A Tu per Tu con Marina Francaviglia, Consigliera regionale AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro)

Quello che le donne…dicono!

Mentre vado all’appuntamento con la protagonista di questa mia nuova intervista, mi sorprendo a pensare che, quest’anno su 4 personaggi finora intervistati, 3 sono donne e ciò in controtendenza rispetto allo scorso anno quando, su una quarantina di ritratti, solo il 10% è stato appannaggio di rappresentanti del cosiddetto “gentil sesso”. E non per scelta. Né mia né Loro. Solo una casualità. Quest’anno, invece, con oggi, sarà un vero tris d’assi. Ognuna splendida rappresentante di una diversa generazione, tutte fuori dal coro, tutte capaci di passare dal “silenzio” atavico, in cui spesso sono state e sono costrette le donne, alla “parola”. Modi diversi di essere donne, di raccontare il proprio privato con la stessa scioltezza con cui parlano del proprio lavoro o dell’impegno sociale che portano avanti con costanza, serietà e grinta senza mai dimenticare la propria femminilità. Donne protagoniste del proprio destino. Tutto questo ed altro è Marina Francaviglia ed è, pertanto, con rispetto ed ammirazione che premo rec e….

Sono qui con Marina Francaviglia, Consigliera regionale dell’AIRC. Quindi, con Lei, oltre a conoscerLa, cercheremo di fare il punto sulla situazione della ricerca in Sicilia. Innanzitutto grazie di aver accettato il nostro invito.

R. Grazie a Voi d’avermi invitata. D’avermi considerata tale da poter essere intervistata…

Per noi è un onore. Allora, Marina…com’è nelle corde delle nostre interviste cercheremo di scavare un po’ nel Tuo privato. Tu sei catanese doc, classe ’41, e sei figlia di quel professore Francaviglia, grande clinico e luminare della medicina catanese…ecco, com’è stato crescere, da figlia unica, all’ombra di cotanto padre?

R. Beh!…Vi devo dire che ha 2 aspetti di grande rilevanza. Uno positivissimo, naturalmente, perchè mio padre era una persona, oltre che straordinaria nella Sua professione, straordinaria come padre. Mi viziava in una maniera fantastica. Io ero il…centro di tutta la Sua attenzione e, da un’altra parte, negativa perchè pensaTe che…poi crescendo…ho sentito di avere una grande eredità. Non ero solo Marina… ero la figlia di….Essere la figlia di…portava a capire di avere delle responsabilità. Non potevi essere sciocca. Non potevi essere leggera. Non potevi fare delle cose che non andavano bene e, quindi, tutto questo naturalmente può anche pesare un po’ …Però è stimolante! CapiTe che…è una cosa veramente bella, anche.

Certo! Quindi…rose ma anche spine. Dicevamo figlia unica. Tu sottolineavi nelle Tue note biografiche che sei stata figlia di genitori apprensivi ma liberali. Hai frequentato scuole laiche fino ad approdare all’Università di Catania dove Ti laurei in Scienze Politiche. Cosa pensi che Ti abbia dato, di più o di diverso, la frequentazione della scuola laica rispetto alla scuola cattolica?

R. Io non vorrei essere lesiva di alcuna idea che si possa avere. Però Vi devo dire che la scuola laica era una scuola che Ti permetteva di avere una Tua personalità, una Tua indipendenza, di crescere senza avere delle costrizioni eccessive. Essere seguita…non costretta nelle Tue idee. Avere la possibilità di essere Te stessa, che già è una scuola di vita, e crescendo ho capito questo e poi l’ho applicato in seguito con i miei figli, naturalmente. Le scuole confessionali, da piccola, le guardavo con rispetto ed invidia…come fossero dei posti meravigliosi. Crescendo, invece, ho capito che andare in una scuola laica, poi proseguire al “Cutelli”…era un posto di grande…grandissima libertà. Si può dire questo? Avevamo dei professori straordinari. Il professore Sambataro che, chi è andato al “Cutelli”, si ricorda. Si ricorda di questo professore Sambataro, mitico…con la sigaretta in bocca in classe che, oggi, se si pensa a questo…ma noi Lo seguivamo come se fosse un Vangelo…scrivevamo pagine e pagine di quaderno su quello che Lui diceva durante le lezioni. E questo è stato molto…molto importante per me, sicuramente.

