A Tu per Tu con Fernanda Paternò Castello, pittrice

Fernanda Paternò
Sulla sx Fernanda Paternò con il figlio Claudio Majorana ed una cugina

Una moderna nobildonna… d’altri tempi!

Il mio primo “incontro” con Fernanda Paternò Castello è avvenuto in modo singolare, qualche anno fa, quando una coppia di sposi pensò bene di omaggiare amici e parenti, anziché con la scontata ed il piu’ delle volte inutile bomboniera, con una splendida stampa tratta da un disegno a china ed acquarello firmato dalla nostra protagonista. Fu amore a prima vista! Da subito, quel pezzo… con i suoi colori tenui, i suoi contorni indefiniti…tratto inconfondibile di Fernanda, fa bella mostra in casa mia. Ed è a quell’atmosfera, carica di suggestioni, che faccio riferimento ogni qualvolta mi succede qualcosa che urti la mia sensibilità… ogni qualvolta la volgarità e la mediocrità, purtroppo sempre piu’ imperanti, fanno capolino nella mia vita. Guardo quell’immagine e mi pacifico. Questo è il segreto dell’ arte…di quella vera, perlomeno! Da quel primo “incontro”, dicevo, è passato qualche anno e Fernanda è “rientrata” nella mia vita portando sempre quel bagaglio di eleganza, di classe che avvolge tutta la Sua persona. E non è piaggeria. Lei è un’indiscussa maestra di stile e… non solo in campo artistico! E’ rientrata nella mia vita, dicevo, anche attraverso i racconti dei “vecchi” del nostro amato paese, Viagrande. Il ricordo “ ‘da marchisa” (“della marchesa”, per i lettori non siciliani) e dei Suoi tre splendidi figli, in particolare di Fernanda… la piu’ simile alla madre – sottolineano – nell’amabilità dei modi e nella vivacità del carattere…è ancora vivo, presente e testimone di un tempo che sempre piu’ viene rimpianto. Ecco, se Viagrande potesse assurgere al rango di piccolo regno…quella dei Paternò Castello di Carcaci ne sarebbe considerata, a ragione, la famiglia reale. Anche la casa in cui Fernanda è cresciuta, con il suo parco dimora di alberi secolari, con una natura lussureggiante di impareggiabile incanto, è ancor oggi simbolo del suggestivo borgo di Viscalori ed è qui che è cresciuta la nostra protagonista a contatto con una bellezza di luoghi a portata di mano… di atmosfere incantate… che, sicuramente, avranno avuto la loro parte nella definizione di una personalità così complessa ed affascinante. Il nostro primo incontro reale è, poi, avvenuto grazie ad un’amica comune, Nica Matarazzo, anche Lei splendida interprete dell’essere aristocraticamente moderne e… il resto è storia dei nostri giorni. Detto questo, non potevo non pensare a Lei per arricchire ulteriormente la mia galleria di ritratti ed allora…premo rec.

Innanzitutto, Fernanda, grazie per aver accettato di essere mia ospite.

R. Grazie a Te Silvia. Sono pronta a rispondere alle Tue domande.

Allora, come saprai le interviste hanno la pretesa di farsi un po’ gli affari dei miei ospiti. Insomma, parto dal privato per poi ampliare, diciamo, gli aspetti pubblici. Tu sei catanese di nascita ed appartieni ad una delle famiglie aristocratiche piu’ importanti del panorama non solo siciliano ma… italiano, discendente addirittura da ben 3 casate reali. Ecco, è un’eredità questa sicuramente impegnativa no? Questa appartenenza, Tu come l’hai vissuta ? Piu’ come privilegio o, come dire, limite? Una condanna a dover essere sempre all’altezza del Tuo cognome ?

R. No, assolutamente. Non sento di essere stata condannata anzi…tutto questo lo considero un bel contorno a tutto quello che faccio sia per quello che mi danno…che mi hanno sempre dato le tradizioni di famiglia sia per quello a cui posso attingere…tutta questa storia, insomma, che ho alle spalle.

Tu discendi, in linea diretta, da Fernando VII re di Spagna, padrino di una Tua trisavola, Fernanda proprio, figlia della Sua dama di Corte. Tu sei la quinta Fernanda in linea diretta. Oltre al nome cosa pensi di aver ereditato dalle Tue omonime ascendenti ?

