De Fino and friends
Un lavoro di squadra dietro il successo del giovane stilista catanese Giacomo De Fino
Per raccontarVi di questa bella avventura, privata e professionale, non posso prescindere dalla conoscenza diretta che ho di Lui, di Giacomo De Fino…per me, semplicemente Giacomino o Giaky, come – con un appeal più adatto alla Sua giovane età – preferisce farsi chiamare dai Suoi amici.
Fino a qualche mese fa, chiedendoGli cosa avrebbe amato fare nella vita…la Sua risposta “Non ho sogni!” devo riconoscere che mi spiazzava. Senza sogni, temevo che la Sua vita andasse verso una deriva senza appello che, spesso, è la cifra di tanti giovani cui stiamo lasciando in eredità un mondo né stimolante né accogliente. Insomma, come Alfredo in “Nuovo cinema Paradiso” avrei preferito anziché sentirlo parlare delle difficoltà, della mancanza di prospettive e blabla…avrei preferito, dicevo…sentir parlare di Lui. E sono stata accontentata!
Grande, pertanto, la mia meraviglia quando ho letto di Lui nientemeno che in un articolo apparso sul Corriere.it come simbolo di una gioventù che si da da fare per contrastare la crisi, investendo sui propri sogni. Che magari, a primo acchito, non ardono esattamente di quello che definiamo con pomposità “sacro fuoco” ma che, comunque, hanno la loro dignità ed è giusto seguirli.
E Giacomo ha investito sulla moda. Magari non sarà stata la classica folgorazione sulla Via di Damasco ma l’interesse per la moda ha preso il sopravvento, Gli ha permesso di trovare la Sua strada ed oggi il treno del giovane stilista catanese corre veloce e sembra che aumenti di velocità, sempre più.
La concretizzazione di un’intuizione, la Sua, che l’ha portato ad iscriversi ad un corso di taglio, cucito e confezionamento, che ha avuto la sua prima concretizzazione nello shooting fotografico realizzato di recente in quella meravigliosa location che è il Castello del Duca di Misterbianco.
E così, a soli 22 anni, Giacomo De Fino ha presentato la prima parte della Sua collezione “Primavera/Estate 2015” dal titolo “Jealous” in onore della cantante americana Beyoncè le cui canzoni non mancano mai sul Suo profilo Fb, a riprova di una grande passione ed amore sconfinato.
Letto l’articolo, raggiungo telefonicamente Giacomo. I complimenti sono d’obbligo e Lui, come cifra del Suo carattere…con leggerezza…si schermisce “Sai, la crisi ha giocato il suo ruolo, eh? Insomma, in mancanza di sbocchi di altro tipo, ho fatto ricorso a quello che per me è stato sempre un semplice interesse per la moda, nulla di più…eh? Ho pensato, allora, a buttarmi a mare…senza saper nuotare e senza l’ausilio del salvagente e voilà…i risultati mi dicono che ho fatto bene! Nuotare, in certi casi, è l’unico modo per non annegare! A me sta andando bene e ne sono felice. Sarei, però, ingrato se parlassi di un successo solitario. No, il mio è il successo di un gruppo di persone che, prima ancora di me, hanno creduto nella possibilità di valorizzare questo mio talento per stoffe e creazioni. Il primissimo pensiero va a chi ha contributo fattivamente alla realizzazione di quello shooting fotografico di cui parlavi…Cristina Nicotra (Make up artist), la bellissima modella Sonia Gentile, il fotografo Angelo Di Guardo. Oltre ai vari soggetti che hanno lavorato a questo progetto, a vario titolo. Certo c’è ancora molto da fare e, sicuramente, dovendo completare la mia formazione, seguirò stages all’estro volendo, però, tornare nella mia terra e mettere a frutto le conoscenze che, certamente, farò”
E quanto conta l’appoggio della famiglia, Giacomo?
” Per me è fondamentale l’appoggio di chi mi vuol bene, nell’ambito familiare e delle amicizie. L’affetto è il carburante indispensabile per andare avanti. in ogni aspetto della vita…professione compresa”
Quale l’immagine di donna che vuoi veicolare con la Tua moda?
” Quello che voglio è sdoganare l’immagine della donna “curvy”, quella con tutte le curve al posto giusto. Stile anni ’50, per intenderci. Non se ne può più di modelle anoressiche e di vestiti, di sartoria, adatti a donne che nella realtà non esistono. Ecco, voglio dare il mio piccolo contributo a portare avanti il progetto di una “donna/donna” più vicina allo stereotipo della donna della porta accanto”
C’è qualche materiale o tessuto che privilegi?
“Guarda, io adoro la calda lana ma anche il cotone. L’importante è che si tratti di materiali di qualità. Il pizzo, poi, lo aggiungerei dovunque…”
Progetti a medio e lungo termine?
“Come dicevo, scappare dall’Italia…perfezionare la mia preparazione ma per poi…tornare!”
Sentirlo così sicuro, Lui che è sempre stato un passo indietro…sempre attento a rispettoso dell’altrui sensibilità…quasi in un atteggiamento rinunciatario…mi fa chiudere il telefono con una bellissima sensazione…quella di essermi sbagliata a giudicare frettolosamente Giacomo, e con Lui tutti i giovani di questo squarcio di millennio. Basta dar Loro il tempo di trovare la Loro strada, con tranquillità, e…il gioco è fatto.
Ad majora sempre, Giacomo!
Silvia Ventimiglia Dicembre 2014