Poi, dopo la laurea, una prima esperienza lavorativa come Assistente universitaria. Questo per 3 anni e poi Ti dedichi alla traduzione di libri. In particolar modo, Ti cimenti nella traduzione di una collana di studi storici…”Da Cavour a Mussolini”. Forte di questo impegno, Ti chiedo…che idea Ti sei fatta dell’attuale quadro storico? Siamo in pieno “corso e ricorso” oppure stiamo vivendo, come dire, una situazione originale…purtroppo per noi?

R. Beh! Ti devo dire che sono delle situazioni storiche completamente diverse. Io ho tradotto un libro di Denis Mack Smith che è uno storico di grande importanza…inglese. E Denis Mack Smith studiava e preparava i Suoi libri sugli archivi in Spagna perchè non ci sono degli archivi sufficienti della storia siciliana….. della storia siciliana ed italiana in Italia, e Lui ricercava negli archivi madrileni, negli archivi di Barcellona ed il Suo…la Sua visione del Risorgimento era una visione che disincantava perchè questi miti che abbiamo studiato a scuola…questo Garibaldi, grande eroe…grande Eroe dei Due Mondi…In fondo Garibaldi era un mercenario che si offriva a chi Lo pagava di piu’ e Cavour, che era un furbacchione di tre cotte, Lo usava per i Suoi scopi di conquista territoriale. Insomma, l’idea di Regno era un’idea molto vaga…era piu’ una conquista territoriale questa Unità d’Italia che poi…l’Italia non è stata mai unita. Insomma, era una creazione mentale di Cavour che, poi, ha trasformato in una realtà. E la situazione attuale…non Ve lo so dire…la situazione attuale è difficilissima. Cioè…restiamo sempre una Nazione che non ha un’identità nazionale. Io sono convinta che, tra il Nord ed il Sud dell’Italia, c’è una differenza incredibile ma non che il Nord sia meglio o il Sud sia peggio. Sono 2 identità completamente diverse. Federico di Svevia diceva che la Sicilia doveva essere il Nord dell’Africa… non il Sud dell’Europa. PensaTe come siamo piu’ vicini e piu’ simili e piu’ congeniali ad un popolo africano che non allo svedese. E questa differenza, veramente, era molto importante. E tuttora…trovo che ci sia questa divisione e che dell’Italia…questo Bossi, questo…nostro Sud, questo partito dell’MPA sono 2 partiti che, in fondo, vogliono ricreare le divisioni che c’erano in Italia prima…il Ducato di Parma…il Lombardo Veneto…il Regno Vaticano. Insomma, tutte identità completamente diverse.

Senti, scorrendo ancora brevemente le Tue note biografiche, leggo che rimani vedova nel 2005. La Tua vita è sconvolta da quel male al quale hai dedicato veramente gli ultimi 20 anni delle Tue energie però…di questo ne parleremo magari nella seconda parte di questa intervista. E leggo che hai 2 figli le cui attività spaziano in campi creativi. Una è Francesca…chitarrista in una band ed Antonio, grafico pubblicitario e fotografo. Ti chiedo come una persona razionale e pragmatica come Te riesca a fronteggiare tanta creatività.