R. Mah!…non so se ho ereditato qualcosa in particolare. Faccio appello sempre a queste tradizioni alle quali tengo tantissimo per cui…l’educazione, il modo di essere…sicuramente mi deriva da questa famiglia. Chissà se questo ritorno in Spagna sia dovuto al caso oppure no. Perchè dico ritorno in Spagna ? Perchè mia figlia, attualmente, studia in Spagna già da 3 anni…guarda caso proprio a Barcellona dove, pare, appunto ci sia questa ascendenza diretta proprio dalla Casa reale di Barcellona. E, forse, questo amore per la Spagna che mi sono scoperto…perchè prima non lo avevo assolutamente….nasce proprio da questo. Ora ho imparato ad amarla proprio perchè ci vado spesso, ci vivo con mia figlia. E forse è proprio questo…Chi lo sa ?

Quindi, un ritorno assolutamente alle origini! Fernanda, l’aristocrazia oggi vive, diciamo, una condizione diversa rispetto al tempo che fu. Diciamo che è piu’ “calata” nella realtà. Ecco, dal Tuo osservatorio privilegiato, questo è un bene o un male ? Cioè, aggiunge o toglie qualcosa all’essere aristocratici?

R. Faccio mia una definizione dell’”Essere aristocratici” che mi è piaciuta molto. “L’aristocratica è una persona che sta in mezzo alle dame senza farsi contaminare”. Questo, credo, che condensi un po’ quello che io penso dell’aristocrazia. Io non penso che l’educazione, le tradizioni possono essere calate di tono. Quelle cose Te le porti dentro, le rivivi in maniera piu’ dinamica, piu’ moderna come penso di fare io. Per cui non ho nostalgie dei tempi andati perchè sarebbero, in effetti, fuori dal tempo. Mi piace vivere come vivo adesso. In questa maniera. Molto aperta. Molto alla mano. Perchè credo che aristocratici è essere proprio in questa maniera.

Quindi un’aristocrazia in chiave moderna. Senti, Fernanda, nel presentarTi dicevo che sei una notissima e quotata pittrice. So che hai sempre voluto farlo, sin da piccola ma so, però, che sei stata osteggiata in famiglia, da Tuo padre in particolare. Perchè ? Cosa voleva che facessi, insomma ?

R. Pur essendo legata al nome di mio padre, all’educazione che mi ha dato che è stata fondamentale…devo dire che ho sofferto di questa Sua mancanza di libertà che ci concedeva. Perchè appunto Lui era convinto che le donne dovevano stare in casa ad aspettare cosa, non so…un marito, probabilmente. Per cui ho voluto studiare…Ecco, sicuramente, non mi ha fatto fare studi artistici per cui ho fatto studi regolari…il classico al Collegio del Sacro Cuore…anche se poi sono passata in una scuola pubblica. E poi, dopo la Maturità, ho voluto continuare con l’Università e là ho avuto problemi perchè ho dovuto convincerLo. E’ stata veramente dura però… alla fine ci sono riuscita! E poi L’ho scioccato, ulteriormente, quando Gli ho chiesto di fare la mia prima mostra. Avevo partecipato a delle estemporanee, a delle mostre così…un po’ locali… cui sicuramente per Lui è stato un grosso shock questa mia partecipazione alla mia prima “personale”. Shock superato quando ha visto tutto il successo di pubblico…avere tutta questa bella gente intorno che, dopotutto, mi sorreggeva e sorreggeva, credo, anche Lui in questa cosiddetta “avventura”. Perchè, forse, la considerava così! E, a questo punto, si è dovuto rassegnare. Ha capito che ero un po’ uscita da questi Suoi legami, da questa Sua voglia di tenermi assolutamente a casa.

Fernanda Paternò
Fernanda Paternò Castello di Carcaci

Se sei stata osteggiata, diciamo, da Tuo padre ma hai avuto un complice impagabile che è stato Tuo marito, il Tuo attuale marito, il Professore Marcello Majorana.

