La mafia uccide solo d’estate: Sicilian Secrets incontra il protagonista Edoardo Buscetta

La mafia uccide solo d'estateLa mafia uccide solo d’estate, film del 2013 diretto da Pierfrancesco Diliberto (vero nome del palermitanissimo Pif), è diventato un successo anche televisivo grazie alla serie diretta da Luca Ribuoli. L’esordio nel 2016 e adesso il ritorno in prima serata su Rai1 con La mafia uccide solo d’estate – Capitolo 2. Sicilian Secrets ha intervistato Edoardo Buscetta, ovvero il Salvatore Giammarresi protagonista della fiction.

Edoardo Buscetta, 12 anni anzi, come precisa lui stesso, quasi 13. Nato e cresciuto a Palermo, ama trascorrere il tempo in famiglia ed è un grande appassionato di sport. Una vita senza pallone? Impossibile! Eppure, da un paio d’anni, per lui si sono aperte le porte della carriera attoriale diventando il protagonista di un grande successo televisivo: La mafia uccide solo d’estate.

La mafia uccide solo d'estate
Edoardo Buscetta

D: Come ti sei avvicinato al mondo della TV e com’è iniziata l’avventura di La mafia uccide solo d’estate?

R: È nato tutto per caso. Un giorno mio cugino ha letto su un giornale online di Palermo che ricercavano dei bambini dai 9 ai 12 anni con occhi e capelli chiari, e mi informò. All’inizio non ero molto interessato, poi invece ho deciso di partecipare ai casting. 5 provini in 15 giorni e mi ritrovai improvvisamente catapultato sul set della fiction.

D: Ieri sera è partita la seconda stagione, ci puoi raccontare qualcosa di divertente accaduta sul set?

R: Stare sul set è piacevole ma in alcuni momenti è anche molto stancante. Le scene più divertenti sono sicuramente quelle che si svolgono all’interno della casa con la mia famiglia. Ne ricordo una della prima serie nella quale mio zio Massimo – ovvero Francesco Scianna -, mentre eravamo seduti a tavola, si infilò un fusillo di pasta nel naso. Un’altra è quella in cui mi ritrovai a guidare una vera automobile.

La mafia uccide solo d'estate

D: Chi ti ha raccontato il contesto storico in cui si svolge la fiction? Chiaramente è una Palermo che tu non puoi ricordare vista la tua giovane età…

R: Già prima di partecipare a La mafia uccide solo d’estate, i miei genitori mi fecero vedere il film di Pif. Poi, durante le riprese, avevo l’abitudine di leggere il copione a poco a poco addentrandomi sempre più in quel periodo storico.

D: Da siciliano, cosa ha significato per te interpretare questo ruolo?

R: Sono molto felice di interpretare il ruolo di un siciliano positivo come tanti ce n’erano a quel tempo e come tanti ce ne sono adesso!

La mafia uccide solo d'estate
Edoardo Buscetta con Francesco Scianna e gli altri bambini della serie

D: Qual è il momento più bello che ricordi legato a quest’avventura televisiva?

R: Sicuramente il ricordo più bello è il primo giorno di riprese, non lo dimenticherò mai! Ero molto emozionato e contento allo stesso tempo perché non ero mai entrato in quel mondo. Il primo che ha tentato di mettermi a mio agio è stato Claudio Gioè, non a caso il mio papà televisivo.

D: Hai avuto modo di confrontarti con Pif per entrare meglio nella parte del protagonista di La mafia uccide solo d’estate?

R: Sì, ho avuto modo di confrontarmi con Pif sia dentro sia fuori dal set. Devo dire che mi ha aiutato moltissimo ma la cosa che tengo sempre a mente è la raccomandazione che mi ha fatto guardandomi negli occhi: ‘Edoardo ricordati di comportarti sempre bene sul set ma soprattutto fuori dal set perché tu sei la mia faccia!’.

La mafia uccide solo d'estate
Edoardo Buscetta con Anna Foglietta, Claudio Gioé e Angela Curri

D: Progetti per il futuro? Continui a giocare a calcio?

R: Avendo soltanto 12 anni, ho tantissimi progetti per il futuro. Innanzitutto, andare bene a scuola altrimenti i miei genitori mi stroncano la carriera, e poi mi piacerebbe molto continuare a coltivare le mie tre grandi passioni che sono la recitazione, il calcio e la pallanuoto. Quindi, se in questo momento mi chiedessi cosa vorrei fare da grande, io ti direi il calci…attore pallanuotista!

 

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