CUORE DI RONDINE

libro

Il racconto della vita straordinaria del Comandante Alfa, uno dei fondatori del GIS 

Metti insieme la possibilità di poter raccontare una vita straordinaria insieme alla fortuna di trovare qualcuno capace di fermare su carta emozioni nascoste sotto una coltre di voluta durezza e, voilà…nasce CUORE DI RONDINE – Conto i respiri in attesa dell’ultimo, quello che non potrò mai raccontare, edito da Longanesi, opera prima – e si spera non ultima – del Comandante Alfa…uno dei fondatori del GIS.

Il mio approccio al libro, dettato da ragioni professionali, è stato vissuto all’insegna della curiosità, prima e dell’interesse, man mano che ne scorrevo le quasi 300 pagine: cosa spinge un uomo a mettersi continuamente alla prova in “operazioni” al limite dell’umanamente possibile e che pensiamo possano essere appannaggio esclusivamente di personaggi cinematografici?

Può essere solo lo spirito di avventura o c’entra uno spiccato senso dello Stato?

O, ancora, cos’altro può spingere un uomo a decidere di sacrificare una parte importante della propria vita, quella fatta della normalità e della quotidianità degli affetti, per seguire il proprio cammino professionale ed umano?

Ma, andando per ordine.

Già dalle primissime battute, quello che mi ha colpito è stata la grande atmosfera che un’ottima Stefania Piumarta riesce a ricreare, con uno stile fluido e di grande impatto emotivo, ed è a lei che, doverosamente, il comandante Alfa dedica un pensiero particolare, a fine libro. A lei che risulta bravissima nel trasferire, su carta, le emozioni di uomo abituato a vedere il mondo dalle fessure del suo “mefisto” (è così, scoprirò, che si chiama il cappuccio che ne copre il volto, per ovvie ragioni di sicurezza).

Un uomo il cui sguardo rimane concentrato sull’essenziale senza alcuna concessione alla distrazione, pena la vita. Propria, dei propri collaboratori e di coloro che è chiamato a salvare.

Il libro, autobiografico, è il racconto di una vita intera che parte dalla Sicilia dove è nato colui che, nel lontano 1977, venne chiamato a far parte di quel reparto speciale dei Carabinieri il cui acronimo è, per l’appunto, GIS (Gruppo Intervento Speciale), un reparto di elite da sempre caratterizzato dall’assoluta segretezza.

Lo vediamo bambino, prima…adolescente, dopo e sempre pronto a sfidare se stesso in avventure sempre più rischiose, sempre teso a spostare i propri limiti…a piccoli passi ma senza mai desistere o indietreggiare.

E’ lì l’imprinting che caratterizzerà un’esistenza intera, è lì che il Comandante Alfa imparerà, ad esempio, l’arte dell’attesa…quella del momento più opportuno per agire…come quando, bambino, aspettava – con enorme pazienza – il momento di centrare una rondine per poterne mangiare il cuore, quale atto di grande coraggio: da qui il titolo evocativo del libro.

Il tessuto narrativo prende l’avvio da un pomeriggio del 2004, quando…in missione di pace in quell’IRAQ che non riesce a trovare pace…il comandante Alfa riannoda i fili di un percorso professionale caratterizzato da svariate missioni, da operazioni che l’hanno visto protagonista, insieme al gruppo dei suoi uomini, con cui ha sempre operato in simbiosi perfetta (da quella nel carcere di Trani durante una rivolta di detenuti per poi passare alle fasi di liberazione della piccola Patrizia Tacchella, rapita nel 1990 a soli 8 anni. Ma sono solo due esempi, eh?).

Il racconto della vita militare…in seno al quale il Comandante dedica un ricordo particolare all’attentato di Nassyria in cui perirono, nel 2003, alcuni cari amici e colleghi…si interseca con il racconto di una vita privata negata o vissuta con enormi sacrifici, spesso affidata alle parole scritte.

Il suo è un lungo racconto…quasi una confessione…dove la paura, compagna inseparabile ed il coraggio, necessario per poter portare a termine ogni operazione, si alternano con la consapevolezza di un impegno totalizzante che non ammette ripensamenti, a difesa di quei valori di libertà e di democrazia cui ha dedicato, e dedica, tutta la propria vita.

Una partita a scacchi con la vita, in definitiva…un libro da leggere tutto d’un fiato il cui ricavato, per espressa volontà dell’Autore andrà all’ONAOMAC (Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma dei Carabinieri).

Concludendo, quale omaggio al Comandante Alfa, che certamente conoscerò nella tappa catanese di presentazione del libro, in programma il prossimo 16 aprile – alle ore 17.00 – presso la sede della Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Catania, dietro suggerimento di Stefania Piumarta e, per gentile concessione dell’enogastronomo Maurizio Artusi, voglio riportare qui la ricetta di quella Minestra di Tenerumi che per il Comandante Alfa, così come si evince dal libro, ha il profumo della sua infanzia a Castelvetrano con la certezza che, riannodando i fili di un’intera esistenza, voglia riconfermare la propria ferma volontà di continuare il percorso intrapreso.

Circa l’origine della ricetta, purtroppo, non abbiamo notizie certe…essa si perde nella notte dei tempi e presenta infinite varianti dal nord al sud, dall’ est all’ ovest della Sicilia, da paese in paese, da famiglia in famiglia…differenze minime, sufficienti però ad accendere dispute calde e convinte, come spesso avviene dalle nostre parti.

Va da sè che la variante che segue, tiene conto della provenienza del Comandante Alfa ed è tipica pertanto della parte occidentale della Sicilia, e fu redatta dalla mamma dell’Artusi a cui va il nostro affettuoso ricordo.

Silvia Ventimiglia – 14 marzo 2016

Minestra di tenerumi

Ingredienti:
Pasta tipo spaghetti o linguine
Tenerumi
Zucchina lunga
Olio
Pomodoro maturo
Aglio
Sale

Preparazione: Mondare e lavare tenerumi e zucchine.
Tagliare grossolanamente le foglie di tenerumi e a quartini le zucchine.
Sbollentare entrambe le verdure.
In un tegame preparare un soffritto di olio, aglio, pomodoro pezzetti e far cuocere per qualche minuto (laddove servisse aggiungere l’acqua dei tenerume).
Scolare le verdure e passarle sotto acqua fredda così da mantenere verde l’aspetto.
Utilizzare l’acqua di cottura dei tenerumi per allungare il soffritto, quindi portare ad  ebollizione ed aggiungere la pasta precedentemente spezzettata con le mani.
Pochi minuti prima della fine della cottura della pasta aggiungete le verdure, servite bollente e…buon appetito!

(Fonte: www.cucinartusi.it)

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