R. Io devo fare la storia della mia famiglia, scusaTemi. Non è che sono famiglie così…importantissime ma famiglie di grande cultura e devo dividerle in 2 parti. La famiglia Francaviglia, cioè la famiglia di mio padre…erano tutte persone molto dotte…umanisti, studiosi, giuristi, medici, ecc…La famiglia di mia madre, invece, che si chiamava Di Maria…era originaria di Acireale e aveva un grande orgoglio di essere nata ad Acireale! Pensa che mio nonno, il padre di mia mamma, era Intendente di Finanza e non ha mai vissuto in Sicilia perchè girava per l’Italia, trasferito per il Suo lavoro…Però, appena Sua moglie restava incinta, La prendeva e La portava ad Acireale perchè diceva che i Suoi figli dovevano nascere tutti in Sicilia. Per dire…così una cosa aneddotica! Agli inizi del ‘900, immagina Tu cosa significava da Treviso venire ad Acireale per far nascere i bambini. E in questa famiglia di mia madre sono stati tutti un po’ artisti. Uno zio suonava il pianoforte…un’altra zia componeva poesie…tutte queste cose così…Mia madre che si chiamava Clelia Di Maria, io La voglio ricordare perchè era una personalità…straordinaria, dipingeva. Aveva, veramente, un grande dono di…pittura, di creatività ed io penso che i miei figli abbiano preso da questo ramo Di Maria, sicuramente perchè…io ho preso da mio padre perchè ho sempre studiato materie umanistiche, ho sempre amato questo tipo di interessi. E questi ragazzi sono straordinari! Io sono stata abituata con mia mamma la quale, ogni tanto, spariva perchè si ritirava nella casa che avevamo a Nicolosi…dipingeva…portava tele enormi…poi partiva, andava a fare mostre. Quindi, ero un po’ abituata a questa cosa però…devo dire…che mio marito, invece, veniva anche Lui da una famiglia tradizionale…dove tutto doveva essere…la laurea…le professioni liberali…queste cose molto importanti e, quindi, io…quando i miei ragazzi hanno manifestato queste tendenze così artistiche, forse, io ero già pronta ad affrontarle e mio marito ha un po’ sofferto perchè pensava di vedere notai…medici…chi lo sa che! Ed invece abbiamo avuto tutte le esperienze completamente diverse.

logo AIRC
Logo AIRC

Ripercorrendo il Tuo curriculum vitae, mi accorgo che non Ti sei fatta mancare assolutamente nulla. Leggo che, nell’80, diventi socia e poi Presidente dell’ANDE (Associazione Nazionale Donne Elettrici), un’Associazione che si pone e si offre alle donne come strumento per prendere parte in maniera attiva…no?…alla vita della nazione. In una battuta, Marina. Ma com’è che nel 2009, nonostante nella compagine di governo ci siano ben 4 rappresentanti di sesso femminile, la questione delle Pari Opportunità tiene ancora banco?

R. Questo è un tasto estremamente dolente perchè noi siamo una generazione che ha lavorato per le giovani di ora perchè, negli anni 70-80 ed anche 90 possiamo dire, c’è stato un movimento fortissimo per raggiungere la parità…perchè le donne avessero ruoli piu’ importanti ecc.. Io non dico “Dichiariamo fallimento” ma, sicuramente, la cultura di oggi è una cultura del corpo, è una cultura dell’estetica…soltanto. E’ una cultura dell’apparire che ci fa stare male…noi che abbiamo, veramente, dato tanto! E quest’associazione ANDE, che ancora esiste ed è un’associazione, secondo me, molto importante, raccoglie ancora donne che non leggono il giornale, cioè non si informano. Ed allora, noi cerchiamo di farle partecipare alla vita di tutti i giorni. Cioè, ancora oggi, succede questo nella vita della donna! E questo è grave!

E, quindi, la colpa è anche di noi donne!

R. E certo! La colpa è anche di noi donne! Un po’…la colpa è di noi donne. Un po’. Devo dire che, in questo momento, veramente la cultura che viene istillata nelle giovani è una cultura sbagliata. Non è una cultura. E’ soltanto un pensare di avere tante cose…l’”Avere o l’Essere” di Fromm (Si riferisce, chiaramente, al libro edito nel 1977 dal grande psicoanalista e sociologo tedesco Erich Fromm) si presenta in maniera molto evidente ed è un Avere e non un Essere. Mi piacerebbe che le donne oggi pensassero di avere tante possibilità, di avere dell’indipendenza che non è un’indipendenza economica. E’ un’indipendenza mentale che è fondamentale perchè Tu abbia la Tua dignità e sia una persona che può veramente vivere la Sua vita. Poi…puoi avere un marito, puoi avere dei figli, puoi amare follemente un uomo e dipendere da Lui per tante cose…ma se Tu hai la Tua indipendenza mentale…sei già un’altra persona.

Ecco, procedendo Marina, lungo le tappe della Tua vita… una vita pienamente vissuta… leggo di Tue importanti esperienze politiche sempre in area liberale. Ecco, quello che Ti chiedo da donna…le donne oggi hanno, o no, un peso specifico reale nella vita politica del nostro Paese?

