FabLab Palermo, dove tutto è possibile
Architetto, ma ancora di più appassionata di architettura. E di design, arte, fotografia e tecnologia. Marcella Pizzuto, palermitana, è oggi presidente di FabLab Palermo. Si occupa dell’organizzazione degli eventi e della vita dell’associazione. È una delle poche donne a capo di un FabLab e Sicilian Secrets l’ha intervista per voi.
Robotica, stampa 3D, coding. Pane quotidiano per chi entra al FabLab Palermo. Ma cos’è un FabLab? Si tratta di un’officina di fabbricazione digitale. È un vero laboratorio insomma, dove grazie a una serie di strumenti computerizzati è possibile realizzare una vasta gamma di oggetti.
Marcella Pizzuto, Presidente del FabLab Palermo, ci racconta qualche curiosità su questo progetto made in Sicily.
D: Com’è nata l’idea di FabLab Palermo?
R: Io sono un architetto, idem mio fratello. All’inizio avevamo uno studio insieme anche ad un altro amico che ci aveva parlato dei FabLab. Negli Stati Uniti si tratta di una realtà già diffusa dai primi anni 2000 e a poco a poco ha preso piede in tutto il mondo. Quando noi abbiamo deciso di fondare la sede di Palermo, in Italia non era una novità, lo era però in Sicilia. Abbiamo introdotto stampanti 3D e altre tecnologie nell’ottica di cambiare il nostro lavoro e fare piuttosto qualcosa di innovativo. Una continua evoluzione insomma.
D: A oggi, quali sono le vostre attività principali?
R: Prima di tutto ci tengo a precisare che la nostra sede è all’interno di un bene confiscato alla mafia. Abbiamo infatti vinto un progetto che ci ha permesso di avere uno spazio veramente ampio. Qui ci occupiamo di formazione, abbiamo un’aula corsi per insegnare come funziona la stampa 3D, il taglio laser, la scansione 3D, etc. In seno alla formazione, FabLab Palermo si occupa anche delle scuole con delle iniziative dedicate a studenti e docenti, nonché di collaborazioni con l’università. Un’altra attività particolare è il recupero di alcuni oggetti danneggiati, un repair café sul modello di altre città europee dove aggiustare con la stampa 3D elettrodomestici, pezzi d’auto storiche, etc. Un’attenzione verso la sostenibilità ambientale per evitare sprechi.
D: Qual è la peculiarità del FabLab Palermo?
R: Una cosa che ci rende unici è l’essere molto aperti e disponibili. Se qualcuno ha bisogno di una consulenza, le porte sempre aperte.
D: Quanto la Sicilia e il tuo essere siciliana hanno influenzato questo percorso?
R: La predisposizione verso gli altri, l’ampiezza delle vedute è un qualcosa che appartiene a noi siciliani. Aggiungo che anche avere delle difficoltà a livello lavorativo è stata una spinta che ci ha mosso verso la nascita del FabLab. Credetemi, di fondo c’è tanta tanta passione.
D: In Sicilia secondo te che margine c’è per altre realtà come questa?
R: Penso che la nostra evoluzione è stata forse un po’ più lenta rispetto ai FabLab milanesi, romani etc. In questi anni in Sicilia abbiamo fatto grandi sforzi per farci conoscere e far conoscere le nostre attività innovative perché se sei una realtà così unica è spesso complicato spiegare quello che stai facendo. Nella nostra isola c’è ancora terreno libero e fertile, i margini per crescere non mancano!
D: L’invito al FabLab Palermo è rivolto anche a chi non è strettamente del settore?
R: Certo! Spesso accade che vengano a trovarci persone che hanno sentito parlare di noi e che non appena vedono le macchine in funzione si illuminano. In questo modo riescono a capire che si possono fare cose che non credevano possibili o alle quali non avevano mai pensato. Capita di frequente che qualcuno ci dica che qui vengono fuori idee professionali che possono essere concretamente realizzabili. Toccare con mano…ne vale la pena.
D: Qual è l’obiettivo professionale di cui sei più orgogliosa e quali sono i progetti futuri?
R: Il risultato di cui siamo più orgogliosi è il fatto di essere ormai un punto di riferimento a Palermo e in Sicilia, in aggiunta all’essere considerati dei professionisti di qualità. Per partecipare ai nostri corsi è venuta anche gente da altre parti d’Italia, un grande traguardo per noi. Guardando al domani, il progetto al quale tengo di più è far diventare il FabLab Palermo una scuola di artigianato digitale riconosciuta.
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