R. Si! Noi ci iscrivevamo insieme alle mostre. Io facevo il mio quadro…firmavo il mio quadro. Poi Lui, per farmi compagnia appunto, faceva finta di dipingere ed io Lo aiutavo ultimando il quadro anzi, diciamo, lo facevo completamente da me. Cambiando stile logicamente perchè il quadro non doveva essere riconoscibile. Lui lo firmava e poi, al momento della valutazione dei lavori, era quello che vinceva. E questa era una cosa…Riceveva i complimenti da tutti ed io, chiaramente, non ero contenta di questa cosa perchè, logicamente, non ero io che vincevo. Era Lui. Tuttora riceve inviti “Al Maestro Marcello Majorana” ma, Vi assicuro, che non è per niente un bravo pittore mentre invece è un ottimo medico!

Sposati da tantissimi anni, aveTe due figli. Poco fa accennavi ricordavi Eleonora che studia Design a Barcellona e Claudio che è studente di Medicina, futuro – si presume – radiologo come il padre. Quali pensi siano le qualità, ma anche i difetti di Fernanda Paternò Castello, ravvisabili nei Suoi due figli ?

R. Allora. Le qualità…Come ho sempre detto, Eleonora è il mio clone per cui…poverina…nei pregi e nei difetti. Allora, ecco. Sicuramente vedo questa emotività eccessiva che avevo quando ero giovane. L’ho ritrovata in Eleonora. Ora, con la mia età avanzata…con la mia esperienza, le dico sempre “Eleonora cerca di superare questi momenti che, per Te, sembrano tragedie ma poi, in realtà, sono nulla davanti alla vita!”. Ma, logicamente, ha un’età in cui tutto sembra piu’ difficile, piu’ complicato. Non ha questa visione che posso avere io per cui…vicinissima a me, sensibilissima, mi ci vedo tantissimo però… ha questa emotività un po’ eccessiva. Claudio…non so cosa ha preso da me. Sicuramente anche Lui ha un senso artistico, ecco. E’ un medico. Non vorrei dire futuro radiologo… assolutamente…perchè non voglio determinare il Suo futuro per cui potrebbe fare qualsiasi cosa. Sarà un medico. Mi auguro presto…bene e…con senso artistico perchè ama moltissimo cinema, fotografia e…Sarebbe anche un bravissimo acquarellista ma sono io che un po’ Gli ho tarpato le ali dal punto di vista artistico perchè, appunto, non volevo che facesse solo l’artista. Non so quale difetto…quale difetto trovare in Claudio. Ecco, al momento non ci penso. Sicuramente anche Lui è una persona emotiva, sensibile…per cui, forse, posso parlare solamente bene.

Parliamo dei Tuoi figli no? Ed ai Tuoi figli, e ai giovani in genere, si collega un argomento che Ti sta particolarmente a cuore… cioè quello collegato al Tuo impegno in qualità di Vice Presidente della Commissione distrettuale “Scambio giovani” del Rotary. Aprire ai giovani le porte del mondo è la Tua mission. Ecco, non pensi però che questo significhi un po’, per i ragazzi, anche perdere aderenza con le proprie radici e che diventino troppo “cittadini del mondo”?

R. Ma devono diventare “cittadini del mondo” e, soprattutto grazie a questo, riscoprono anche le Loro radici. Sembra un’incongruenza ma, in realtà…l’ho provato con i miei figli. Da quando Li ho mandati a fare un anno scolastico in America, rispettivamente Eleonora a Long Island e Claudio in Arizona, son tornati amando molto di piu’ l’Italia ed in particolare la Sicilia. Per cui posso dire…garantire che, da lontano, apprezzano molto di piu’ quella che è la Loro terra natia.

(Fernanda terrà a sottolineare come il Rotary Club International è la piu’ antica Associazione, e l’unica, che sin dal 1929 si occupa di “Scambi giovani” senza avere scopo di lucro. “Questo – ribadisce – fa la differenza rispetto alle altre, tante Associazioni operanti nel settore!”)

