Natale in Sicilia: presepi, zucco, scacciate e zicchinedda

Natali in Sicilia

Il Natale in Sicilia è ricco di tradizioni sacre, profane e gastronomiche.

Fino a qualche tempo fa l’atmosfera natalizia si cominciava ad avvertire solo a partire dall’inizio di dicembre, quando per la celebrazione dell’Immacolata Concezione si addobbava l’albero di Natale e si preparava il tradizionale Presepe. Adesso, influenzati dalle usanze provenienti dai paesi del nord Europa, il clima natalizio anche in Sicilia fa il suo ingresso con un po’ di anticipo.

Ogni luogo dell’isola secondo le proprie usanze si tinge di Natale con luci e decori.

La tradizione dei Presepi, molto sentita nel nostro territorio, è percepibile per la moltitudine di varianti, forme, dimensioni e colori che è possibile incontrare in ogni parte dell’isola.

Alcuni paesi si trasformano interamente in Presepi viventi, dove gli abitanti, tra il suono delle zampogne e le Novene, inscenano gli antichi mestieri. Tra i più rappresentativi c’è quello di Forza d’Agrò, borgo medievale che si tinge di un’atmosfera quasi fiabesca o il presepe vivente di Palazzolo Acreide.

caltagirone-presepe

Caltagirone, capitale della ceramica siciliana, è la città dei mille presepi. Qui il presepe rappresenta una vera e propria forma d’arte che impegna gli artigiani calatini durante tutto l’anno. Nella splendida cornice barocca la città s’immerge nello spirito natalizio, conciliando la centenaria tradizione dei presepi con i più moderni mercatini, addobbi e degustazioni di prodotti tipici.

zucco

Un’altra tradizione ancora viva in molte città della Sicilia orientale è quella dello “Zucco”, un falò che viene acceso la Vigilia di Natale davanti alle chiese. Questo è probabilmente un costume di origine pagana che deriva dai fuochi accesi anticamente in occasione del solstizio d’inverno per “aiutare” il sole a compiere il suo cammino e attorno al quale si danzava. In chiave cristiana viene idealmente considerato come il fuoco che scalda Gesù o che illumina la strada verso la capanna. Tale tradizione resiste ancora ed è molto sentita in alcune città. Un esempio è Acireale dove, nella magica scenografia della baroccheggiante Piazza Duomo, la comunità, religiosa e non, si riunisce attorno al fuoco per un momento di giubilo che unisce grandi e piccini.

Dappertutto, non solo in Sicilia, quando si pronuncia la parola Natale le prime associazioni di pensiero rievocano la famiglia e non ultimi il Cenone e il Pranzo di Natale, ciò che però contraddistingue i siciliani è il carattere “istituzionale” che si conferisce a tali momenti conviviali.

Le donne di casa cominciano a parlarne mesi prima. Si inizia a mangiare quando tutti i parenti si riuniscono, ma non si sa quando si finisce.

Sulle tavole imbandite a festa, una ricca kermesse di tipiche pietanze: dai taglieri iniziali ricchi di formaggi  e salumi tipici siciliani come il piacentino ennese, la tuma, il pecorino siciliano, la ricotta, il salame dei nebrodi, quello di suino nero, per passare alle crispelle con ricotta o con le acciughe, scacciate, frutta secca, baccalà fritto, timballo di riso, pasta al forno, falsomagro e finendo con una lunga lista di dolci tipici quali cannoli, cassate, crispelle di riso col miele, torrone, nucatole, paste di mandorle. A questi si andranno ad aggiungere anche pietanze meno tradizionali perché in Sicilia quando si parla di mangiare lo si fa come se si dovesse morire il giorno dopo e perché “melius est abundare quam deficere”.

Da quando si dà il via ai banchetti sarà infatti un continuo mangiare, un unico lungo momento scandito, eventualmente, da una pausa per i classici giochi natalizi.

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Anche nei giochi di carte le tradizioni hanno un ruolo importante: Sette e mezzo, la Tombola, Stop, Ti Vitti, il Mercante in Fiera e il più azzardoso Zicchinedda, che coinvolgeva prima solo uomini ma oggi anche donne in risate e grande caciara. Reso celebre dal “Giorno della Civetta” di Leonardo Sciascia e dalla sua trasposizione cinematografica, il gioco della Zicchinedda fonda le sue origini nel XVI secolo quando i Lanzichenecchi, da qui anche l’origine del termine, introdussero il gioco in Italia. Erroneamente assimilato al poker, rappresenta il “Re” dei giochi cattivi che ha preso piede nell’ambito delle tradizioni natalizie, riducendo sul lastrico i giocatori più sfortunati.

E così, tra amici e parenti, cenoni e pranzi, giocate innocenti o meno, si prosegue fino all’Epifania che tutte le feste porta via…

Per dare un assaggio delle tradizioni natalizie siciliane e traghettare verso il 2017, il Tour Sicilian Secrets Speciale Capodanno offre un’occasione imperdibile. Un itinerario di 8 giorni , con partenza da Catania il 26 dicembre in grado di proporre le mete più rappresentative dell’isola avvolte in un’atmosfera di festa.

 

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