Caltagirone: tra ceramica e presepi, una città in grado di incantarti !

I calatini, gli abitanti di Caltagirone, non amano chiamare i loro turisti “turisti”. Per loro sono “Ospiti”. In questa splendida cittadina in provincia di Catania l’ospitalità infatti è sacra e simbolo ne è la pigna che si ritrova ovunque e rappresenta proprio il concetto di accoglienza e di famiglia.
Tra i monti Erei e i monti Iblei con le sue meravigliose chiese, le sue ville e i suoi ricchi palazzi Caltagirone è patrimonio dell’ Unesco dal 2002.

Meravigliosa tutto l’anno, ma in questo periodo natalizio gode di un fascino unico e noi siamo voluti andare a fare un giro per farci trasportare dalla magia delle sue luci e delle sue tradizioni.
Città della ceramica,  si percepisce subito come questa antica tradizione sia una fonte di sviluppo indispensabile per questa città che ha contribuito a renderla famosa in tutto il mondo.
I numeri civici di ogni casa sono inseriti in una mattonella, così come i nomi di ogni strada e, una splendida scalinata, quella di Santa Maria del Monte, una delle più importanti meraviglie della città e di tutta la Sicilia, lascia a bocca aperta. La sua particolarità sta proprio nelle diverse decorazioni di maioliche in ogni alzata di gradino, 142 in totale.

Assolutamente da non perdere sono i giorni del 24 e 25 luglio in cui, secondo un’antica tradizione, viene illuminata da tante lucerne colorate, in occasione del patrono San Giacomo.

Ma Caltagirone è anche conosciuta come “la città dei cento presepi”, non solo per quelli che vengono allestiti in occasione del Natale, ma anche per i presepi permanenti che è possibile visitare in qualunque periodo dell’anno.

Per evitare di perderci tra i vicoli, simili ai carruggi genovesi (Caltagirone e la Repubblica marinara sono infatti legate perché furono proprio i genovesi ad aiutare i calatini a difendersi dai saraceni) e farci sfuggire così qualche importante curiosità,  abbiamo deciso di farci guidare da Sikelia, cooperativa che si occupa di far conoscere le meraviglie e il barocco calatino, promuovendo e valorizzando le tradizioni e la cultura popolare siciliana.
Ad accoglierci è stato il giovane e  gentilissimo Piero ed è con lui che cominciamo il tour dei presepi più particolari di Caltagirone.

E Nasciu” il nome del primo presepe, realizzato dalle maestranze della cooperativa Sikelia.
I personaggi sono tutti in terracotta e stoffa in movimento. Il presepe vanta una fama internazionale. Nel corso degli ultimi anni è stato portato dalla cooperativa Sikelia
in giro per l’Europa, con esposizioni a Parigi, nella Basilica di Saint Sulpice, a Madrid, Dublino, Monaco di Baviera e in giro per L’Italia.
Nello stesso luogo abbiamo visitato un’altra sala dove è stato ricostruito, nei minimi dettagli, un antico quartiere calatino con diverse botteghe artigiane. Qui nel periodo natalizio viene allestito il presepe vivente interattivo dedicato alle scolaresche.

Tutto intorno ci porta in un’altra epoca, dall’arredo agli attrezzi, per far conoscere antiche tradizioni siciliane e mestieri scomparsi come il maestro vasaio, il fabbro, il Puparo, l’arrotino, il “conza piatti”, etc..


Abbiamo visto solo la location del presepe vivente accompagnati dalla musica folkloristica dell’orchestra Sikelia che ha suonato per noi alcuni pezzi del repertorio tradizionale siciliano, ma immaginare l’atmosfera che si crea con i personaggi veri e vestiti con i costumi dell’epoca non è stato difficile.

Ci siamo poi spostati in una sede privata per il secondo presepe chiamato “Arti, giochi e mestieri”, interamente realizzato dalle sapienti mani di Enrico Fiorentino, uno tra i più virtuosi figurinai di Caltagirone.
Scinni e cavacca, passu e pessu, u surdateddu vecchio… questi alcuni nomi di antichi giochi che i ragazzini facevano per strada e che qui sono rappresentati con caratteristici personaggi in terracotta.
La particolarità di questo presepe è il modello architettonico-urbanistico che viene rappresentato. E’ la Caltagirone del 1700. Distinguibili le chiese di San Giacomo, Santa Maria del Monte e San Giorgio a sinistra e a destra della famosa scalinata.