R. Io penso che non ce l’abbiano affatto il peso politico…reale… perchè sono poche, perchè non sono unite. Questa è la cosa piu’ importante. Come Associazione di Donne Elettrici abbiamo fatto delle campagne…”Donne votaTe per le donne”. Se ci pensi, non c’è solidarietà fra le donne e questa è la cosa peggiore, quella che ci rovina mentre gli uomini hanno una solidarietà straordinaria, hanno la forza del clan che noi non abbiamo ed allora, se avessimo solidarietà e rispetto per le nostre amiche, forse potremmo fare molta piu’ strada.

Ospite proprio della scorsa puntata è stata Cinzia Renzi, Presidente nazionale della FIAVET ( Federazione Italiana Agenti di viaggio)…Lei raccontava, prima donna ad essere stata eletta come Presidente, di essere stata eletta con i voti degli uomini e non delle donne. Questo a riprova….Ecco, ma Ti chiedo. Quali sono le peculiarità che una donna potrebbe mettere a disposizione della politica e della società?

R. Guarda. E’ una cosa ormai trita e ritrita ma, sicuramente, il buonsenso. Sicuramente la diplomazia che abbiamo noi innata…la forza di mettere pace, di unire, di…

…mediare!

R. Di mediare, ecco. Brava! Di mediare fra le persone. Questa è una nostra peculiarità straordinaria e poi, anche se abbiamo una spinta al litigio, sappiamo essere un po’ così permalosette…però sicuramente sentiamo moltissimo la “cosa pubblica”. Abbiamo il senso dello Stato innato, io trovo, perchè amiamo la nostra città…amiamo il nostro territorio…amiamo i nostri figli in una maniera talmente viscerale che, sicuramente, questo modo di amare i figli si trasmette nel modo di amare chi Ti sta attorno.

Ricordo, inoltre, che a Catania Tu hai fondato la sezione del Movimento femminile sempre del Partito Liberale e Ti sei battuta per il riconoscimento della Consulta femminile. Comunque sia, passiamo al Tuo impegno in favore dell’AIRC. E’ la fine degli anni 80 quando diventi socia dell’AIRC e, poco dopo, ne vieni nominata responsabile per Catania e provincia fino ad oggi che ne sei Consigliera regionale. Marina, in due parole. Due parole sull’attività dell’AIRC che vorrei ricordare agli ascoltatori è il principale polo privato di finanziamento della ricerca sul cancro in Italia e ne copre il 40% della spesa globale con un ruolo spesso di sprone e di coordinamento rispetto alle altre associazioni. Compito dell’AIRC quello di raccogliere ed erogare fondi ma anche, e soprattutto, quello di fornire una corretta informazione. Questo perchè ? La gente è ancora poco informata?

R. Si. Le persone sono poco informate. Devo dire che, sicuramente, in questi ultimi anni si sono fatti passi avanti grazie alle campagne che ha fatto l’AIRC e si è sviluppata la coscienza della prevenzione. Noi abbiamo insistito molto sulla prevenzione perchè, da un punto di vista scientifico, gli studi e la ricerca hanno fatto capire che la prevenzione e la diagnosi precoce sono 2 aspetti importantissimi perchè ci si ammali meno di cancro. Allora, la prima cosa è ammalarsi meno. Poi la seconda cosa, che l’AIRC ha perseguito, è la diagnosi precoce. Fondamentale, importantissima perchè il professore Veronesi…precursore di tutte queste vicende…della cura del tumore…ha detto sempre che, quando un tumore…mettiamo un tumore al seno, viene scoperto in fase precoce, la guarigione è al 99%. Se Tu perdi tempo, e quel piccolo nodulo diventa qualche millimetro piu’ grande, purtroppo le percentuali diminuiscono così anche per il melanoma. I melanomi, che tutti conosceTe…quelli che sembrano dei nei ma, invece, sono delle forme cancerogene, se prese all’inizio sono sicuramente forme da cui si guarisce. Se prese in ritardo…il melanoma è una cosa gravissima, è una forma molto feroce di tumore. E purtroppo…è letale. Quindi, il concetto di prevenzione è stato quello che abbiamo cercato piu’ di inculcare nei nostri soci, nei nostri amici e…cittadini, e in Sicilia ed in tutta Italia, e questa prevenzione l’AIRC l’ha anche attuata fornendo e passando quindi alla diagnosi precoce…fornendo oltre agli imput sugli stili di vita, su quello che si mangia, sullo sport, sul movimento…sulla possibilità di avere un’idea di come pensare al proprio corpo…ha dato tante apparecchiature cioè i fondi che sono stati raccolti sono stati, in molta parte, dati in apparecchiature per la prevenzione. In Sicilia circa 10/15 anni fa sono stati dei mammografi: uno per esempio a Ragusa, uno a Caltanissetta…mammografo che, 15 anni fa, era uno strumento che avevano pochi ospedali e… c’erano solo dei centri privati. La diffusione di questi mammografi ha fatto si che la percentuale di persone, di donne, che si ammalano…che muoiono proprio di tumore alla mammella… è sceso in una maniera incredibile. E così anche per il melanoma. L’AIRC ha donato, ad una struttura catanese, un’apparecchiatura che si chiama videodermotoscopio che serve per individuare questi melanomi. Questo li memorizza e poi il neo o melanoma che sia…siccome si modifica nel tempo, si memorizza, si scannerizza e si mette da parte. Poi, dopo un anno, per esempio…vai a fare il controllo e vedi se quella macchia si è modificata. La modificazione significa che c’è un pericolo.