Fernanda Paternò
Gruppo di lavoro Foundation Rotary

Fernanda, arriviamo al Tuo lato pubblico, al fatto che Tu sei una quotatissima pittrice. Dicevo che sei specializzata,particolarmente, nella tecnica dell’acquarello. Sei laureata in Lingue con una tesi sulla poesia e sulla pittura di Dante Gabriel Rossetti ed hai nutrito questa Tua passione per l’Arte frequentando i Corsi della Scuola Libera del Nudo dell’Accademia di Belle Arti di Catania. Hai frequentato anche per anni stamperie calcografiche per imparare la tecnica delle incisioni. So che hai girato il mondo con le Tue mostre. Sei stata a Parigi, a New York, a Dublino, a Los Angeles ed hai avuto anche tante, qualificate, critiche. Faccio un nome per tutti. Hai avuto, insomma, la critica di un personaggio del calibro di Piero Guccione. Ecco, qual è il giudizio che Ti ha fatto piu’ piacere e, di contro, quello che invece Ti ha fatto soffrire maggiormente ?

R. Beh! Quella di Guccione, conoscendo il personaggio, devo dire è quella che è sicuramente il mio biglietto di presentazione e sicuramente ha capito anche quello che intendo fare io con la mia pittura. La critica, forse negativa ma positiva allo stesso tempo, è quella che mi diede proprio agli inizi della mia attività di mostre, Angelo Nona…un pittore che non esiste piu’. E’ morto giovanissimo. Siccome mi vide presentare in una mostra tre quadri, tutti con tecniche diverse…allora io sperimentavo un po’…Lui mi disse che sbagliavo a mettere tecniche così diverse. Di sceglierne, comunque, una. E fu quella che diede poi…questa critica negativa al momento…quella che diede poi l’avvio alla mia scelta predominante di dedicarmi agli acquarelli.

Tu nasci come acquarellista e metti su un Tuo studio con annessa stamperia in città ma frequenti sono anche…e questa l’ho trovata una cosa molto romantica…le Tue fughe a Sampieri che è una frazione di Scicli nel ragusano, paesino abitato solo da pescatori e la cui spiaggia è stata meta delle passeggiate proprio di Piero Guccione ed anche di altri artisti del cosiddetto “Gruppo di Scicli”. Quei posti, quelle frequentazioni, quelle atmosfere, Fernanda, cosa hanno aggiunto alla Tua arte ?

R. Mah! Io ho bisogno di questi momenti, di questi “stacchi” di assoluta serenità. Quello che mi colpisce maggiormente in quei luoghi è la luce. Questa luce accecante. Ricordiamoci che siamo piu’ a sud di Tunisi. C’è questa spiaggia con queste dune sabbiose tipiche del deserto africano. Rarissime… forse anche le uniche. E là mi ricarico. Indubbiamente mi ricarico. Poi, chiaramente, è un ritorno al Barocco. Il Barocco è della Sicilia orientale ed è il soggetto preferito da me. Per cui là lo tocco con mano, lo palpo ogni momento.

Ma il fatto di esserTi specializzata nell’acquarello che Ti permette di esprimerTi con lo stile che è proprio…del Tuo stile di vita, nasce proprio da questo ? E’ così che riesci… assolutamente… ad esprimere quello che sei nella vita di tutti i giorni anche nell’arte ?

R. Si. Sono io…sono io nei miei acquarelli, nelle mie linee, nelle mie macchie. Devo dire, appunto, che ho scelto il disegno, che è alla base dell’acquarello proprio, perchè mi è sempre piaciuta l’incisione antica e la stampa antica. Proprio volevo ricreare con quel tratteggio, quei colori, quelle macchie, proprio la stampa antica e siccome ne ho anche una bella collezione sia per quello che era un po’ un patrimonio di famiglia sia per quello che ho continuato a collezionare, a comprare…sono riuscita anche a farmi una discreta conoscenza di questi incisori antichi. Allora posso dire sì… trasmetto sulla carta quello che piace a me.

Poi, ad un certo punto della Tua vita Ti riscopri, come dire, talent scout di creativi perchè scopri proprio le grandi potenzialità offerte dall’artigianato e decidi di fare una Tua ricerca personale di talenti creativi, rendendoTi conto che realmente la Sicilia è piena di questi soggetti e nasce “Creativamente” che è questa Associazione culturale, creata insieme a due amiche, Nica Matarazzo e Silvia Sciuto. Ecco. Con “Creativamente” daTe spazio all’inventiva di creativi conosciuti ma anche di creativi sconosciuti, no?