Tutto è sapientemente illuminato, tutto sembra vivere all’interno delle piccole abitazioni, come quella dell’ombrellaio o ancora più caratteristica la scena della sposa la cui madre  prepara l’importante abito, rigorosamente fatto a mano.

Dopo una breve passeggiata siamo entrati nell’ex carcere borbonico, un’affascinante struttura “a guisa di castello”, in ricordo del castello distrutto dal terremoto del 1693, oggi sede del Museo Civico voluto da Don Luigi Sturzo. Qui, in un locale al piano terra, è allestito un presepe, omaggio a Padre Benedetto Papale, precursore dell’arte presepiale a Caltagirone.                     Questo è diviso per sezioni con uno stile contemporaneo e minimalista e ogni sezione, composta da statuine di terracotta decorata a freddo, è inserita all’interno di teche cubiche in vetro trasparente illuminate da led. Le opere, realistiche e intensamente cariche di umanità, sono dello scultore Felice Bruna Fiorentino, uno dei più importanti artisti calatini.

Caltagirone, città che eccelle nelle arti e la cui tradizione presepistica pur essendo tanto antica,  riesce bene ad esprimersi nella e con la contemporaneità.
A dimostrazione di ciò abbiamo visitato la Chiesa del Collegio o Chiesa del Gesù, una delle chiese più belle della città barocca, dove tra le opere di uno dei maestri Gagini, l’importante papalina lasciata in dono da Papa Wojtyla e un pavimento in maioliche blu zaffiro, ci sono anche dei piccoli, ma preziosi e originalissimi, presepi.
Materiali contemporanei ingegnosamente utilizzati e creatività che stupisce: questi gli ingredienti utilizzati da Salvatore Padrenostro per realizzare diversi presepini con stagno ed elastici, fili di rame, lana d’acciaio e un altro ancora con lo scotch di carta che anche guardandolo attentamente sembra avorio.


All’interno della stupenda chiesa si può apprezzare anche una pregevole opera dell’architetto Giacomo La Puzza. Si tratta di un grande presepe realizzato sulla riproduzione di una facciata gotica alta tre metri con tre vetrate dipinte a piombo e retro-illuminate che ritraggono rispettivamente l’Annunciazione, la Natività e l’Adorazione dei Magi.

Infine, oltrepassando un tendaggio nero, entriamo all’interno di uno scrigno inaspettato e meravigliosamente emozionante. E’ il presepe di cotone del già citato Salvatore Padrenostro. Cento personaggi tutti realizzati con cotone idrofilo e adagiati su uno sfondo nero.
Gli unici colori presenti sono il bianco e il nero, simbolo di oscurità e luce, peccato e redenzione e, a rendere l’ambiente ancora più magico, un’ illuminazione attentamente studiata, caratterizzata anche da lampade ad ultravioletti. Sembra di essere immersi in un’atmosfera quasi lunare, un presepe unico nel suo genere in grado di trasmettere una sensazione di pace e tranquillità. Non ci si stanca di ammirarlo!!!

Il nostro tour per i presepi è purtroppo quasi finito, ma in questo giro incantato, in questa splendida cittadina della ceramica, non poteva mancare una sosta in un laboratorio di ceramica. Piero infatti ci porta all’interno di un antico locale dove assistiamo all’affascinante lavorazione al tornio di un piccolo vaso, una dimostrazione esclusiva accompagnata dalla spiegazione di Totò, direttore di Sikelia, che con la sua simpatia ci ha catturati.

Lasciare Caltagirone dopo questo interessante e ricco pomeriggio ci dispiace un pò…

 

 

 

Chi dovesse scegliere il tour di Sicilia “Sicilian Secrets”, potrà  integrare il suo itinerario con una visita  della bella Caltagirone…  siamo certi che questa cittadina calatina li ammalierà, come tutte le altre splendide località della nostra Sicilia!!!!

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