Campagna AIRC
Comunicazione AIRC

Ecco, quindi…la prevenzione “salvavita”, assolutamente. Io Ti chiedo, scendendo nel privato, dicevamo ad inizio di trasmissione che Tu sei vedova dal 2005 proprio perchè Tuo marito ( Mi riferisco al noto cardiologo catanese, Prof. Francesco Sorrentino) è stato colpito da un tumore al colon. Ecco, cosa deve sapere chi vive un’esperienza di questa anche come familiare rispetto al dramma del cancro?

R. Guarda. Questa cosa del tumore al colon…Ormai da quando è mancato mio marito, o comunque da quando si è ammalato… insisto molto perchè è un’altra malattia di cui non si deve morire. Mio marito purtroppo è mancato. L’ha scoperto tardi ma Lui perchè…era medico. I medici sono un po’ restii a fare questo tipo di prevenzione. Non so perchè. Hanno una specie di diffidenza verso Loro stessi. E, quindi penso sempre che se Lui…quando è mancato aveva 65 anni…se a 60 anni si fosse fatto una colonscopia…probabilmente sarebbe sopravvissuto. Ancora non si fanno gli screening del colon…perchè sono molto difficili e molto costosi purtroppo…però la coscienza di ognuno è che…FateVi una colonscopia. FateVela! E’ una cosa assolutamente indolore. E’ una cosa semplicissima. Vi salva la vita! Poi, chi ha avuto dei familiari con un tumore al colon…i figli, ad esempio, devono…a 40 anni… fare una colonscopia. Questo è importantissimo perchè la colonscopia puo’ scoprire dei piccoli polipi che vengono tolti e…tutto va bene. Non succede niente. Eh…FateVela! FateVela!

Mi chiedevo…al di là dell’aspetto medico…come affrontare un tumore? Insomma, ci sono gli strumenti idonei per aiutare chi si ammala di tumore ma anche i familiari che stanno accanto?

R. Ma sai…gli strumenti Li trovi da Te. Non c’è niente da fare! Mio marito è stato operato all’Istituto Europeo di Oncologia a Milano dal Professore Veronesi e questo è un ospedale straordinario, organizzatissimo veramente…una struttura all’avanguardia. Lì c’era un gruppo di persone, di volontari, che facevano assistenza psicologica ai malati ed ai parenti dei malati. Però Vi devo dire che la forza bisogna trovarla dentro se stessi. Non c’è niente da fare. Ma è un’esperienza straordinaria. Mio marito è stato una persona molto serena in tutto questo ed è stato sereno anche perchè, io voglio tornare sull’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, perchè la ricerca ha fornito dei mezzi oggi che 10 anni non erano ancora possibili cioè delle chemioterapie mirate, delle chemioterapie che Ti fanno stare bene… Tu fai chemioterapia, poi Te ne vai a lavorare, viaggi, sei una persona assolutamente normale e questa è una grande conquista della ricerca scientifica. Quindi, aiutaTe l’AIRC perchè l’AIRC significa portare avanti tutti questi studi che ricadono sul malato. Allora la ricerca non è una cosa lontana che chissà dove si fa…in quale laboratorio…dove c’è lo scienziato pazzo che scopre la “cosa” con l’eureka. No, la ricerca è una cosa talmente seria e talmente globale ormai che gli studi si fanno in concerto fra gli scienziati. E i risultati sono incredibili perchè, oggi, ammalarsi di cancro significa avere speranze di guarire o, comunque, avere speranze di una vita buona, di una qualità di vita buona…accompagnando la malattia… che è già una conquista grandiosa. Allora, direi che di ragioni per aiutare l’AIRC ce ne sono tante. Abbiamo parlato della prevenzione, delle apparecchiature, delle borse di studio, della ricerca…ma la cosa piu’ importante è che questi fondi ritornano in Sicilia. C’è un ricreare una situazione di aiuto ai giovani ricercatori nell’ambito della regione siciliana. Infatti, per 3 anni per esempio, è stato finanziato uno studio sulle leucemie…quelle piu’ gravi…condotto dal Professore Giustolisi, che è un importantissimo ematologo, e questo studio, che ha visto il coordinamento dei centri siciliani di Palermo, Messina, Catania ed Enna, ha portato a dei risultati talmente importanti che l’AIRC lo ha rinnovato per altri 3 anni, coinvolgendo anche la Calabria. Quindi, vedeTe…non è questa idea che, tante volte, si dice “Ah questi soldi che diamo…dove vanno ? Non tornano”. Tornano. Tornano e…in maniera concreta.