R. Si, è proprio questa la nostra intenzione. Mettere insieme al creativo conosciuto che, magari, ha una Sua bottega d’arte aperta al pubblico, la creatività di gente che ha meno possibilità di essere conosciuta. Diamo visibilità proprio a chi non l’avrebbe altrimenti. Allora mettiamo insieme tutta questa gente in mostre periodiche con dei risultati molto soddisfacenti anche dal punto di vista personale cioè con questo arricchimento che ne viene per tutti…perchè è tutta una cosa di scambi reciproci di conoscenze, di esperienze e vengon fuori queste mostre molto particolari che cerchiamo di ambientare sempre in sedi belle come Palazzo Biscari…ville antiche….La prossima sarà in un agriturismo tra Siracusa e Catania…molto bello…sorto su preesistenti mura medievali…sorto nel ‘700…arredato solamente con pezzi d’antiquariato…. sede di uno dei piu’ antichi allevamenti di cavalli da sella. Cerchiamo proprio anche delle belle ambientazioni.

Ecco vorrei che mi spiegassi questa bellissima frase che ho trovato proprio in relazione a “Creativamente”. “Creativamente mette in mostra non già le cose ma le idee ed i valori che le generano e le fanno vive”. Cosa intendi esattamente per questo ?

R. Che non è una mostra solo di oggetti. E’ anche una mostra di idee dove si vede anche l’impegno delle persone… che è una cosa molto bella che ci da veramente energia, ci arricchisce, ci spinge a fare sempre di piu’, a fare soprattutto questa ricerca, questa selezione. Quello che tengo a dire è anche che esiste una selezione…non diamo spazio a chiunque. In questo siamo un po’ severe proprio perchè vogliamo fare una scelta e, credo che appunto dall’entusiasmo con cui i nostri creativi partecipano, come ci rispondono…credo che stiamo riuscendo ad avere proprio quello che vogliamo.

Fernanda, siamo veramente in conclusione, Chi volesse saperne di piu’ di Fernanda pittrice, Fernanda artista ed anche di “Creativamente”..vogliamo dare dei riferimenti ? Un sito ?

R. Ho il mio sito personale che è www.fernandapaternocastello.it, naturalmente senza l’accento…Paterno. Oppure il mio studio, che è anche la sede di “Creativamente”, in Corso Italia al numero 58 di Catania. I miei numeri di telefono 095/537977 oppure il cellulare 348/5124285.

Fernanda, da esperta, pensi che io sia riuscita a tratteggiare per bene il ritratto di Fernanda Paternò Castello di Carcaci ?

R. Penso di si anche se voglio mantenere un po’ di mistero legato alla mia figura!

Benissimo.

La nostra chiacchierata continua ed anche molto piu’ di quanto preventivato. Scopro un lato del carattere di Fernanda che sconoscevo…è spiritosissima, ironica…è un “amuri” come La definisci fraternamente un amico comune intendendo per questo una persona amabile, garbata…una vera lady! Quando La saluto mi comunica che sta per andare all’Archivio di Stato…sempre attiva, sempre operativa ma… con quella leggerezza dell’essere che ritrovo nel Suo stile di vita e nelle Sue opere. E’ stata un fiume in piena, ha raccontato e si è raccontata con dovizia di particolari, senza censure. E’ stato bello ascoltarLa. Mi ritrovo a pensare che sarebbe utile e piacevole incontrarLa altre volte come terapia ed antidoto alla mediocrità che, a volte, ci soffoca…che cerchiamo di contrastare facendo resistenza ma che, talvolta, ci travolge. Stiamo in mezzo alle dame, come direbbe Lei, e ci facciamo contaminare nostro malgrado. D’altra parte, mi dico…”Non siamo… Fernanda. Lei è unica!!!” Alla prossima!

Silvia Ventimiglia 23 aprile 2009

P.S. Da quando è stata realizzata questa intervista, la cara Nica Matarazzo – anima di CREATIVAMENTE – si è spenta stroncata da un tumore. A Lei il nostro pensiero grato ed affettuoso.

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