Scopriamo l’emozionante Pirata di Giovanni Anfuso al Teatro Massimo Bellini

Il regista Giovanni Anfuso inaugura la stagione lirica 2019 del Teatro Massimo di Catania con il Pirata di Vincenzo Bellini: emozione, fantasia, dinamicità.

Dopo avervi parlato della nuova edizione del Pirata al Teatro Massimo Bellini di Catania, che vi consigliamo di leggere a questo link, andiamo a conoscere un artefice di questa messa in scena.

Abbiamo infatti incontrato il regista a poche ore dalla prima: un flusso di energia, gentilezza, creatività unite ad una capacità di analisi, studio, competenza.

Nato a Catania Giovanni Anfuso già coinvolto da adolescente nel locale Teatro Stabile scopre la sua futura vocazione come regista di teatro e opera. Si forma presso l’Accademia d’Arte Drammatica di Roma e diviene assistente di alcuni dei più grandi registi italiani come Giorgio Strehler e Glauco Mauri. Successivamente porta in scena opere teatrali eseguite anche in Francia, Belgio, Germania, Argentina e Uruguay. È stato il Direttore Artistico del Teatro Antico di Segesta e ha diretto diverse opere liriche per l’Ente Lirico di Abruzzo e per il Teatro Bellini di Catania. Ha portato ad uno strepitoso successo l’Inferno di Dante, già al secondo anno di repliche, e la novità dell’Odissea di Omero messe in scena in location naturali come le Gole dell’Alcantara. Attualmente è alle prese con la regia del Pirata di Vincenzo Bellini al Teatro Massimo di Catania mettendo in scena la prima il 23 settembre e proseguendo con altre sei repliche sino al 2 ottobre 2019. Per conoscere tutte le opere nel cartellone della stagione 2019 del Teatro Massimo Bellini, vi consigliamo di andare al sito: www.teatromassimobellini.it

Ma quindi chi è Giovanni Anfuso?

” Un folle innamorato del teatro e anche molto fortunato visto che è il mio lavoro – risponde con un sorriso e prosegue – mi piace la gioia ansiosa degli spettacoli nuovi perché ho voglia di farli bene e ad ogni occasione ricomincio come se fosse la prima volta.”

Cosa è per te il teatro?

“Fare teatro è un lavoro pesantissimo per me e per chi mi sta vicino: non si dorme, non si mangia, non si tengono relazioni esterne… si deve diventare Orfano di Mondo perchè  non sei tu che scegli il teatro ma è il teatro che sceglie te e quando ti prende non ti da spazio per altro, è geloso, possessivo…”

Il compositore Vincenzo Bellini

Cosa pensi di Vincenzo Bellini?

“In verità ho fatto Donizetti, Puccini, Mascagni, Verdi ma è la mia prima volta con Bellini che io considero un tranello costante! Quando scrive insieme a Felice Romani, Bellini travolge ogni tempo e spazio ed è il musicista dei sentimenti assoluti. Eros e Thanatos: si passa dall’amore alla morte, dalla gioia alla tristezza, dallo strazio alla vita, in due note. Bellini è assoluto!

E del Pirata che stai mettendo in scena?

“Di certo l’opera risente dell’influenza dei primi dell’800 prediligendo il bel canto a discapito della psicologia dei personaggi. Questo comportava una staticità dell’esecuzione che io ho cercato di trasformare: tutto si muoverà per emozionare il pubblico, anche la scenografia. Il mio pirata sarà dinamico inventando nuovi spazi di scena in scena a sipario aperto sotto gli occhi dello spettatore che potrà sognare e dare spazio alla fantasia vivendo in una sorta di scambio energetico amoroso autentico.”

E dei tuoi compagni in questo viaggio?

“ Sin da subito si è creata una grande sinergia con tutto il gruppo di lavoro a cominciare da Francesco Nicolosi direttore artistico del Bellini sino al direttore Ortega che mi è venuto incontro in questa mia idea. Eccezionali Giovanna Giorgianni che ha curato le scene e Riccardo cappello per i costumi. Splendidi tutti i maestri musicali, il coro, i cantanti tutti, davvero! E’ bello tornare laddove si è stati felici e c’è stato amore… come questo teatro !”

“Adesso vado dietro le quinte – conclude con una stretta di mano… poi sembra pensarci un attimo – il Pirata è un’opera dai massimi sistemi che pone sospesa una domanda: si può impazzire o morire per amore?”

Pirata al Teatro Massimo Bellini
Il Teatro Massimo Bellini

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Ed ora silenzio: si apre il sipario…

A presto!

Saverio Garufi

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