CINEMA: CIAK…SICILIA!

CinemaLa Sicilia, con i suoi paesaggi e i suoi scorci unici, ha ispirato la fantasia di registi e sceneggiatori che hanno così deciso di portare il cinema sull’isola. Location che hanno fatto sognare milioni di persone e che hanno esportato le bellezze locali anche oltre i confini nazionali.

Pellicole divenute immortali, fotogrammi che anche a distanza di decenni sono tuttora impressi nella nostra memoria. È il potere del cinema, della cosiddetta settima arte. La Sicilia, col suo fascino a volte discreto e a volte prorompente, ha saputo interpretare sia il ruolo di protagonista sia quello di timida comparsa.

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Scopriamo insieme alcuni tra i set più famosi, quei luoghi insomma che hanno fatto da cornice a certe indimenticabili scene della cinematografia italiana.

Il Gattopardo

È uno dei cult che hanno segnato la storia del cinema. Il capolavoro di Luchino Visconti del 1963 rappresenta una Sicilia di metà ottocento in cui si assiste con malinconia alla fine dell’aristocrazia e all’ascesa di una nuova classe sociale di stampo borghese.

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Il Gattopardo

Le location scelte per questo film sono site principalmente a Palermo, in alcune scene girate in esterna si possono facilmente individuare piazza della Vittoria allo Spasimo, piazza della Marina e Piazza San Giovanni Decollato. Per quanto riguarda le riprese in interni, celebri restano Villa Boscogrande e Palazzo Gangi. La prima, restaurata in meno di un mese per l’occasione, doveva rappresentare la residenza della famiglia Salina, protagonista del film. Purtroppo infatti, le condizioni strutturali in cui versava Villa Lampedusa negli anni ’60 – ovvero la vera residenza di questi nobili palermitani -, ne impedirono l’utilizzo. Palazzo Gangi invece, è noto per la scena del ballo finale in cui spiccano Claudia Cardinale e Burt Lancaster. Gli spazi interni vennero arredati ad hoc e il regista pretese un’illuminazione all’antica con le candele.

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Villa Boscogrande

Ciminna, un paese a circa 40 km da Palermo, fu invece il set allestito per le riprese ambientate a Donnafugata, nella realtà corrispondente a Palma di Montechiaro in provincia di Agrigento. Molti degli interni vennero però filmati lontano dalla Sicilia, tra le suntuose stanze di Palazzo Chigi ad Ariccia vicino Roma.

L’uomo delle stelle

Cinema nel cinema, è il caso di dirlo quando si parla di questo film, opera di Giuseppe Tornatore del 1995. Il protagonista è Sergio Castellitto, nelle vesti di Joe Morelli, un truffatore che si approfitta del desiderio di notorietà che da sempre attanaglia il genere umano.

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L’uomo delle stelle

La maggior parte delle scene furono girate nel sud della Sicilia, tra Ragusa Ibla, Monterosso Almo e Marzamemi. Poi ancora le grotte della Gurfa, site vicino Alia in provincia di Palermo: un esempio di architettura rupestre databile nell’età del bronzo. Si aggiungono inoltre le rovine di Poggioreale, nella valle del Belice. Nella realtà il paese venne distrutto da un terremoto nel 1968, nel film invece la sua devastazione viene imputata ai bombardamenti della II guerra mondiale. La primissima parte de “L’uomo delle stelle” non è stata filmata sull’isola, bensì in una riconoscibilissima Matera, proprio tra i quei sassi che la rendono unica.

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L’uomo delle stelle

 

Nuovo cinema Paradiso

Altro capolavoro di Giuseppe Tornatore è “Nuovo cinema Paradiso”, film del 1989 vincitore dell’Oscar come miglior film straniero. Anche in questo caso, il regista siciliano non rinunciò a omaggiare la propria terra scegliendo per l’occasione diverse location. Gli esterni vennero girati prevalentemente in provincia di Palermo, si riconoscono ad esempio Bagheria (città natale del regista), Cefalù e il suo molo, Lascari (la cui stazione venne utilizzata per riprodurre quella dell’immaginaria Giancaldo) e Palazzo Adriano, set della piazza in cui sorge proprio il cinema Paradiso (nella realtà Piazza Umberto I).