Ecco. Come aiutare l’AIRC…so che c’è un’iniziativa a cui tieni particolarmente. Si tratta di una lotteria pro AIRC la cui estrazione avverrà mercoledì 2 dicembre. Vogliamo dire 2 parole su questa iniziativa, Marina?

R. Certamente, certamente…Anzi, Vi dico “Aiutatemi e cercate di collaborare con noi!” Questa lotteria è un mezzo per raccogliere dei fondi. I biglietti costano solo 2 euro e 50, quindi un…niente! I premi sono veramente fantastici perchè vanno da un ciclomotore Piaggio, a un soggiorno di 8 giorni a Sharm el Sheik, ad una crociera sulla Costa Pacifica per 2 persone e…altri premi. Ce ne sono 11, pensaTe! Arrivano fino ad un home cinema. Insomma, tante cose molto appetibili e …CercaTe di aiutarci! Allora, Vi do l’indirizzo della sede della nostra Segreteria che sta in Via Francesco Riso 78 ed il telefono è 095/506848. PoTete telefonare la mattina. C’è una segretaria e poTete prendere questi biglietti. Anzi, se prendeTe qualche blocchetto e lo vendeTe agli amici…ci faTe un regalo, veramente.

Marina, siamo veramente in conclusione. In una battuta. Abbiamo parlato di una vita veramente…piena. Molto impegno ma anche tante soddisfazioni e…cos’altro?

R. Tante soddisfazioni, davvero. Perchè se qui c’è Silvia Ventimiglia ad intervistarmi, vuol dire che…qualcosa nella vita l’ho fatta e magari non sono diventata professore universitario ma mi sono impegnata. Mi sono impegnata perchè ho ricevuto, come dicevo all’inizio, delle spinte intellettuali e psicologiche da chi mi stava alle spalle ed allora il volersi adeguare…il voler essere all’altezza…volere portare avanti un nome di cui io sono molto orgogliosa, Vi assicuro…è stato un impegno nella vita, per me.

E di grande stimolo. Che dire? Ringraziamo la nostra ospite, la dottoressa Marina Francaviglia, Consigliera regionale dell’AIRC. Alla prossima!

Premo stop. Mi accorgo di essere tornata alla mia scellerata abitudine di “sforare” sui tempi. Troppo ghiotta l’occasione, troppe le tappe di una vita talmente piena…quella di Marina Francaviglia…difficile da contenere in 20 minuti di registrazione. Luogo prescelto per il nostro incontro uno splendido terrazzo da cui sembra di poter allungare la mano e toccare lo spettacolare castello di Aci. E’ un pomeriggio caldo e luminoso che permette allo sguardo di allungarsi fino al punto dove il cielo ed il mare s’incontrano. Mi sorprendo a pensare che anche le donne, guardando lontano, sempre piu’ lontano, sono riuscite a spostare il limite e a raggiungere posizioni, fino a qualche anno fa, impensabili. E questo grazie ad altre donne come… Marina Francaviglia. Grazie, Marina…da tutte Noi!

Silvia Ventimiglia – Ottobre 2009

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