Una lingua, mille culture: il dialetto siciliano
Sapevate che la lingua siciliana è stata dichiarata dall’UNESCO “lingua madre”? Il siciliano infatti, oltre a tutte le varianti dialettali dell’isola, include i dialetti della Calabria centro-meridionale e quelli salentini ed è correntemente parlato da più di 5 milioni di siciliani e da moltissimi emigrati (o loro discendenti) che vivono da più di un secolo lontano dalla loro terra d’origine.
Ma da dove provengono alcuni termini ed espressioni della nostra lingua?
Le varie dominazioni che si sono susseguite nel corso dei secoli hanno lasciato tracce indelebili sia sul territorio che nella lingua e nella cultura. La lingua siciliana è dunque una lingua stratificata in cui coesistono influenze provenienti dal greco, dal latino, dall’arabo, dal francese, dal catalano, dallo spagnolo e da molti altri idiomi.
Nella nostra terra, ad esempio, si hanno tracce dei poemi cavallereschi non solo attraverso l’Opera dei Pupi. Nel siciliano parlato infatti, soprattutto nei modi di dire, vi sono delle espressioni che si ricollegano proprio all’epoca carolingia. Detti molto conosciuti e utilizzati tutt’oggi sono ad esempio espressioni come Semu a cavaddu! ovvero “Siamo a posto” (sottinteso: come un cavaliere in groppa al suo cavallo) o Viri ca fazzu l’opira con il significato di “attento, che faccio l’opera [dei pupi]” (attento, che faccio una gran scenata!).
Parole ereditate dalla dominazione araba (IX – XI secolo a.C.) sono dammusu (soffitta) [arabo: damús] o gebbia (ricetto d’acqua, vasca) [arabo: dijeb] mentre derivanti dallo spagnolo e dal catalano sono i termini come zita (fidanzata) [spagnolo: cita (appuntamento)] o sgarrari (sbagliare) [catalano: esgarrar]. Ed ancora.. francesi sono i termini dialettali travagghiari (lavorare) [francese: travailler] o custureri (sarto) [francese: costurier].
Insomma, questa piccola lista di esempi ci fa capire come la lingua siciliana rappresenti un patrimonio intangibile davvero unico che non deve andare assolutamente perso.
La multiculturalità, presente tanto nei beni materiali quanto in quelli immateriali, è da sempre uno dei valori aggiunti della Sicilia.