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Nuovo cinema Paradiso

Curiosità! Il primo ciak del film venne battuto a Cefalù, all’interno del Teatro Comunale Salvatore Cicero. Le riprese dell’interno del cinema vennero invece effettuate nella Chiesa di Maria Santissima del Carmelo a Palazzo Adriano, cittadina dove oggi, un museo dedicato a quest’opera cinematografica ne racconta scene e retroscena attraverso 100 fotografie originali.

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Nuovo cinema Paradiso

Divorzio all’italiana

1961: il regista Pietro Germi porta sul grande schermo un film destinato a diventare un cult. Premiato con l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale, questo film tocca – coi toni della commedia – tematiche come il delitto d’onore e il divorzio, ai tempi ancora vietato dalla legge italiana. La pellicola venne girata quasi totalmente in provincia di Ragusa, a Ispica. È qui infatti che il regista decise di ricreare la fittizia cittadina di Agramonte.

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Divorzio all’italiana

Il sud della Sicilia rimane protagonista anche in altre scene dove si possono ammirare il Duomo di San Giorgio a Ragusa Ibla, il porto di Ognina e il teatro Bellini di Adrano, in provincia di Catania.

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Divorzio all’italiana

Sedotta e abbandonata

Concludiamo il nostro racconto della Sicilia nel cinema attraverso un altro film di Pietro Germi. “Sedotta e abbandonata”, realizzato nel 1964, propone una dura descrizione dei costumi dell’epoca. Si perdono i toni leggeri della commedia che caratterizzano “Divorzio all’italiana”, per lasciare spazio a un’aspra e critica connotazione dei personaggi. Il set scelto per questa pellicola è la provincia di Agrigento. Si possono infatti riconoscere piazza Noceto davanti la chiesa di Santa Maria dell’Itria a Sciacca, la chiesa di San Leonardo a Siculiana e il palazzo Filangeri di Cutò a Santa Margherita di Belice.

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Sedotta e abbandonata

Quest’ultimo, nel film è il palazzo del Barone Rizieri, interpretato da Leopoldo Trieste ma la sua storia è indissolubilmente legata a quella dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa che lì trascorse le estati della sua infanzia. Egli lo utilizzò come modello per il Palazzo di Donnafugata descritto nel suo Gattopardo, e oggi, oltre a essere la sede del Municipio, è anche sede proprio del Museo del Gattopardo.

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Palazzo Filangeri di Cutò

Potremmo menzionare tantissime altre opere come “Il Padrino parte III” con la famosa scena davanti al Teatro Massimo di Palermo, o il film “Stromboli” di Rossellini o “Il Postino” con Massimo Troisi parzialmente ambientato sull’isola di Salina nelle Eolie.

Quello che è certo, è che ancora oggi la Sicilia rimane uno dei luoghi prescelti per le produzioni cinematografiche e televisive a livello internazionale, incantando gli spettatori con le sue suggestive location tutte da scoprire. Allora, perché non scegliere di fare un viaggio che ci conduca attraverso questi set? Un tour per addentrarsi tra i monumenti, le città e i piccoli scorci che rendono l’isola una musa di registi e produttori. Soltanto dal vivo è infatti possibile apprezzarne l’essenza e ogni dettaglio.

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E come diceva il grande regista Ettore Scola: «Ci sono venuto tante volte, la conosco e la amo. Palermo è bellissima, le Eolie un incanto. Però nell’isola ho girato una sola scena in tutta la carriera. Quella che apre L’arcidiavolo con Gassman. L’ambientazione dell’inferno l’ho fatta alle Gole dell’Alcantara. Un inferno nel film, un paradiso nella realtà. È la magia del cinema e della vita».

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