tua personalissima visione e proprio per questo straordinariamente spontaneo, come i panorami, le anse, i colori e i sapori che la nostra terra di Sicilia sa distillare. E che splendore le tue foto… certo ribadisco tutte e solo tue! Grazie per averci permesso di pubblicarle!

Abbiamo incontrato un vero viaggiatore dall’indubbia vena artistica… una settimana alla scoperta della nostra Trinacria. Il taccuino di viaggio ha trattato molti temi e luoghi e il tutto merita una pausa di riflessione… ma il nostro incontro con Franco Battaglia proseguirà a breve in un nuovo articolo sempre qui sul blog Sicilian Secrets!

Vi è venuta adesso voglia di leggere una pagina letteraria di memoria isolana scritta da un’altra amante appassionata? Vi suggerisco Le Storie della Grande Casa. La Sicilia è letteratura, fotografia, viaggi ma anche molto altro: sappiamo ormai che #andràtuttobene e presto ripartiremo… se avete bisogno di organizzare il vostro viaggio nell’isola… niente di più semplice… le tante possibilità di Dimensione Sicilia vi aspettano.

A presto!

Saverio Garufi

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